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Il carnefice
 
Il carnefice 2012-08-23 19:41:50 emem
Voto medio 
 
2.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
2.0
Opinione inserita da emem    23 Agosto, 2012

Peccato...bastava poco !!

Peccato. Il lavoro è senza dubbio rilevante sotto il profilo narrativo. Scorre effettivamente sotto l'ombrellone ma soffre di svarioni veri e propri che gli appassionati del genere perdonano difficilmente. Un commissario di polizia che indossa la divisa d'ordinanza ed aspetta sdraiato sulla moto di servizio mi ha fatto realmente sorridere...lo stesso commissario che prima era un semplice agente e poi è stato promosso per inenarrabili bassezze è patetico. Lo stesso commissario che addirittura sbrodola ogni confessione ad un ricciolone corpulento che gli da uno schiaffo dopo averlo fermato...hehehe. Il lettore di romanzi noir e di triller è vicino a tutto un mondo che è necessario a tenere su l'impalcatura del lavoro e che è soggetto inevitabilmente a regole ferree che non possono distaccarsi così dalla realtà. Se solo l'autrice avesse fatto una chiacchierata con qualunque addetto ai lavori (non dico un giudice della corte di cassazione ma anche un semplice questurino) prima di lanciarsi in simili avventure avrebbe evitato parecchi sorrisi. Per avere un mutuo basta entrare in banca e minacciare un pò il cassiere...se qualche pagina è fiacca basta rivelare distrattamente che la protagonista (nera e bellissima) in passato era dedita a qualche rapina così, giusto per raccogliere qualche soldino in amicizia con due amici di cui uno enorme e tatuato e l'altro psicopatico appassionato di armi. Beh insomma ancora non ho finito ma....se andrà a finire come credo, farò fatica a non rinunciare. E' come se nello sforzo continuo di ricreare atmosfere pulp, dialoghi serrati ed un senso di selvaggia america continentale la Francesca abbia perso di vista che il lavoro fosse ambientato nella periferia periferica abruzzese. Il risultato è un insostenibile botta e risposta sin troppo volgare che conduce dritto dritto ai più comuni stereotipi d'importazione con femmina fatale e libera, colta seppur ignorante e qualche strizzatina d'occhio alla critica consumistica e no global...(vedi Drug Machine che batte i pugni sul tavolo quando sente che i giapponesi uccidono un povero squalo per studiarlo). Insomma se siete più o meno quattordicenni, masticate la gomma a bocca aperta e perdete una puntata di uomini e donne è il libro che fa per voi!
P.S. oggi ero tentato ad acquistare "Paura" ma...ho avuto paura che diventasse il mio Carnefice.

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