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Lombroso il Cuore insanguinato
1889, Torino, il professor Cesare Lombroso, vuole dimostrare la fondatezza delle sue teorie sulla fisiognomica e, soprattutto, che il comportamento criminale dipenda dall’atavismo e sia rivelato dalle caratteristiche somatiche del soggetto che delinque. A tale scopo riesce a ottenere il permesso per un esame autoptico del corpo di Giulio Perboni, ex maestro elementare all’Istituto Moncenisio, morto suicida nel carcere “Le Nuove”, dove scontava una pena detentiva per estorsione ai danni degli ex alunni. Assistono all’esame gli studenti di Lombroso e l’agente De Rossi, ex alunno di Perboni.
Lombroso si presenterà pure ai funerali dell’uomo, durante i quali entrerà in contatto con molti degli ex studenti del maestro che, nonostante tutto, continuano ad amarlo come una fulgida guida. Ma gli eventi precipitano, Enrico Bottini, altro alunno del Perboni, viene trovato morto in casa sua, ucciso barbaramente. La sorella Silvia si rivolge a lui per scoprire cos’è avvenuto, ma, prima che il medico possa esaminare il cadavere, questo viene trafugato e l’agente De Rossi, che lo stava sorvegliando, ucciso.
Inizia così una pericolosa indagine per Lombroso che si troverà a investigare sui vizi privati degli alunni di Perboni e sui moventi che potrebbero aver spinto all’omicidio di Bottini.
Con questa graphic novel inizia una trilogia dedicata al discusso scienziato del secolo XIX che si trasformerà, per necessità, in investigatore privato in una Torino fin de siecle affascinante e attentamente ricostruita.
Chi di noi non ha mai ironizzato sul libro Cuore e sui suoi personaggi? Qui gli A.A. fanno un passo avanti e proiettano i ragazzini della III elementare del 1882 (ma in realtà nel fumetto sono assai più grandi di quanto dovrebbero esserlo secondo una mera logica anagrafica) in un loro immaginario futuro e nel farlo si permettono più di uno sberleffo ai danni di quei personaggi. Enrico, l’autore dei diari scolastici di cui al romanzo di De Amicis, ci viene mostrato come uno scrittore fallito e, per questo, divenuto un tossicodipendente dedito all’assenzio. Sua sorella maggiore, la protettiva Silvia di De Amicis, ora è diventata una prostituta! Il terribile Franti sconta una pena carceraria pesante, ma resta sprezzante e irridente l’autorità. Il ricco Derossi è entrato in polizia, ma cade subito sotto i colpi dell’ignoto assassino. Garrone resta il gigante buono del libro, ma si dimostra un incontenibile iroso tanto da mettersi nei guai con la giustizia. Insomma, con un gusto un po’ perverso, ne “Il cuore di Lombroso” viene smontato il giocattolo troppo mieloso di De Amicis, per riportare gli attori di quelle storie a una realtà cruda e molto meno idilliaca e a un’Italia ancora realmente da fare come Nazione.
I disegni, tutti rigorosamente in bianco e nero, sono stilisticamente impeccabili e le ricostruzioni d’ambiente sono davvero affascinanti e frutto di un attento studio storico. Meno curata appare la sceneggiatura della storia, un po’ affrettata e non particolarmente strutturata: sarebbe stato più interessante descrivere con maggiore accuratezza i personaggi e le loro vicende. Tutto sommato, comunque, resta un fumetto gradevole, anche grazie alle beffarde strizzatine d’occhi che gli A.A. fanno al lettore che ben conosce l’opera deamicisiana. Un buon esordio per la trilogia che proseguirà con una rivisitazione dei personaggi collodiani e con una terza opera ancora da scoprire.
Insomma un fumetto (rectius, una sofisticata graphic novel) davvero divertente e originale, da godere dalla prima all’ultima tavola.