Dettagli Recensione
VINCOLO DI SANGUE
C’è una linea sottile che divide l’essere umano dal diventare un potenziale criminale. Questa rottura della linea avviene quando prende il sopravvento la nostra “parte oscura”. Questo è successo in questa “real crime novel”.
E’ il racconto di un fatto di cronaca realmente accaduto nel 1993 Rosalia Quartararo uccide la figlia Maria Concetta diciottenne e ne occulta il cadavere. Accusata di figlicidio per motivi passionali con il massimo della pena: l’ergastolo.
Un avvocato penalista viene assunto da Rosalia come suo avvocato fiduciario per l’ultima fase del processo quella dell’esecuzione.
Inizia così attraverso i colloqui in carcere il racconto della vita di Rosalia in Sicilia.
Dalla sua infanzia finita troppo presto, agli amori sbagliati, al trasferimento a Milano, come ha dovuto crescere tre figlie da sola, i problemi che puoi trovare in una grande città, il lavoro e il rapporto troppo protettivo nei confronti di Maria Concetta fino all’epilogo finale dell’orrendo omicidio della figlia.
L’avvocato con grande maestria mette in risalto il lato umano della donna e le vere cause di quel gesto folle cercando di riscattare il nome di Rosalia, cercando di togliere l’etichetta del “mostro”, anche un criminale comunque resta ed è un essere umano.
Uno spaccato di come si vive in un carcere, e per l’omicidio che ha commesso Rosalia ne ha dovuti cambiare parecchi finche è arrivata a Rebibbia, e di quando è stata in un “ospedale psichiatrico giudiziario”.
E’ un libro che si legge in poco tempo sono 157 pagine. Scritto bene, molto umano ed è scorrevole. Ti fa riflettere, ti fa pensare. E’ un libro profondo anche se l’argomento è forte.
Indicazioni utili
Commenti
1 risultati - visualizzati 1 - 1 |
Ordina
|
1 risultati - visualizzati 1 - 1 |