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I rimorsi del commissario Montalbano
Il buon commissario Salvo Montalbano non arriva mai alla pensione ( Andrea Camilleri gli allunga la vita smisuratamente), ma i segni dell’incipiente vecchiaia arrivano, di romanzo in romanzo, sempre più puntuali. Non è che incidano più di tanto sull’attività investigativa, che, anzi, si affina di volta in volta, portandolo a risolvere con sagacia e formidabile intuito casi complicati come quello trattato nel romanzo in oggetto : un traffico illegale di armi, un atto di violenza sulla giovane moglie di un imprenditore, un assassinio di stampo mafioso (o forse no). Il nostro commissario , con l’aiuto dei soliti immancabili Fazio e Mimì Augello e gli interventi quasi surreali dell’altrettanto immancabile Catarella, si districa nella rete dei sospettati, indaga, interroga, si consulta con i collaboratori e infine risolve l’intricata matassa con il solito acume. Dove il nostro protagonista perde colpi è sul versante sentimentale : qui, più che in altri recenti romanzi, perde letteralmente la testa per un’affascinante gallerista, a sua volta di lui innamorata. La compagna di sempre, Livia, è quasi dimenticata, confinata nella lontana Liguria ad aspettare sempre rodendosi il fegato. Il commissario sembra non curarsene più, la fedeltà ed i buoni princìpi sembrano dimenticati, le telefonate sono più rade e fredde, finchè…..Non starò a rivelare il colpo di scena : dirò solo che è collegato ad un figlio adottivo di Salvo e Livia, un ventenne da tempo scomparso, che riappare alla fine del romanzo e che, risvegliando la coscienza ed i mai sopiti buoni sentimenti di Montalbano, lo indurrà, vinto dai rimorsi, ad abbandonare la sua fiamma del momento ed a partire immediatamente per Boccadasse ove lo attende la fedele Livia. Un romanzo che si svolge dunque su due piani : l’attività investigativa e quella sentimentale. Nella prima c’è il Montalbano di sempre, nella seconda l’età incipiente incide non poco sulla rettitudine morale del commissario che però, alla fine, si riscatta alla grande facendo trarre agli affezionatissimi lettori un gran sospiro di sollievo.
Vedremo nel prossimo romanzo se il riavvicinamento tra Salvo e Livia sarà duraturo : chissà se il grande Camilleri ha in mente un possibile matrimonio con trasferimento di Livia a Vigata. Si aprirebbero nuove e intriganti prospettive.
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HAHAHAHAAHHAHAHAH!!!!