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GRITTI E LE SUE SCATOLE CINESI
Un thriller veramente originale e costruito a scatole cinesi. Il presente costellato di omicidi al Borghese Palace Art Hotel di Firenze, a Londra e New Haven, s'inserisce, con intelligenza e man mano, nel passato. In quel passato maledetto del famoso libraio antiquario Wilfrid Voynich, dal quale prende il nome il manoscritto conservato alla Yale University. La narrazione corre veloce nella nostra epoca: omicidi, volanti di polizia italiana e straniera, colpi di scena, trucchetti su internet e poi con poche battute Gritti conduce il lettore alla presenza di Voynich. Una figura ambigua, perfida, calcolatrice, che SI COSTRUI' LUI QUEL MANOSCRITTO PIU' CELEBRE AL MONDO. E, questa, non è fiction, ma una tragica realtà, perché -documenti inseriti nel testo- l'Autore dimostra come quel perfido Polacco, spia mercenaria, utilizzò quella pergamena come strumento per trasmettere messaggi segreti e barattare vite umane. Terribile è tuffarsi nella strage del Titanic, da Voynich e dal suo entourage provocata, e assistere alla morte di Pierre Curie spintonato sotto un carro (quindi non fu un incidente!). Ma non solo ciò: ben altro si scopre. E in un "palleggio" fra Ieri e oggi, Aldo Gritti,arricchisce il plot di giochi enigmistici, di trucchi messi in atto dall'Ispettrice della Polizia Postale Novelli, per non smorzare il pathos.
Originalità, intelligenza, linguaggio piacevole fanno di questo thriller un capolavoro di un "genere particolare", che non eguaglia nessun testo. Farà molto discutere, già ho letto qualcosa al riguardo, ma penso che coloro che da cento anni si sono arrovellati per capire il contenuto del manoscritto Voynich proveranno non poca invidia. Chi sia Gritti non è dato saperlo. Risulterebbe un sacerdote che, per motivi di salvaguardia, usa uno pseudonimo. E' vero? Non saprei dirlo. Però tutto de "I custodi della pergamena probita" mi "attizza".