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Il giro di boa
Le indagini del commissario questa volta sono due, insieme. Sono indagini che si muovono con lo stile di Camilleri e avranno il compito stavolta, non soltanto di consegnare i malfattori nelle mani della giustizia, ma, di rimettere in pista Montalbano.
In questa indagine, Salvo che è sempre stato pronto ad andare “oltre”, a seguire il suo istinto, oltre quello che gli viene concesso dalla legge dei suoi superiori, adesso sembra essersi stancato di quello che fa, come se avesse preso coscienza dell’inutile lotta contro i mulini a vento, come se fosse un uomo fuori tempo.
E’ qui che compare la denuncia politica e la presa di coscienza di una società che non cambia; però c’è la svolta camilleriana, quello squarcio, quel qualcosa che rimette in pista il commissario di Vigata, quello a cui basta un’intuizione venuta fuori per caso, come per le vecchie guardie di un tempo.
Un libro in cui è spesso presente l’introspezione di un uomo che va avanti negli anni ma continua a fare le cose da ragazzino animato dal desiderio di prendersi la soddisfazione del suo duro lavoro.
Racconto intervallato come sempre dalla vita del commissariato, dei personaggi tipici di quel luogo, dalla vita privata di Montalbano che ruota intorno a poche figure ma di elevata importanza