Dettagli Recensione
Le sorelle della scrittura
Bello, bello bello. Ma l'identità di questo sedicente irlandese non mi convince. Anche se dietro la stesura dei capitoli c'è una mano di chiara influenza anglosassone (vedi il colpo di scena finale presente a ogni capitolo e i dialoghi mai troppo lunghi per essere incisivi come in un film) qui la mano è troppo femminile. Con questo secondo romanzo, forse, l'autore si è svelato e ci dice chiaramente che dietro al nickname di un attempato studioso di religioni si possa celare invece una scrittrice o una sorellanza di scrittrici sul modello Wu Ming. Ora, perché leggerlo? Semplice: è così raro trovare un romanzo che riesca a unire intrattenimento, intelligenza e incanto. Le vere tre "I" che dovrebbero essere leggi permanenti e irrinunciabili dell'editoria. Come donna sono contenta che negli ultimi anni la letteratura abbia fatto una virata al femminile. Ma nessuna delle protagoniste del Cenacolo sembra essere stata studiata a tavolino per essere commercializzata meglio. Donne che potrebbero essere vere (e forse l'autore si è ispirato a conoscenze di muse reali). Per questo tutti 5!