Dettagli Recensione
Il sacco è una buona idea
“Il rimedio all’imprevidibilità della sorte, alla caotica incertezza del futuro è la facoltà di fare e mantenere le promesse." Hannah Arendt.
Nonostante questo romanzo di Carofiglio sia quello che mi è piaciuto meno, la sua capacità di coinvolgimento, nei sentimenti e nei pensieri è per me tale che va oltre la narrazione. Ci sono libri che mi coinvolgono per la storia, dove la storia è indiscussa protagonista, ti prendono, e li leggi in trepidante attesa della pagina successiva; e altri che ti prendono per tutto il resto, per la perfetta costruzione dell’ambientazione e di tutto ciò che in essa si muove, per la capacità di raccontarla così nei dettagli eppure nell’essenziale. Intimo e sincero.
Mi piace il suo provare rabbia nella quotidianità. E mi piace la descrizione dei posti.
Mi piacciono le sue citazioni, e resto stupita rendendomi conto che rispecchiano il mio pensiero mentre leggo. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda.
…“Il modo migliore per realizzare i propri sogni è svegliarsi” Paul Valéry
…“Rimanemmo un istante a guardarci. C’era qualcosa di più complicato della timidezza, negli occhi di quell’uomo. Come un’abitudine alla paura, una disciplina per governarla, sapendo che era e sarebbe stata sempre lì, in agguato. Nei miei occhi credo ci fosse stupore. Mi chiesi se avessi mai letto qualcosa di Valéry. Non ne ero sicuro. […] Non so se agli altri capita la stessa cosa, ma io ho voglia di condividere quello che leggo. …”
Anche in questo romanzo ritroviamo il nostro Guido sperduto nella sua solitudine, ma non del tutto. C’è sempre il sacco, il suo amico sacco. Un sacco a cui tirar pugni per sfogarsi anche con le parole. A cui raccontare liberamente, perché lui ti ascolta. Insomma un amico vero. Sempre lì. Ad attenderti quando rientri a casa.
“Adesso, invece, tutto andava al suo posto in una misteriosa sincronia di immagini, suoni, odori, nomi e oggetti concreti. Tutto insieme.
Il mangiadischi, il mottarello, le penne a quattro colori, Pippi Calzelunghe , le magliette Fruit of the Loom, …, Hit Parade, …, la graziella cross gialla e arancione con il sellone, il subbuteo, …, i ghiaccioli che lasciavano la lingua colorata, Paperinik, Sandokan, Tarzan, …, la gomma pane, il club di Topolino, il flipper, il biliardino, …, i cappelli con i copri orecchie, il lego, il monopoli, giocare con le figurine dei calciatori, il primo canale, il secondo canale e basta, la tv dei ragazzi, il latte della centrale, la luce fioca della cucina dei nonni, i sussidiari, la pasta al forno dai nonni la domenica.
La luce che filtrava attraverso la porta socchiusa della mia cameretta, i rumori della casa sempre più attutiti e per ultimi, sempre, i passi leggeri di mia madre mentre mi addormentavo.”
Grazie Carofiglio.