Dettagli Recensione
Divertente e reale
?"Paìsi di settimila bitanti, assistimato proprio al centro di granni latifondi, nel milli e novicento e uno Palizzolo vantava dù marchisi, quattro baruni, un duca di centodù anni che non nisciva cchiù dal castello e un martiri antiborbonico, l'avvocato Ruggero Colapane, 'mpiccato sulla pubblica piazza per aviri aderito alla Repubblica partenopea.
Ma il vanto maggiore erano le otto chiese, ognuna addotata di campanile e di campane accussì potenti che quanno sonavano tutte 'nzemmula per le case era priciso 'ntifico a 'na passata di terremoto."
E' davvero una piccola gioia leggere un libro storico di Camilleri. Un avvenimento realmente accaduto all'inizio del secolo scorso ad Alia, "il rifiuto della conoscenza della verità". Si stigmatizza chi indica il reato, l'immoralità o l'atto vergognoso molto più di chi ne è colpevole. Bello come "Il re di Girgenti" o "La presa di Macallè" o tutti gli altri..E' la nostra storia, la storia dei paesini bigotti che gridano "all'untore" consapevoli dei propri scheletri nascosti e rifiutati. Se non fosse tragicamente reale ci sarebbe ridere e, tuttavia, la capacità del Maestro di divertire scatenando profonde e solitarie risate è notevole nonostante l'istintiva, razionale, indignazione. Mi piace troppo Camilleri, il Camilleri dei romanzi storici è superlativo.