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Cuore Vero
Apri Cuore Nero e l'adolescente di un tempo che porto con me inizia a far capolino.
Saltella, sbatte contro le pareti dei miei ricordi, cercando di abbatterle, di diventare me, relegando per un attimo, il lungo attimo di un romanzo, la trentacinquenne che sono diventata, costringendola a togliersi di dosso una ventina d'anni.
Apri Cuore Nero e, magia!, l'adolescente ha vinto: siamo di nuovo lì, a scuola, coi nostri pesanti, difficili, insormontabili diciassette anni, cercando di capire cosa sia l'amore, cercando di negare le sofferenze d'amore, trovandoci innamorate con uno sguardo, vittime di un cuore che non vuole rispondere ai sensati comandi della nostra mente.
Cuore Nero è lì, pronto a travolgerci in una storia che, eravamo sicure, sarebbe stata adolescenziale e troppo lontana da noi, e invece ci accoglie e ci fa sentire vive.
Giulia diventa una di noi, il nostro passato, il nostro presente. Giulia che si è innamorata ed è stata rifiutata. Che soffre, ma non vuole darlo a vedere. Giulia che nega di soffrire, che cerca di allontanare quella sofferenza, magari con un altro ragazzo.
E Max che ritorna, perché non vuole che ci sia un altro ragazzo nella vita di Giulia, o che almeno non sia quel ragazzo; Max che ritorna e il nostro cuore inizia a impazzire mandando all'aria tutto il laovro fatto fino a quel momento per convincerlo che non era accaduto nulla; Max ritorna e non abbiamo più nessuna forza per opporci.
Intorno a Max e Giuli(ett)a girano personaggi che contribuiscono a dare maggiore realtà alla storia: la migliore amica, la sorellina impicciona, il cagnolino (il cui ruolo mi ha strappato ben più di un sorriso) e una mamma disattenta, depressa; e non dimentichiamoci Victor, il misterioso quasi-vicino di casa; e ancora la scuola, la città.
A fare da sfondo: la Calabria, con Palmi protagonista.
Sembra davvero la storia di ognuna di noi.
Qualcosa cambia quando entra in scena l'elemento fantasy, con vampiri e cacciatori e la ricerca di qualcosa che possa cambiare le sorti di questi esseri. Temevo che l'inserimento "vampiresco" avrebbe pouto banalizzare
una storia che suonava vera, reale, genuina.
Il risultato è notevole.
Cuore Nero acquista una sfumatura tragica, ma non in maniera grottesca. L'amore diventa difficile, impossibile: ritorna a farci soffrire.
In fondo l'adolescenza non è sempre stata così? Un'altalena pericolosamente oscillante tra esaltazione e tristezza, tra gioia e depressione... Così è questo romanzo, così sarà fin quasi alla fine.
Chiudi Cuore Nero, portandoti dietro un po' di quella tristezza. Lo chiudi senza smettere i panni dell'adolescente: lei è ancora lì, che soffre con Giulia e come Giulia. E così è anche per la trentacinquenne che ora scalpita per riprendere il suo posto. Abbiamo entrambe sofferto con Giulia e come Giulia, ma quel pizzico di maturità che è in ognuna delle due ha amato e apprezzato il finale, e non l'avrebbe desiderato diverso.