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"Penso che si nasce incudine o martello"
Che gran bel libro, la sua collocazione è da "classico della letteratura italiana". Classificarlo giallo o poliziesco d'altri tempi (Napoli 1931) sarebbe incompleto o riduttivo. C'è un delitto, muore una donna aristocratica e si cerca il colpevole, pagina dopo pagina si entra in un mondo meraviglioso fatto di tante storie, come dice lo stesso autore "gente che viveva le proprie storie fra mille ostacoli", con la grazia di una scrittura oserei dire perfetta e con tanto di finale a sorpresa.
"Penso che si nasce incudine o martello; e che l'incudine è felice di essere percossa, perchè la sua natura lo impone"
"Un uomo muore nel momento in cui non significa più niente per nessuno"
"Lo sai che la cosa più importante è l'amore. E' l'amore che ti dà il posto in cui stare. Me lo dicevi sempre che l'amore era la vera casa, la patria. Non mi hai spiegato però come fare, se l'amore è quello sbagliato"