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Su tutti i Carsi nevica
Il professor Giulio Angioni in questo giallo insolito stavolta ha messo in scena un professore, che deve capire che cos'è succeso a un suo studente finito in coma all'ospedale. Solo che lo studente è anche un ufficiale dell'esercito italiano. In più siamo a Trieste, sul Carso, sulla Soglia di Gorizia, ai confini orientali d'Italia subito dopo la caduta del Muro di Berlino, con tutto quello che cade insieme al Muro. Per esempio la Jugoslavia, a due passi, che diventa subito un grande mattatoio. E non è che la nostra Italia lassù sui confini di nuovo in subbuglio non ne risenta. Ne risentono tutti, e tutti devono fare i conti con molte novità del tutto inaspettate. Intanto, che cos'è successo allo studente militare del professor Lampis? E a lui stesso, e alla sua assistente Florianic, e ai buoni e ai cattivi che spesso si scambiano le parti? Il ritmo è incalzante dall'inizio a una fine che al lettore lascia il cerino in mano.
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Gabbiani sul Carso io la direi una grande narrazione su un'epoca epocale quasi non ancora per niente raccontata: l'Europa (e in essa l'Italia) e tanta parte del mondo dopo la caduta del Muro di Berlino. La vicenda sembra a prima vista soprattutto geo-politoco-militare, anche perché alcuni protagonisti e certi comprimari sono militari, nella militarizzata Italia del Nordest in disarmo, o forse invece no, mentre la Jugoslavia si disfa e si fa mattatoio etnico. In un tale sfondo post guerra fredda e in piene guerre guerreggiate, le vicende personali dei personaggi di questa storia sono reali e plausibili tanto quanto improbabili, come il mondo e la vita in quegli anni. Che continuano a essere i nostri anni. Di alcuni ci si innamora subito, di altri col tempo, e magari di più, come il tenente Manca, il professor Lampis, la Florianic. Ottima lettura.