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"Io uccido"
Prestandomi questo libro, mio fratello mi fa: “Tanto non lo capirai mai chi è l’assassino!”, non so se per ammirazione nei confronti di Faletti o per una scarsa fiducia nelle mie capacità intuitive.
Per dargli un bello smacco, mi sono trasformata in un investigatore, ripromettendomi di sospettare di tutti, dal giornalaio al barista, dal fruttivendolo al più ignaro dei passanti.
Ed eccomi qua, catapultata a Montecarlo, città di mare, soldi, divertimento.
E’ una serata tranquilla. Alla radio c’è “Voices” il programma di successo condotto da Jean- Loup Verdier.
All’improvviso uno telefonata irrompe nello studio radiofonico. La voce calda e morbida del dee-jay se ne trova un’altra, dall’altro capo del filo, così gelida e feroce che sembra arrivare dal profondo della terra.
O dall’inferno.
In una conversazione che è puro delirio questa voce dichiara: “Io uccido”.
La mattina dopo, mentre lungo il molo il sole mi scalda la testa, una barca col timone bloccato va a schiantarsi contro un’altra ormeggiata.
All’interno due cadaveri. Un famoso pilota e un’altrettanto celebre campionessa di scacchi.
I loro volti sono orrendamente mutilati e su un tavolino è stata tracciata una macabra scritta: “Io uccido”.
Incaricato delle indagine (il mio personale contributo è tutto dietro le quinte!!), è il commissario Hulot, uomo profondamente segnato dal dolore della perdita del figlio. Vista la situazione complessa che si prospetta, Hulot tenta di coinvolgere il suo amico e agente del FBI Frank Ottobre, che si trova a Montecarlo per affrontare la sua personale sofferenza, per risanare le sue cicatrici. Dopo vari tentennamenti, i due finiscono per formare una squadra.
La frustrazione fa da padrona, vista l’assoluta mancanza di indizi, fino quando si riesce a risalire alla telefonata alla radio, l’unica piccola e labile traccia che l’assassino sembra avere lasciato.
La polizia si apposta quindi negli studio radiofonici, tutti pronti a registrare nonché localizzare un’eventuale ulteriore telefonata. Che puntualmente ci sarà.
Ci sarà però anche un nuovo omicidio. E un clamoroso buco nell’acqua per i poliziotti.
Nell’assoluto sconcerto e sconforto generale, sarà Frank Ottobre ad aprire un piccolo foro di luce nel buio profondo in cui si nasconde l’assassino, una pista da seguire verso tutta un’altra storia, tutta un’altra vita.
Ed è a questo punto che ZAC!Una scintilla ha illuminato anche il mio di buio!L’assassino era lì, nella mia testa mi sono urlata “Lo so!Lo so!”, giusto qualche capitolo prima che Faletti confermasse i miei sospetti.
Ovviamente è seguita una telefonata a mio fratello con dovuto vanto delle mie qualità investigative.
Ora, per rendere un pochino utile questa recensione …”Io uccido” è un bel thriller. Dietro la caccia ad un assassino che sembra posseduto dal male stesso, si nasconde e si parla della lotta di ognuno con i propri demoni, di quella battaglia che si combatte per cacciare quelle ombre che rischiano di prendere il sopravvento. Siamo tutti su un filo in equilibrio, a metà fra la possibilità di salvarci o di cadere nella follia.
Scrittura scorrevole, una trama piacevole, né troppo complessa né banale, personaggi credibili. Consigliato, quindi.
Da bravo investigatore, sebbene immaginario, adesso me ne vado a riposarmi con una lettura d’amore.
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Commenti
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Sarà che avevo la sfida con mio fratello!!!
Tu l'hai letto???
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Mai indovinato l'assassino in tutta la vita....con Faletti poi...non ci provo nemmeno :D
Bella rece...divertente!!!