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Fame, amore e gelosia
Si potrebbe dire che oramai è difficile trovare delitti ben congegnati compiuti in una stanza chiusa, che la soluzione del mistero è spesso banale o troppo articolata, ma questa volta non è la cosa più importante, perché De Giovanni riesce a subito distoglierti dal giallo trasportandoti verso un’indagine sulla degenerazione dell’animo umano, spinto irreversibilmente dalla fame e dall’amore.
L’autore trova per fare questo un meraviglioso pretesto: la capacità del protagonista, il commissario Ricciardi, di vedere i morti nel loro ultimo anelito di vita, mentre ridono, oppure piangono, mentre imprecano o implorano perdono. Immagini impresse che prima di sbiadire riecheggiano nella mente del nostro investigatore, lasciandogli segnali e voci da interpretare, da ricombinare come puzzle sparsi per terra e privi di diverse tessere.
“Io sangue voglio, all’ira mi abbandono, in odio tutto l’amor mio finì…”
L’ambientazione, poi, è fantastica. La Napoli del 1931, com’era? Ne vediamo alcuni scorci, il Real Teatro di San Carlo, la Via Toledo, i quartieri alti in costruzione verso il Vomero. Per non dimenticare che siamo in pieno regime fascista, con i suoi questurini e i gerarchi, anche se in questa Napoli (milionaria?) tutto viene triturato e fagocitato tra le viuzze dei quartieri spagnoli, brulicanti di scugnizzi e battuta dai carretti degli ambulanti. La Napoli del 1931 è una babele di sentimenti ed emozioni, sa trovare spazio per la solidarietà e per la pietà umana, rimane distante anni luce dalle metropoli di oggi.
E’ l’inverno la prima stagione del commissario Ricciardi, ma siamo a marzo, perché è un inverno che non finisce mai, tra la pioggia battente e il vento che ulula incessante scompigliandoti i capelli, ti penetra nella pelle, ti fredda la mente congelandoti i pensieri e le emozioni. Questo inverno finirà dopo che il commissario avrà scoperto chi ha ucciso il grande tenore Arnaldo Vezzi?
Caro De Giovanni hai scritto davvero un bel libro, ma quanti autori ci sono come te? Pubblicati da piccole case editoriali gestite da professionisti appassionati, diffusi grazie ai passaparola dei lettori più incalliti e affezionati.
Voglio trovare anch'io la chiave per aprire lo scrigno che custodisce queste perle nere e rare.
“Sempre e comunque, la fame e l’amore. Li trovavi in ogni delitto, una volta semplificato all’estremo, eliminati gli orpelli dell’apparenza: la fame o l’amore, o entrambi, e il dolore che generano”
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Commenti
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@gracy --> le altre tre stagioni sono già in lista!!!
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