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Indimenticabile
È faticoso leggere Camilleri per chi non ha dimestichezza coi dialetti e si chiede che motivo ci possa essere per costringersi ad affrontare una lettura lenta e spesso ripetuta per comprendere il senso di un testo.
Ma provate a leggere “Il casellante”, uno dei titoli che formano la “Trilogia delle metamorfosi” – Maruzza Musumeci, Il casellante, Il sonaglio – e vi accorgerete della perfetta identità fra il linguaggio ed il contenuto del racconto.
Non riesco ad immaginare “Il casellante” scritto in lingua italiana. Ho la sensazione che il linguaggio elaborato da Camilleri sia l'unico adatto a descrivere non solo gli eventi, ma i sentimenti estremi di cui questo libro si nutre: la forza del desiderio, del dolore, della disperazione ed infine della follia di una donna cui è negata la maternità e di un uomo che per amore è in grado di affrontare la pazzia di lei assecondandola fino all’inaccettabile.
Bellissimo e poetico. Da leggere. Assolutamente.
“Ma Minica non chiangì né allura né appresso.
A Nino parsi che la sorgenti delle lacrime, dintra di lei, si era asciucata di colpo, doviva esseri addivintata tutta asciutta come il diserto. Non chiangì manco quella vota che, mentri cucinava, il cutreddu puntuto le cadì dalla mano e le si ‘nfilò dritto nel pedi mancino. Niscì tanto sangue che Nino s’appagnò e accomenzò a darle adenzia con mano tremanti e lo spirito col quale disinfettò a longo la firita doviva abbrusciare assà, ma lei nenti, né ‘na lagrima né un lamento, né ai né bai.”
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Un consiglio: leggi pian piano e non farti scoraggiare dalle prime pagine che sono un po' lente... ti ritroverai a leggere una bellissima storia d'amore. :-)
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;) bellissima recensione...spero solo di riuscire a capire anche io le parti dialettali.