Dettagli Recensione
Invito alla lettura di Bruno Elpis
L’ambientazione lacustre, decisamente, crea un’ottima atmosfera per una storia nella quale gli elementi si combinano in una miscela esplosiva, che deflagra in una scena collettiva – quella della resa dei conti - di straordinaria violenza fisica ed emotiva: un’autentica mattanza.
Tutto origina da un orrendo delitto (una ragazzina stuprata e uccisa) e dal ritorno in paese dell’indiziato, dopo anni di ostracismo volontario.
A questo punto agiscono i catalizzatori di una reazione chimica inarrestabile: gli antichi rancori, la mentalità chiusa di un paesino sciovinista e omofobo, il bullismo violento dei fratelli della giovane assassinata e di un loro amico, l’ascendente esercitato da un prete ateo e blasfemo che effonde la propria umanità sui cittadini, pur vincolato al segreto del confessionale.
Il ritmo di “Chiudi gli occhi” è davvero incalzante, le scene forti si alternano a riflessioni e descrizioni paesaggistiche, alle quali Raul Montanari ci ha abituati con i suoi romanzi.
Sono questi gli ingredienti per i quali la critica ha accostato il nostro autore a Balzac?
Giudizio sintetico sul romanzo: verrebbe da dire “occhei”, per mimare il tormentone del romanzo.
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