Dettagli Recensione
Peccato...
Questo libro, al momento di scegliere se prenderlo o meno, promette tanto e bene. Leggi la copertina e trovi un autore italiano, una storia a cavallo di due eventi felici della storia calcistica italiana, un omicidio. Insomma ti convinci nonostante il, per me, mostruoso numero di pagine. L'autore ha un buon approccio. Vuole mettere in evidenza l'inaffidabilità del Balistrieri del 82, facendolo vivere e raccontare in prima persona e il più saggio e riflessivo degli anni successivi, dove l'autore è narratore. All'interno si sviluppa una trama di un serial killer che bla bla bla....Insomma se ho fatto una premessa positiva è solo per nascondere tutte le pecche del libro. Lungo, prolisso, 650 pagine fitte che se ne potevano scrivere 300 larghe. Il tutto per raccontare una storia che all'atto pratico incastra decine di nomi, personaggi che non si ricordano più. Scritto con un tono pesante e tante volgarità che, per carità, risptteranno la vita reale, ma che a me danno fastidio. Non mi piace, personalmente, libri in cui abbondano parolacce gratuite(via almeno 70 pagine). Non amo questi personaggi esasperati in tic e difetti dall'autore. Mi annoiano i libri in cui vi sono troppi personaggi che sembrano importanti ma di cui poi se ne perde traccia nella trama. La frase “Uno di quei romanzi che uno ha voglia di tornare a casa per continuare a leggere” di Augias la ricambio in " “Uno di quei romanzi che uno ha voglia di tornare a casa per continuare a leggere...e finirlo quanto prima”. Insomma, se vi volete lanciare in un libro in cui un serial killer e intrighi internazionali potevano tranquillamente non esserci, in cui i personaggi, tipo Piccolo, sono poco credibili, liberi di farlo. Io non lo consiglio, ma...de gustibus!!!
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Commenti
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Almeno sulla carta...Ci sono talmente tanti sinonimi per rendere un concetto...
Ho fatto una fatica immensa a finirlo.Deludente e spossante!
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