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Il nord est di Carlotto
Anche questo libro ha avuto un seguito cinematografico. Fortunatamente ho fatto in tempo a leggerlo prima di sapere di interpreti, trama, trailer, ecc. Così non mi sono fatta influenzare nella mia prefigurazione di ambienti e personaggi.
Il romanzo è incentrato su un personaggio principale che è quanto di più abbietto, amorale e cinico possa aver prodotto la nostra società attraverso il mito del denaro. Insomma, un vero bastardo. Un individuo che non possiede emozioni e che può dare la morte come fumare una sigaretta. L'importante è raggiungere il suo obiettivo, cioè rifarsi una verginità. Nel concreto, deve costruirsi l'immagine e la posizione sociale, dopo un passato da delinquente terrorista, latitante e galeotto.
Personalmente trovo che Carlotto sia bravissimo nel descrivere, con stile asciutto e distaccato, le atmosfere cupe del nostro nord-est dove tutto viene immolato al dio denaro. Sotto la parvenza di persone per bene. Questa è la differenza rispetto ad altri ambienti criminali nostrani. Nel Veneto si vuol apparire brave persone, ma dentro si è marci, novelli Jekyll-Hyde.
Una volta si giocava con leggerezza su questa doppiezza e ipocrisia di quella società veneta, come nel film di Germi "Signore e signori". Oggi si arriva al delitto.
Il film "Arrivederci amore ciao" (che ho visto dopo la lettura del libro) regge la storia, ma meno le emozioni che dà il libro. Il film (quasi tutti i film) mi imbrigliano la fantasia. Alessio Boni ha un po' sempre la stessa faccia...