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Diritto o rovescio?
Se siete alla ricerca di un libro originale e non banale “E Alla fine muoiono. La sporca verità sulle favole” di Lou Lubie è il titolo che fa per voi. L’autrice francese, con la chiave della graphic novel mixata a una corposa narrazione, compie una vera e propria analisi filologica delle fiabe che ci riporta alle versioni originarie tramandate per secoli e poi ancora al come nei secoli queste si sono evolute.
Un notevole lavoro di ricerca si cela dietro alle pagine di questo libro, un componimento che arriva sin da subito grazie alla profonda ironia ma anche per la sua versatilità prestandosi questo a una lettura eterogenea, anche a quel pubblico che solitamente tende ad essere più saggista.
Cosa si cela dietro quel “C’era una volta”? Si cela la consapevolezza che forse, dietro al modo in cui queste ci sono state tramandate c’è altro, un altro che se precedentemente conosciuto forse avrebbe cambiato il nostro modo di leggerle. Soprattutto se pensiamo alle versioni originalei dei fratelli Grimm o di Perrault che si distanziano nettamente dalle versioni Disney o ad ogni modo tramandate dai nonni ai nipoti, dai genitori ai figli.
L’analisi ha inizio da classici più famosi come “Cenerentola”, “La bella addormentata nel bosco”, “Biancaneve” ed arriva a favole più di nicchia e meno conosciute come “Il cane del mare”, “L’ebreo nello spineto” e che sono tutte accomunate da uno schema che si ripete. Non mancano nemmeno volutamente provocazioni che, tuttavia, talvolta possono diventare eccessive.
Ma attenzione, il lavoro dell’autrice non mira a demonizzare le fiabe che conosciamo bensì a leggerle con una diversa e più matura e concreta consapevolezza.
“E alla fine muoiono. La sporca verità sulle fiabe” è un fumetto che incuriosisce e che sprona a una lettura rapida e curiosa.
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