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"Camilleri doc"
Su un terreno nei dintorni di Vigata, buono solo per ricavarne creta per i vasai, viene trovato il cadavere di un uomo, squartato e chiuso in un sacco. Non si sa chi sia lo sconosciuto, ma nel frattempo una donna del paese denuncia la scomparsa del marito, un colombiano di origini siciliane. E' questa l'ambientazione della nuova avventura poliziesca del commissario Salvo Montalbano. Il libro è scritto con la maestria di sempre, arricchito da minuscoli dipinti di storia popolare, un romanzo che non delude, che contiene espedienti narrativi capaci di rivelare tutto il genio di un grande scrittore. L'inchiesta poliziesca è attenta alle vicende del presente, con pungenti e ironici riferimenti all'Italia dei nostri giorni, ma è un libro attento anche al valore dell'amicizia e ai rapporti interpersonali. Forse il vero leitmotiv di questa storia è il tradimento. Tradimento fisico e morale, la paura da parte del Commissario, di aver mal interpretato o ferito i sentimenti di persone amiche senza la consapevolezza di averlo fatto. Un Montalbano più introspettivo e pacato, che prende coscienza dei suoi limiti non più con "raggia" ma con malinconica rassegnazione. Un'unica cosa non cambia per Montalbano, ed è il guizzo mentale, che lo porta ad unire i dettagli più insignificanti fino ad arrivare alla soluzione finale.
Buona lettura:)