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Emilia nera
Noir che si legge in un giorno, non tanto per la brevità (ha le sue buone 232 pagine), quanto per l'incalzare delle vicende che lascia senza un attimo di respiro. Giada e Marcello, due protagonisti con apparentemente nulla in comune, animano questa storia dal sapore gotico e ce la fanno vivere in modo intenso e frenetico.
La storia cattura fin dall'inizio e la narrazione, fatta attraverso gli occhi dei vari protagonisti, ha il pregio di mantenere altissimo il livello d'interesse del lettore, nonostante i continui cambiamenti del punto di vista; questo meccanismo mi è piaciuto molto (anche se non è una novità, specialmente in questo genere letterario): l'ho trovato efficacemente calzante sui due protagonisti-narratori, dall'indole fortemente descrittiva.
La vicenda è cruda, tagliente, attuale, raccontata senza troppi fronzoli, in modo asciutto e violento. I protagonisti sono vivi: incarnano una realtà che, nonostante possa sembrare frutto di fantasia, è purtroppo sempre più vicina... L'ambientazione è perfetta: manca di collocazione precisa, ma da alcune parole citate in dialetto si può intuire che si tratta di una città emiliana. Il clima che la Baraldi riesce a creare con le parole e le azioni dei due personaggi principali è quanto di più accattivante io abbia letto ultimamente. Non è sicuramente un capolavoro, ma potrebbe diventare un cult per gli amanti del gotico e del noir. Unico neo: non trovo la canzone "Lullaby" dei Cure pienamente calzante: forse mi è sfuggita qualche sfumatura che volesse dare l'autrice, ma personalmente avrei pensato ad una melodia più "dura"! :)
Lo consiglio a chi apprezza il genere, ma, per il linguaggio decisamente duro e schietto e per i contenuti violenti, consiglio ai giovanissimi di leggerlo tra qualche anno. ;)
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