Dettagli Recensione
Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole
Mettete da parte i ricordi tremendi delle interrogazioni della Prof, le nottate passate a studiare e a ripere canti, interpretazioni,analisi, opioini di critici letterari e studiosi:povero Dante! Perseguitato da vivo dai Guelfi Neri che "reincarnati" in certi professori perseguitavano noi poveri studenti facendoci odiare e temere, ahimè!,la sua grandissima,anzi,Divina opera d'arte! Finalmente un libro, scritto con passione e frutto di uno studio incessante,che ci consegna un Dante diverso, direi umano, non c'è Virgilio, nè Beatrice, ci sono Gemma sua moglie che lo segue fedele ma triste perchè sà che ad unirli non è stato il grande amore, ci sono tre figli, soprattutto lei: Antonia(suor Beatrice), figlia adorata pronta a tutto pur di difendere la memoria del padre, c'è Giovanni di Dante Alighieri (figlio illegittimo, realmente esistito?) medico che dalla sua città natale Lucca giunge a Ravenna, al capezzale del padre, ma l'ultimo saluto gli è negato, anzi, lui che si occupa della trascrizione dei canti, si rende conto che c'è in atto una congiura contro il Sommo Poeta e gli ultimi canti del Paradiso sono misteriosamente scomparsi. Ad aiutare Giovanni, in un rocambolesco incontro, giunge un sopravvissuto dell'ultima fallimentare crociata Bernard d'Outremer, un templare convinto che il poeta fiorentino facesse parte anch'egli dei quest'ordine religioso ed è sicuro che nei canti , cifrato, ci sia indicato il nascondiglio di un tesoro straordinario appartenuto all'ordine.
Non vi lasciate ingannare da chi vi presenta questo testo come un nuovo "Codice Da Vinci" è una bugia!,si tratta di un thriller molto più colto e raffinato.
di Luigi De Rosa
Le note dolenti:
Si vede che il testo è stato scritto da un appassionato di Dante ma non da un giallista, mancano ritmo e suspence e alcune interpretazioni risultano forzate.