Dettagli Recensione
Sorelle
Barbara Garlaschelli è stata finalista per il premio Strega 2010 con "Non ti voglio vicino", ma qualche anno fa ha pubblicato questo piccolo gioiellino noir ricco di tensione e poesia senza fronzoli esasperanti, grazie ad una narrazione semplice ma dotata di una notevole forza prorompente.
Amelia e Virginia sono sorelle, sono cresciute assieme e sono diventate donne senza dividersi mai, vivono da sempre nella casa di campagna dei nonni, non sono le sorelle March e neanche le sorelle Materassi. Amelia è una mora dominante e Virginia una bionda recessiva. Qualcosa di veramente drammatico si è consumato nelle loro vite durante la loro fanciullezza che ha completamente sovvertito gli equilibri della loro crescita. Come in ogni quadro familiare che presenta dei problemi, le figure del padre e della madre sono praticamente inesistenti o semplicementie eterei e quasi inavvicinabili, mai una carezza, mai un abbraccio. Si crea un vortice che vede le due sorelle alle prese con il presente ed il passato in balia dei loro rispettivi sentimenti che si mescolano ai colori:
"Chiudo gli occhi e immaginoche questo caldo abbia un calore. Giallo.
Respiro l'aria, a fondo, fino a saturarmi i polmoni. Azzurro.
Il rosso della vendetta, il blu del tradimento."
E la storia seguiva uno schema preciso: prima il tradimento, poi l'abbandono. Un dolore che sembra attenursi con il tempo, ma che non passa mai. Niente poteva dividerle erano come sdoppiate, erano una ed erano anche l'altra, tutti gli altri erano dettagli compreso Dario, un uomo pieno di problemi, che irrompe nella loro vita sovvertendo i loro equilibri, ma alla fine pensare a lui era come a un nome privo di sostanza, come dire tappeto, bicchiere o maniglia.