Dettagli Recensione
Delirio collettivo
Siamo a Bologna. E' ferragosto. C'è caldissimo. Conosciamo tre personaggi, tre storie, tre vite, descritte, una ciascuno, nei primi tre capitoli, dedicati a Claudia, Tomas e Ferro. I tre, casualmente, si trovano nello stesso momento, nello stesso posto e da quel momento niente sarà più come prima. Si ritrovano sullo stesso ascensore quando questo si blocca, tra l'11° e il 12° piano. E allora tre persone razionali diventano, di colpo, come tre vespe in un bicchiere rovesciato. Emergono le paure umane: la paura degli spazi chiusi, degli sconosciuti, del non respirare, del buio. Lo stile è particolare, coinvolgente, la scena viene raccontata da punti di vista diversi, il ritmo è serrato, incalzante, ogni tanto c'è un interludio, ma tu, che leggi, riesci sempre a vedere tutto, a seguire, istante per istante, gli eventi, l'impennata della crudeltà umana, il raccapriccio delle scene, come se ci fosse una telecamera. Come se fosse un reality show. Una trama eccezionale, con adrenalina in crescendo. Originale. Terribile come la serie di Saw. Bellissimo.
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