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UNA POESIA IN UN FIORE DI CARTA
Una gelida trincea, una montagna e una guerra assassina.
Al riparo, un soldato italiano prigioniero e un medico di guerra austriaco.
Una tazza di latta , neve che si scioglie su una fiammella, caffe’ in polvere il cui aroma e’ ricchezza per chi non ha piu’ nulla, se non la morte. Tabacco che si arrotola in sigarette con gesti veloci delle dita.
Un lussuoso transatlantico che dall’Inghilterra vuole raggiungere gli Stati Uniti d’America. Si chiama Titanic. Il piu’ drammatico naufragio della storia .
Sul ponte della nave ingoiata dai gelidi abissi, un uomo vestito elegantemente lascia la sua cabina di prima classe, sale sul ponte, accende un sigaro e aspetta la morte.
Inizia cosi’ il racconto di Donato Carrisi. Inizia cosi’ la leggenda dell’uomo che fumava sul ponte del Titanic.
Una bellissima storia, scritta con una penna leggera ma mai banale, Carrisi incanta con questo libro.
Mi sono sentita come la notte di Natale, un bambino di qualche anno seduto in terra su una coperta che ascolta ammaliato il suo papa’ raccontargli una storia, occhi sgranati per la meraviglia, la bocca aperta trattenendo il fiato. Si ferma il tempo.
Poi il racconto finisce, il libro si chiude. Il bambino appagato abbassa le palpebre e si abbandona ai suoi sogni. Ma il libro resta e oltre lo spessore della copertina riecco la donna, che legge tra le righe e sente ancora il suono delle parole dell’autore, non resta che pensare.
Ti torna in mente quella dichiarazione d’amore lasciata nella tua tasca in un giorno di primavera.
Pensi a quell’uomo che se ne e’ andato per sempre senza nemmeno dirti addio.
Pensi alle ultime parole posate nel velluto di una voce malata lasciate da qualcuno che amavi, sul suo letto di morte.
Pensi a quante volte non avresti voluto sentire la verita’, ma te la saresti soltanto voluta immaginare.
Italia, paese di artisti. Questo non ce lo togliera’ mai nessuno, io ne sono certa.
E nelle varie sfumature in cui l’arte si puo’ esprimere, avere un autore italiano che scrive un racconto cosi’ bello, non e’ altro che l’ennesima conferma alla mia convinzione.
Buona lettura
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Commenti
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Quelle mie frasi che hai usato per la tua composizione, sono frutto di una forte empatia col testo, non sono solo farina del mio sacco.
Voglio dire. E' qualcosa di mio e scritto con parole mie, ma e' anche qualcosa raccontato nel libro di Carrisi, strettamente legato alla sua storia.
Non dico altro, e' bello leggerlo nel suo racconto.
Grazie anche a te Daniele. Guarda, mi cogli in fallo... SETA di Baricco e TRE CAVALLI di De Luca sono tra i miei libri preferiti. Penso ti piaceranno tutti e due i Baricco, quindi vai pure a pelle !
BRAVA BRAVA BRAVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!
l'avevo già in wl, ora ne sono ancora più convinta:-)))
ciao Cub :-)
Forse tu avendolo gia' letto hai capito meglio cosa intendessi .
Questo libro , come sai, l'ho preso proprio dopo avere letto la tua recensione :-)
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Ed io di convinzione ne ho un'altra: tu non leggi poesie..ma sei un poeta:
guarda cosa mi ispirano alcuni tuoi stralci:
"Riverbero di parole,
non resta che pensare.
Ti torna in mente,
Dichiarazione d’amore
lasciata in tasca a primavera.
Quell’uomo andato,
senza neanche dirti addio.
Parole posate nel velluto,
le ultime di una voce malata …
Quante volte non avresti
voluto sentire la verita’?
La verità, a volte,
va solo immaginata."