Dettagli Recensione
Innichen
Fa sempre piacere avere conferme da un autore. L’opera prima di Camillotto (Il manipolatore di sogni) mi aveva letteralmente entusiasmato, quindi mi sono avvicinato a questo secondo romanzo pieno di aspettative, che sono state puntualmente soddisfatte.
Non è un giallo in cui c’è da scoprire l’assassino e lanciarsi in chissà quali congetture, ma un thriller un po’ sui generis in cui il lettore è invitato a seguire passo dopo passo un padre disperato nella folle ricerca del killer del proprio figlio. E come è ben descritto nella quarta di copertina (che grazie al cielo non toglie niente alla storia), lo scopo non è tanto sapere “chi”, quanto trovare il responsabile per consumare la tremenda vendetta. Occhio per occhio, dente per dente.
La trama è intrigante e la lettura liscia come l’olio, perché oltre ad essere scritto bene è anche organizzato in capitoli brevi e con un carattere diverso (corsivo) quando si passa dal racconto del padre (in prima persona) a quello dell’assassino.
A mio avviso Camillotto dimostra ancora una volta che questo genere letterario è un pretesto per affrontare un tema che a lui deve essere molto caro, ossia il rapporto padre-figlio, con tutte le sue implicazioni affettive ed emotive, con i dubbi che inevitabilmente ti attanagliano quando devi educare e crescere un’altra creatura, con il senso di responsabilità e a volte di colpa che ne consegue.
Non voglio anticipare niente, anche se è evidente fin dalla prima pagina, ma qui non si tratta solo di calarsi nei panni del padre e pensare a cosa farebbe ciascuno di noi di fronte ad una tragedia così grande, si tratta anche di sforzarsi di assumere il punto di vista del killer e riflettere su cosa può spingere un uomo a compiere azioni così efferate.
Se vi piace il genere, vi consiglio vivamente di scoprire questo autore!!