Dettagli Recensione
Eravamo 4 amici al bar…
Classe 1929, in pensione, non sanno dove andare, il loro sport preferito sono le carte, il secondo…il pettegolezzo. Sono quattro ottuagenari che ogni giorno “infestano” il BarLume martirizzando il barista (nipote di uno di loro).
Era da tempo che non ridevo così tanto durante una lettura.
La storia a mio avviso fa solo da sfondo, il giallo è perlopiù un pretesto per sketch e battute esilaranti, soprattutto grazie ad un linguaggio colorito (in alcuni punti sembra di leggere il Vernacoliere!!) e pittoresco. Lo ammetto, mi sono sbellicato immaginando questi vecchietti che tra una partita di carte e l’altra provano a fare il Perry Mason della situazione in modo goffo, ironico e assolutamente “politically uncorrect”.
Il vero detective è, suo malgrado, Massimo (il barista) che si trova coinvolto nel delitto di una ragazza e sotto il sol leone di agosto piano piano trova il bandolo della matassa.
Suo malgrado, è vero, ma sotto sotto strizza l'occhio alla regina del giallo, sua maestà Agatha Christie, e si sente un po' come Poirot.
Divertente, proprio divertente.