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recensione doppia
In realtà per scrivere una recensione seria di questo libro avrei dovuto farne due, una appena letto ed una dopo aver visto il film e la prima serie su SKY. Proviamo:
Recensione 1, appena letto il libro:
L'ho letto nel 2006 e, nonostante il tempo sia passato, la storia ed i personaggi mi sono rimasti abbastanza impressi nella mente, segno che qualcosa mi ha lasciato. E' una storia piuttosto avvincente, scritta bene, con frasi corte e taglienti. Bene e male si intrecciano, poi si odiano, poi si ritrovano e si mischiano; tanto che, a volte, fai il tifo per la parte sbagliata. C'è pathos e le situazioni sono abbastanza verosimili. Io sono del '73 e sono cresciuto in un quartiere adiacente alla famosa magliana, dove la banda spadroneggiava negli anni in cui io ero un adolescente. Ricordo con chiarezza impressionante il clima che si respirava allora e la presenza invisibile ma concreta di una criminalità che faceva parte del tessuto sociale della Roma in quegli anni. Complessivamente, quindi, voto 4/5 all'opera.
Recensione 2, dopo aver visto la trasposizione cinetelevisiva:
La versione data in televisione è fedele al libro, quella al cinema un po' meno. Quello che fa paura però è che i protagonisti erano dei criminali senza scrupoli che meritavano la fine che si sono scelti (si sono ammazzati fra loro) eppure, con la faccia che hanno al cinema, sono diventati una specie di eroi, forse perchè il "bello e dannato" ha sempre il suo fascino. Peccato che il crimine non è dannazione solo per gli uomini che lo esercitano, ma soprattutto per la società.
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Commenti
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Però mi devo ancora spiegare perchè per questa opera sono stati realizzati, nell'ordine: un film con la regia di Michele Placido ed attori blasonati come Kim Rossi Stuart e Pierfrancesco Favino (belli, non c'è dubbio); una serie televisiva realizzata da SKY, con attori sconosciuti ma bravissimi; un'altra serie, sempre con Michele Placido alla regia e lo stesso cast del film; infine un altro film, che non ho visto, realizzato con altri attori sconosciuti. Sembra quasi che, in fondo, il crimine paghi, ed anche bene...
Ci sarebbero un sacco di storie che parlano di coraggio vero da raccontare, ma non fanno tanto successo, perchè ? Una risposta parziale ce l'ho, ma non basta: la maggior parte della gente non ha voglia di leggere, è un lavoro faticoso e quindi si beve quello che danno al cinema o dintorni, come fosse propaganda; ecco che poi comprano le magliette con scritto "Er freddo".
Ciao e felice di sapere che anche tu, come me, hai scelto di stare dalla parte giusta
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Come dici tu, Gianluca, bisognerebbe almeno tentare di discernere con la massima chiarezza possibile il "bello e la dannazione" da quello che si cela realmente "dietro le quinte". Fare sempre una "recensione doppia", insomma: una per il fascino della fiction e l'altra per la ferita veramente inflitta alla società (che da quanto dici e dalla mia piccola esperienza, i libri, stranamente, riescono sempre a rendere un pò meglio).
Bravo!