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"La Forza Del Destino"
Se sia il destino ad indicarci una via già tracciata, o se sia l’uomo a decidere per le proprie sorti, è quello che si domanda Franco Bordelli, ormai ex-commissario in pre-pensionamento, ritiratosi in campagna, dopo la lunga e difficile indagine sull’omicidio del piccolo Giacomo Pellissari. Pur conoscendo infatti gli assassini, non può incastrarli, per mancanza di prove e per un duro avvertimento da parte del più potente tra loro: la sua innamorata Eleonora viene infatti brutalmente violentata nel suo appartamento. “Lascia perdere” è il messaggio chiaro ed inequivocabile.
Bordelli quindi fa scivolare via il distintivo e si rifugia in un vecchio casolare, in solitudine, i suoi malinconici fantasmi a fargli compagnia.
L’esilio diviene presto piacevole, con il rituale del fuoco, buoni libri a riempire le serate, un orto che spunta pian piano dal nulla, con pomodori, peperoncini ed erbe aromatiche.
Chi lo circonda, Piras soprattutto, non crede fino in fondo alla sua conversione in tranquillo uomo di campagna, forse a ragione, perché Bordelli sta conducendo in gran segreto una vendetta senza scampo: uno ad uno, gli assassini di Giacomo devono pagare. Nessuno però, deve sapere del suo piano, nessuno deve di nuovo rimanerne coinvolto, come è stato per Eleonora.
A dargli l’impulso per proseguire nel suo intento, è l’intricata faccenda che gli si presenta alla porta sotto forma di una donna anziana, arroccata nel castello che intravede dalla sua finestra. La poveretta infatti, molti anni prima, ha perso suo figlio, morto suicida in quello stesso castello, chiavistelli chiusi e finestre sprangate dall’interno, nessuno che fosse entrato, nessuno che potesse uscirne. Ma la donna è convinta, per uno strano istinto o una assurda follia, che si tratti di omicidio.
Bordelli allora indaga, stuzzicato suo malgrado dall’enigma apparentemente irrisolvibile e quando la verità appare sotto i suoi occhi, l’ingranaggio della vendetta subisce uno scossone, perché lui ora sa come fare per sferrare un nuovo attacco.
Come in una ricetta perfetta dal vangelo culinario del suo amico Botta, Bordelli esegue in perfetta successione tutti i passi per rendere giustizia al piccolo Giacomo, cogliendo i segni che il destino sembra gettare di volta in volta sulla sua strada, senza accorgersi di essere lui stesso il solo ed unico artefice di quel disegno tanto ben tratteggiato. Lui, è la forza del destino.
Questo romanzo si trova nelle librerie alla sezione gialli/thriller/& co., ma penso racchiuda molto di più, perché si c’è un commissario, si ci sono dei delitti, ma c’è soprattutto la storia di un uomo, dei suoi amori nuovi e di quelli perduti, c’è un cagnolone tutto bianco che compare all’improvviso nella sua vita, piatti di pasta profumati e bottiglie di vino sorseggiate di fronte al fuoco, storie raccontate mentre sfrigola la legna, una malinconia sottile che scivola sull’evolversi di una coscienza.