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La banda dei cinque
Ho scoperto Malvaldi al supermercato facendo la spesa. Ammetto che la scena non e' delle piu' idilliache ma grazie all'esposizione massiccia operata con studiata abilita' commerciale nel grande punto vendita ove mi servo abitualmente, sono stato efficacemente attratto dal lavoro di questo giovane scrittore toscano, pubblicato dall'editore del piu' noto scrittore e giallista italiano dell'ultimo decennio. Ho comprato i primi tre romanzi e - come spesso mi succede quando scopro un autore - ho iniziato la lettura osservando l'ordine cronologico.
Il piccolo romanzo, ambientato in una popolare localita' turistica dell'alta Toscana, e' molto divertente, scoppiettante almeno come il carattere fumino dei quattro arzilli vecchiacci che popolano il Bar-Lume, epicentro di una inchiesta su un omicidio di una giovane ragazza un po' troppo disponibile.
L'indagine finisce per coinvolgere gran parte della popolazione che frequenta il locale, anche perche' il gestore dello stesso - il burbero e irriverentemente sincero Massimo - diventa uno dei testimoni oculari del ritrovamento del cadavere.
Indagini semiserie, divertenti, ed efficacissima coreografia - solo apparentemente di contorno - capitanata dai quattro anziani che si riparano dalla canicola estiva fra le mura del bar, passando le ore a giocare a briscola e a osservare tutta la vita che scorre accanto. Un esordio apprezzabile e molto promettente.
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