Dettagli Recensione
Chiacchiere tra signore
Adoro Marjane Satrapi, i suoi disegni dal tratto asciutto e deciso, i suoi testi arguti e imprevedibili. Fin dai tempi di “Persepolis” leggo molto volentieri questa fumettista iraniana, ormai da anni residente in Francia, e trovo le storie che racconta, anzitutto la sua, di raro incanto.
Anche “Taglia e cuci”, pur non avendo l’ampio respiro dell’opera sopraccitata che le diede fama internazionale, si rivela una bella conferma, regalandoci un vivace spaccato della Teheran di inizio anni Novanta, quando l’autrice non si era ancora trasferita definitivamente in Europa. Un pomeriggio tra donne, riunite davanti a una tazza di tè, diventa occasione per un intenso scambio di confidenze, opinioni e tanti (troppi) pettegolezzi. Naturalmente, qualsiasi presenza maschile viene bandita da simili riunioni femminili.
“Sparlare degli altri è tonificante per il cuore…”, afferma sicura del fatto suo la nonna della Satrapi, grande protagonista anche in queste tavole. Di certo, le chiacchiere mettono di buonumore e ognuna delle presenti finisce per raccontare di sé o di parenti e amiche. Non sorprendono gli argomenti trattati: amore e disinnamoramento, matrimonio e divorzio, sesso a non finire; il tutto senza pudori di sorta né falsi moralismi. Nessuna meraviglia: del resto, perché le donne musulmane non dovrebbero parlare in privato anche di tutto questo?
Insomma, proprio un bel libro a fumetti che ci propone una realtà ben lontana dal nostro immaginario, nel caso specifico dell’Iran, dominato da ayatollah barbuti (dinnanzi ai quali, all’occorrenza, corriamo a coprire per pudore artistici nudi marmorei) e donne imprigionate nel lutto perenne del chador.