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Poema a fumetti
 
Poema a fumetti 2017-09-01 21:19:25 Laura V.
Voto medio 
 
5.0
Sceneggiatura 
 
5.0
Disegno 
 
5.0
Originalità 
 
5.0
Laura V. Opinione inserita da Laura V.    01 Settembre, 2017
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La cara morte

Del tutto nuovo, per me, questo Buzzati disegnatore! Dalla narrativa alla poesia, dal teatro al giornalismo, senza tralasciare musica e pittura, Dino Buzzati fu un autore tanto fecondo quanto poliedrico, propenso a sperimentare nuove strade e ad appassionarsi, come nel caso del fumetto, a ciò che ai più poteva apparire privo d’interesse letterario. Non a caso, come si scopre leggendo l’interessantissima introduzione al volume, l’autore di “Un amore” e “Il deserto dei Tartari” era un gran lettore di “comics”, si direbbe oggi: Diabolik, Paperino e Paperon de’ Paperoni lo affascinavano al pari dei personaggi dei capolavori della letteratura mondiale!
Pubblicato nel 1969 tra disorientamento, scandalo e imbarazzo (il più imbarazzato di tutti, al momento di recensirlo, sembrava essere Indro Montanelli), “Poema a fumetti” fu comunque un successo, dal momento che le prime edizioni andarono letteralmente a ruba. L’opera occupa un posto particolare nella produzione buzzatiana risultando, oltretutto, di difficile identificazione: raccolta di disegni o romanzo/racconto illustrato? Fumetto o libro d’arte? Niente di tutto questo. Semmai, come viene ben argomentato nella già citata introduzione, “Poema a fumetti”, con notevole anticipo sui tempi, è un libro che apre la strada alla Graphic Novel dai temi impegnati che tanta fortuna ha avuto da un certo momento in poi. A Buzzati va il merito di aver conferito dignità a un genere – quello delle nuvole parlanti, appunto – fino ad allora ritenuto privo di valore letterario; non per niente, da Casa Bonelli, tempio del fumetto popolare nostrano, gli giunse un sentito e riconoscente plauso.
È il mito classico di Orfeo e della sua discesa agli Inferi quello raccontato nelle oltre duecento tavole a colori che compongono l’opera, riproposto però in chiave moderna e originale. Orfi è infatti il nome del protagonista, Eura quello della ragazza amata da riportare nel mondo dei vivi; l’inferno è la stessa città di Milano perché, come qualcuno laggiù fa notare, si finisce per appartenere al proprio luogo anche da morti.

“Sai dove ti trovi? […] Perché non ti affacci alla finestra?”
“Ma siamo sempre a Milano. Non vedo nessuna differenza.”
“Per te, Orfi, è Milano, Milano essendo la tua vita, per un altro è Zagabria, Karlsruhe, Paranà.”

Insomma, un aldilà metropolitano e spersonalizzante, dove la vita continua libera (finalmente?) dal giogo dei sentimenti, dal tempo, dal dolore, dalla speranza (“il più malvagio dei supplizi”) e, soprattutto, dalla morte stessa; quest’ultima, ormai niente più che pensiero eterno e caro, diviene addirittura oggetto di rimpianto poiché, incredibilmente, si scopre che è ciò che dà senso all’esistenza (ecco perché, all’inizio, l’autore aveva scelto il titolo “La cara morte”). E in un siffatto mondo delle anime, al posto di cerberi e caronti, troviamo diavoli custodi inconsistenti che indossano giacche e avvenenti ragazze tutt’altro che spirituali. Ecco un altro punto: la carnalità e l’erotismo sono espliciti e prorompenti tra queste pagine, troppo per l’epoca in cui il libro fu dato alle stampe. Fumetti bondage, illustrazioni e foto osé sono state fonte di ispirazione e rielaborazione, ma le citazioni e i richiami artistici in generale sono innumerevoli e vanno da Caspar David Friedrich alla Pop Art, giusto per dare un’idea della ricchezza, e complessità, di un’opera come questa.
La rivisitazione del mito, lo stile poetico della scrittura che via via si fonde e diventa una cosa sola con le immagini e lo struggente rimpianto che tutto questo pervade rendono “Poema a fumetti” un capolavoro da leggere e rileggere. Un inno, più che alla morte, alla vita stessa.

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Commenti

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Ottima e interessante recensione Laura! Grazie! Buzzati è uno dei grandi della nostra letteratura secondo me.
In risposta ad un precedente commento
Laura V.
02 Settembre, 2017
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Grazie, Chiara!
Hai ragione: quello di Dino Buzzati è un grande nome della nostra letteratura che forse meriterebbe anche più attenzione!
siti
04 Settembre, 2017
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Adoro Buzzati: versatile e geniale. Bella recensione.
In risposta ad un precedente commento
Laura V.
04 Settembre, 2017
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Grazie, Laura! Allora, se questo libro ancora ti manca, devi proprio leggerlo! :)
4 risultati - visualizzati 1 - 4

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