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QUELLA PESTE DEL NOTAIO CRIMINALE
Per gli amanti del genere non bisogna perdersi assolutamente questo libro, perché vede la nascita di un nuovo personaggio, Niccolò Taverna, il notaio criminale di cui sentiremo sicuramente parlarne in altri titoli. Il grande Franco Forte ha così deciso di iniziare una nuova serie di thriller storici con un personaggio che già dalla prima avventura cattura ed appassiona il lettore.
Il romanzo oltre ad essere un ottimo thriller con tutte le componenti classiche del genere, come ritmo e suspense, ha come merito quello di accompagnarci all’interno della città di Milano nella seconda metà del 500 e di farci rivivere quel periodo. La capacità di “raccontare la storia” è un caratteristica che solamente pochi autori hanno e Forte è uno di questi. La bravura è tale nel descrivere le situazioni che quasi si evita di respirare, per non essere contagiati dalla peste, che nel libro ha un ruolo molto importante. Gli intrighi politico-religiosi sono narrati in maniera superlativa e danno la giusta sensazione di quanto doveva essere difficile districarsi in una ragnatela tale. Il nostro personaggio sembra infatti più preoccupato a tenere a bada gli uomini più potenti della città, che di trovare chi ha ucciso il commissario della Santa Inquisizione. Una prova veramente difficile per Niccolò Taverna che in una sola giornata dovrà dare un nome all’assassino. Le tecniche di indagine sono a dir poco uniche, e fanno sicuramente sorridere pensando alla tecnologia di oggi. Ma anche questo contribuisce alla bellezza del libro. Bellezza, che nel libro viene riproposta nella persona di Isabella Landolfi, che farà perdere la testa al notaio criminale e che darà un valore aggiunto anche alla storia.
Insomma in questo libro c’è un pò di tutto, e tutto è al posto giusto. Se dovessi fare un piccolo appunto, direi solamente che avrei fatto “soffrire” il protagonista ancora di più. Nel senso che lo avrei reso ancora più indifeso, ma evidentemente essere un notaio criminale era all’epoca una figura abbastanza di rilievo che garantiva una certa rispettabilità.
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Commenti
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Franco Forte
Ma questo dimostra quanta passione lei mette nel suo mestiere; cosa che manca invece ad alcuni suoi colleghi, diventati ormai semplici strumenti commerciali.
Aspetteremo con impazienza la sua prossima opera, sempre pronti a viaggiare con la fantasia nel passato.
Denis
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grazie della segnalazione, Denis!