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Le cose non sempre sono come sembrano
Una nuova avventura del commissario Santo Montalbano, sempre più vicino alla pensione ma sempre pronto a districare, con l’aiuto del fedelissimo Fazio, i casi più intricati e apparentemente senza soluzione. “ Il gioco degli specchi” è uno di questi, ove le vicende si rincorrono e le verità sfuggono come rimbalzando beffarde da uno specchio all’altro, gli avvenimenti si succedono, i colpevoli apparenti non lo sono più dopo, la verità emerge solo alla fine. Viene smascherato un abile spacciatore, dopo colpi di scena teatrali (due morti ammazzati con inaudita ferocia) nei quali Montalbano e Fazio (questa volta coprotagonista) mettono in luce ( in barba al questore e nonostante gli attacchi mediatici del giornalista Pippo Ragonese) tutta la loro sagacia e consumata abilità. Il simpatico e ligio Catarella ha il suo momento di gloria, quando collabora alle indagini manomettendo da par suo un computer e contribuendo alla soluzione della complicata vicenda. Anche in questo romanzo il commissario si invaghisce di una splendida ragazza ( la fidanzata storica Livia è sempre a Genova, lontana dagli occhi e presente solo con qualche breve telefonata che regolarmente finisce in “azzuffatina”), alla cui grazie non cede solo a causa di una improvvisa telefonata. Il nuovo romanzo di Camilleri si legge come al solito piacevolmente, il suo dialetto fa parte ormai della nostra letteratura e non riserva più difficoltà di comprensione. I personaggi, dall’inossidabile Montalbano al vice Mimì Augello, da Fazio a Gallo, dalla vivida macchietta di Catarella alla pazientissima Livia, dall’ottuso questore Bonetti Alderighi ai giornalisti Zito e Ragonese fanno ormai parte del nostro patrimonio narrativo e allietano puntualmente le nostre estati.
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Syd