La Casa per bambini speciali di Miss Peregrine
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OCCULTATI SPECIALI
La casa dei ragazzi speciali è ad oggi il primo di quattro libri scritti dallo scrittore statunitense Ramsom Riggs, ed ispirato da una serie di fotografie antiche e molto particolari raccolte per passione dall'autore stesso.
Il libro mette a nudo la psiche di un ragazzo di estrazione benestante, annoiato dalla sua vita già programmata dai genitori che lo vedono a capo dell’impresa di famiglia. Jacob, questo il nome del ragazzo, ha in verità un rapporto più stretto con il nonno Abraham Portman che con i genitori, con quel nonno orfano nato in una famiglia ebrea in Polonia che ha vissuto la guerra e racconta storie straordinarie.
Ma dove si trova il limite tra fantasia e realtà? A quali mostri si riferisce veramente il nonno nei suoi racconti? Ai mostri della guerra e dello sterminio razzista oppure i suoi mostri sono altri? Cosa lo ha fatto divenire ciò che è, una vita difficile per le perdite dei genitori o la lotta quotidiana per difendere la sua nuova famiglia? E quale è realmente la sua famiglia?
Sarà Jakob, o Jake come lo chiamano tutti tranne il nonno, a dover far luce sui numerosi misteri ereditati dal progenitore, Jake, che non riesce ad emergere del tutto dal trauma dopo che nonno Abraham gli è morto tra le braccia ferito senza scampo da qualcosa di indefinito ma che la ragione giustifica in mille modi senza essere mai convincente del tutto. Niente quadra tra la sua conoscenza di Abraham e quanto gli dicono razionalmente familiari e psichiatra.
Le ultime criptiche parole del nonno, trova il falco, vai nell'anello e quella data, 3 Settembre 1940, riassumono il mistero di questo libro, un mistero che solo Jake ha le capacità di scoprire, anche se non lo sa ancora.
Ed è prospettando alla famiglia, che non lo comprende e con la quale riesce solo a fingere di essere sereno, una possibile guarigione che riesce a farsi portare dal padre a Cairnholm, paesino anacronistico su un’isola a largo del Galles rimasto ai generatori, alle lampade al Kerosene ed ai bagni fuori casa, il luogo in cui pensa di poter trovare le risposte alle stranezze del nonno e forse di trovare sé stesso.
Sarà qui che incontrerà i ragazzi speciali, ragazzi “diversi”, che per sfuggire alle persecuzioni ed alle discriminazioni vivono in un luogo remoto celati al resto del mondo in un anello temporale che da un lato li protegge dal mondo esterno e dall'altro li tiene prigionieri, nella ripetizione infinita dello stesso giorno, che gli impedisce di crescere ma non di ricordare e di essere quindi consapevoli di essere in una prigione dorata dalla quale mai potranno uscire.
In un mondo come quello moderno popolato di supereroi in un clima di spettacolarizzazione delle capacità fuori dal comune questo libro, in cui i dotati di capacità speciali si nascondono, porta forse una ventata di riscoperta freschezza.
La lettura del libro è estremamente scorrevole, le foto inserite a corredo del testo sono le medesime raccolte dall'autore, fonte di ispirazione e curiosità, portano il lettore sempre alla ricerca della falsificazione ma insinuano al contempo il dubbio quel tanto da essere funzionali alla storia.
Per chi ha visto l’ottimo film di Tim Burton è poi interessante vedere le notevoli differenze tra libro e film, che in effetti è liberamente tratto dal libro e, seppur seguendone la trama in generale, non ne segue fedelmente gli eventi né esibisce personaggi particolarmente attinenti al libro. Basti pensare che i poteri di due degli speciali vengono invertiti, che viene dato rilievo a personaggi che sono solo marginali sulla carta stampata di questo prima libro ma che spero vengano sviluppati nei successivi e, addirittura, vengono create appositamente per il film porzioni di trama e soluzioni spettacolari ma assolutamente inesistenti nel testo, ove quasi tutto si svolge sull’isola di Cairnholm.
La scoperta delle capacità stupefacenti dei bambini, della loro direttrice mutaforma e del loro mondo ristretto affascina e porta a pensare. Alcune di queste capacità non sarebbero in alcun modo celabili al mondo esterno così pieno di pregiudizi, questo giustifica il loro isolamento forse più della difesa dalle perfide creature che cercano gli anelli per cibarsi dei loro abitanti e lenire le proprie sofferenze. Ma per Jacob tutto questo sarà sufficiente a rinunciare alla vita in quello che per lui era il mondo reale? E questi bambini centenari troveranno la forza per uscire dalla loro comoda prigione per affrontare il mondo?
Inutile dire che leggerò senz'altro i volumi successivi, incuriosita da questo libro introduttivo che lascia intendere di avere ancora molto da raccontare.
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ESSERE BAMBINI SPECIALI
Recensisco brevemente questo romanzo che ho trovato piacevole ma non particolarmente brillante.
La trama non è originale seppur ci sia qualche elemento diverso dal solito romanzo "fantasy": i bambini speciali, ognuno con una sorta di potere unico, si nascondono al mondo invece di provare ad essere qualcosa di più per colpa di mostri chiamati spettri che li cacciano; i bambini speciali non sono propriamente coraggiosi ma anzi per salvaguardare vivono in anelli temporali in cui trascorrono il tempo vivendo sempre nello stesso giorno.
Detto ciò la storia che si apre con un ragazzo speciale che non sa di esserlo, lo scopre e si ritrova a dover salvare i suoi amici è un classico del genere.
Mi è piaciuto il romanzo anche se ho trovato la prima parte come se fosse una eterna introduzione e ho aspettato qualche colpo di scena che ho trovato solo a fine libro.
Devo dire che questo primo di libro della trilogia non mi ha spinto a leggere i successivi che non acquisterò.
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Peter Pan impara a crescere
In un momento in cui i supereroi la fanno da padroni in ogni tipo di intrattenimento, questo romanzo ci trasporta in un mondo dove chi ha dei poteri non salva gli indifesi indossando abiti appariscenti. Gli Speciali infatti sono costretti a celare la propria identità ai Normali e, soprattutto, ai Vacui che danno loro la caccia da tempo immemore.
La trama per questo primo volume -di quella che sarà una trilogia- è abbastanza lineare e non presenta grosse sorprese, eccetto un bel colpo di scena sul finale che davvero non mi aspettavo. Seguiamo quindi le vicende di Jacob, un ragazzo dalla vita tutto sommato ordinaria; a dare un bel tocco di avventura alle sue giornate ci pensa il nonno Abe, con i suoi favolosi racconti sugli anni passati in un orfanotrofio abitato da bambini dotati di straordinari poteri. Con il passare degli anni, Jake si convincerà che quelle del nonno erano solo fantasie, ricordi distorti per dimenticare le sofferenze negli anni della guerra, almeno fino al giorno in cui assiste all’omicio di Abraham, proprio ad opera dei mostri che nei suoi racconti davano la caccia ai bambini Speciali.
Questa tragedia mette in moto una serie di eventi che porteranno il nostro protagonista sull’isola di Cairnholm, dove scoprirà la verità sul nonno, e anche sul suo destino.
Jacob è il protagonista perfetto in un romanzo per ragazzi: ironico, alla mano e ben lontano dall’essere perfetto; a tratti mi ha ricordato Percy Jackson, ma è comunque ben strutturato ed il suo POV rende la lettura scorrevole e piacevole. Molto toccante e ben costruito il legame che lo unisce al nonno che, pur comparendo ben poco nel romanzo, è risultato tra i migliori personaggi. Ho trovato invece esagerato introdurre così tanti tra gli Speciali, cosa che crea non poco confusione, specie se nominati solo un paio di volte.
È doveroso precisare che nella maggior parte dei casi, i poteri di questi bambini li rendono degli strambi fenomeni da baraccone piuttosto che dei supereroi; tutto sommato, sono comunque ben pensati ed affatto esagerati, con l’eccezione delle ymbryne, di cui spero si parlerà più e meglio nei prossimi volumi
L’intero romanzo può essere interpretato come una rivisitazione della fiaba di Peter Pan, con Jacob combattuto tra restare sull’isola e vivere in un mondo idilliaco seppur statico, e crescere normalmente, vivendo come da sempre è abituato. Alla fine si raggiunge un equilibrio tra le due alternative, con Jake e gli altri bambini che comprendo di dover crescere, seppur restando nel passato.
A farmi storcere il naso è stato invece il comportamento del protagonista nei confronti della sua famiglia e della sua “vecchia” vita: non penso che un ragazzo normale, senza gravi problemi con i genitori, possa andarsene così a cuor leggero sapendo che molto difficilmente li potrà incontrare di nuovo. Sembra invece che a Jacob non importi affatto di parenti ed amici.
Un plauso è dovuto alla grafica, per le splendide foto (tra l’altro genuinamente d’epoca) nonché per le primi pagine dei capitoli, arricchite da decorazioni molto retrò.
In conclusione, segnalo che se l’orfanotrofio di Miss Peregrine vi ricorda un po’ la scuola del Professor X, penso si tratti in un vizio di famiglia, se così si può dire: la moglie di Riggs, Tahereh Mafi, è l’autrice di un romanzo che in molti hanno additato come un plagio della storia di Rogue, personaggio per l’appunto del fumetto degli X-Men.
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03/09/1940
A volte è veramente difficile credere a quanto ci viene raccontato, soprattutto se il narrato ha a che fare con la possibilità che esistano terrificanti mostri bramosi di sangue, vendetta e potere. Questo Jacob lo sa molto bene, egli ha infatti per anni creduto che le storie enunciate dal nonno Abraham non fossero altro che le classiche favole inventate dall’adulto per tenere buono il bambino e perché no, svilupparne la fantasia. Ed è solo quando il corpo di Abe viene rinvenuto privo di vita a seguito di quello che viene catalogato come l’assalto di animali selvatici, che il nipote inizia a rendersi conto che forse non tutto quello che aveva recepito dal defunto era menzogna.
Ma c’è soltanto un modo per scoprirlo, ed è quello di recarsi sull’isola. Non sa cosa troverà, sa soltanto che deve andarvi, deve sciogliere la matassa, far luce sul mistero che per anni si è mantenuto intorno a quella figura così cara quale l’ebreo polacco era.
“La casa per bambini speciali di Miss Peregrine” è un romanzo semplice, rapido e stilisticamente fluente. L’idea di partenza è buona così come interessante è lo sviluppo della stessa, due sono però le pecche che ho riscontrato: la prima si sostanzia nel fatto che per circa ¾ del romanzo la sensazione trasmessa dalla lettura è quella di trovarsi di fronte ad una smisurata introduzione, lo scritto incuriosisce ed invoglia chi legge ad andare avanti ma al tempo stesso lo sfianca e lo lascia con un non piacevole retrogusto di insoddisfazione perché l’azione, la svolta nel mistero sembra non arrivare mai; la seconda è determinata dal finale in quanto dopo questo abnorme preambolo l’epilogo giunge in nemmeno 60 pagine e dunque la soluzione all’enigma viene propinata in modo talmente rapido da non essere gustata, apprezzata come altrimenti si dovrebbe. Non solo, è chiaro che il testo nasce quale autoconclusivo e che soltanto quale conseguenza del successo ottenuto l’autore abbia optato per la stesura di un seguito, pertanto questa chiusa di battute poste in essere alla velocità della luce, proprio non va giu.
In conclusione, il primo volume della saga di Ransom Riggs si presenta piacevole ma non eccelso a fronte delle motivazioni proposte, pertanto, se ne consiglia la lettura a chi è in cerca di un libro rapido, con una trama gradevole ed un enigma capace di catturare l’attenzion, ma non impegnativo.
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- sì
- no
no = a chi cerca opere di maggiore sostanza
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La casa per bambini speciali
Questo libro è un ottimo esempio di quando uno scrittore possiede ottimi ingredienti per creare un romanzo di successo e poi non riesce a sfruttarne appieno le potenzialità.
"La casa per bambini speciali di Miss Peregrine" parte infatti da ottimi presupposti: bambini con poteri speciali, un protagonista ignaro della propria condizione, un'isola misteriosa..
Peccato purtroppo che lo sviluppo iniziale di questa idea sia stata lenta e, a tratti, deludente. Potrei quasi affermare che gran parte del romanzo è stata una lunga introduzione.
Spesso ho perdonato questo genere di lungaggini se si trattava di un romanzo appartenente ad una serie, un romanzo pertanto che non poteva rimanere contenuto in un unico libro e che richiedeva, quindi, di un adeguato background per poter procedere agevolmente attraverso tutti i libri.
"La casa per bambini speciali di Miss Peregrine" è sia il primo libro di una serie, sia un libro autoconclusivo. Infatti nasce come autoconclusivo ma, sulla scia del successo, lo scrittore ha deciso di crearne una serie, probabilmente aiutato da un finale non consono ad uno stand alone. Non posso pertanto perdonare la leggera noia che mi ha colto all'inizio.
Ma non vi sono solo aspetti negativi. Ho apprezzato le foto disseminate all'interno del romanzo, quasi a creare un sorta di prova fotografica del romanzo. Documentandomi, ho scoperto che le foto sono originali e sono state tutte acquistate nei mercatini, solo alcune sono state modificate ad arte per rispondere ai fini del romanzo. Un'idea molto interessante e apprezzata.
Purtroppo però il "ritmo" gioca a sfavore di questo romanzo, tanto lento all'inizio, quanto precipitoso nella sua conclusione.
Lo stile invece mi è piaciuto e ho apprezzato il mondo creato nella "bolla nel tempo", i suoi dettagli e la capacità dello scrittore di farti immergere nel mondo da lui creato.
Il protagonista principale Jacob mi ha ricordato un po' Harry Potter, il prescelto, proprio per la natura delle sue "capacità" (e che dire di Miss Peregrine che ricorda terribilmente la professoressa Minerva McGranitt??).
L'ingresso nel "mondo" invece è in stile "Alice nel paese delle meraviglie"...
Questi non sono difetti o pregi però, sono semplici constatazioni...
Non so, sinceramente, se leggerò i seguiti di questo libro. Sono generalmente sospettosa dei libri creati "sulla scia del successo". Solitamente "allungano il brodo" e sono una delusione su tutti i fronti, ma mai dire mai!!
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Un libro fantastico
MI ha sorpreso questo libro. Lo ho voluto leggere prima di andare a vedere il film per non farmi preconcetti e ne sono rimasto affascinato.
Una storia sulla accettazione del diverso e su, ancora una volta, quanto sia difficile fare la scelta più giusta di fronte a quella più facile.
L'idea degli anelli temporali che conducono in epoche diverse dove si nascondono i "bambini" con poteri speciali è veramente originale, così come il modus operandi dei cattivi.
La trama scorre via veloce e non si può non immedesimarsi nei panni del protagonista, disilluso, choccato per la morte dell'amato nonno, poco gratificato e non ritenuto degno di fiducia dai "grandi" e dai propri genitori in particolare.
Alzi la mano chi non ha vissuto storie simili.
Finalmente qualcosa di non scontato e raccontato bene.
Non vedo l'ora, sia di leggere il seguito, che di vedere il film adesso!
Cosigliatissimo
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Non ci siamo
Di solito parto dal presupposto che se realizzano un film ispirato ad un romanzo è perchè il romanzo in questione è davvero bello. Ecco come ho deciso di iniziare a leggere questo libro. All'inizio le mie aspettative erano molto alte e credevo che procedendo con la lettura avrei trovato tanta azione e curiosità. Soprattutto, ero convinta che non mi sarei più staccata fino alla fine. Che dire, è stato tutto il contrario. Piano piano la storia ha cominciato a perdere e così ora il libro è fermo nella libreria in attesa, molto probabilmente, di essere rivenduto. Non sono riuscita ad affezionarmi al protagonista, per non parlare di tutti gli altri personaggi. In alcuni punti la storia è molto frettolosa, succedono diverse cose in pochissimo tempo, in altri sembra quasi bloccarsi per dare spazio a delle descrizioni. Qualche descrizione si salva, poichè molto piacevole, ma tutte le altre lo scrittore se le sarebbe potute risparmiare. Ennesimo libro fantasy che mi ha lasciato con l'amaro in bocca.
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E' se fosse tutto nella nostra mente?
Quando ho visto in TV la pubblicità sull'ultimo lavoro del visionario Tim Burton, non ho potuto fare a meno di leggere il romanzo (mai vedere prima il film e dopo leggere il libro).
Lo stile mi ha catturato sin da subito. La trama e scorrevole e accattivante. I colpi di scena ben misurati. Queste genere fantasy si avvicina più al romanzo nero inteso come gotico. L'autore infatti non si esime dal descrivere case diroccate, sotterranei, ambienti cupi e tenebrosi e non manca una certa unione fra storia d'amore e di terrore. Il tutto accompagnato da immagini inquietanti che credo siano state proprio la fonte di ispirazione del romanzo. Propriamente non è un romanzo adatto a chi apprezza più il fantasy dei primi "Harry Potter".
La prima metà del romanzo è sicuramente la parte più piacevole, i personaggi da scoprire sono molto interessanti e la storia si delinea man mano lasciando assaporare il gusto dell'ignoto. Nella seconda metà del romanzo i giochi sono fatti, pochi dettagli da aggiungere e solo azione fino alla fine.
Naturalmente, non faccio spoiler nel dirlo poiché i tre romanzi della serie hanno già un paio d'anni, per sapere coma va a finire dovrò leggere i successivi episodi.
Sono un po' di anni che vanno di moda i romanzi in cui sono presenti due realtà parallele tra persone normali e diverse, tuttavia, questo mi ha toccato particolarmente proprio perché gli "speciali" sono bambini, anche se la genialità dell'autore li rende a suo modo dei vecchi. Questo profondo messaggio sulle diversità è suggerito, dall'autore stesso, dall'ambientazione storica. Se solo pensiamo ai nazzisti e gli ebrei rietti, ma il concetto può essere esteso alle lotte razziali di Martin Luther King (anche se i ragazzi si difendono più come Malcolm X) e purtroppo a tanti altri esempi e a tante altre epoche.
Sicuramente consigliato a chi ama la lettura in genere.
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FANTASMI O REALTA'?
Jacob ha vissuto un'infanzia felice col nonno, piena di racconti, di favole, di mostri, di fotografie...legati al passato di questa figura così forte e misteriosa allo stesso tempo; crescendo però Jake vuole disfarsi di quelle credenze, aprire gli occhi sulla realtà: il nonno ormai è anziano e avrà perso un po' la ragione se vuole ancora convincerlo che i mostri esistano, giusto? O no?
Ma quando riceve una sua telefonata disperata, con allusioni a mostri arrivati a prenderlo, il Prima si confonde col Dopo, il tempo si ferma e tutto inizia ad essere sfuocato e alterato... chi ha ucciso nonno Abraham? Uno dei suoi mostri? La sua mente o una bestia selvatica?
Jacob è convinto di aver visto qualcosa, ma teme sia solo frutto della sua immaginazione o di uno shock come vuole fargli credere il suo psicologo.
Inizia così un viaggio verso il passato del nonno, alla ricerca di quella magnifica casa, dove tutto sembrava essersi fermato nel tempo, dove tanti bambini così diversi e uguali tra loro vivevano felici e spensierati insieme, nascondendosi e proteggendosi dagli uomini normali... eh già ... questi bambini erano Speciali e ben presto Jacob capirà che quelle fotografie non sono il frutto di un gioco di luci o il frutto di una modifica fatta da mano esperta... quei bambini sono reali, più di quanto lui possa immaginare, esistono davvero in un altro mondo, un anello parallelo dove tutto è fermo, il mondo da cui il nonno è andato via, dove ha trovato rifugio ai tempi di guerra e dove lo stesso Jacob troverà le risposte alle sue domande, scoprendo che anche lui è Speciale come il nonno voleva fargli credere.
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Un fantastico anello
Non ricordo neanche io perchè mi sono avvicinata a questo libro perchè essendo classificato young adult non mi saltano subito all'occhio. Premetto che questa volta pecco,l'ho letto qualche settimana fa e ho dimenticato di recensirlo,ma adesso sto leggendo il seguito cioè "Hollow City" e quindi mi è venuto in mente che "ops ho dimenticato la recensione". Passiamo al libro. "La casa dei bambini speciali di Miss Peregrine"narra la storia principale di Jacob che si ritrova in qualche modo ad esaudire e soprattutto a capire l'ultimo desiderio del nonno. Tutta la vita suo nonno ha continuato a parlare di un isola,di un anello e di bambini con capacità speciali,nessuno crede al povero nonno che viene sempre preso per pazzo,ma la realtà non è come se l'aspettano "i normali" i bambini speciali esistono e Jacob trova loro e trova il famoso anello di cui il nonno gli ha parlato prima di morire. L'anello vive continuamente un giorno il 3 settembre del 1940,si riavvia sempre vivendo sempre lo stesso giorno,in questo anello vivono diversi bambini con poteri diversi e con grande stupore di Jacob inizia a ricredersi sulla pazzia del nonno,ma c'è qualcosa che minaccia questo mondo perfetto e sono i Vacui e gli Spettri. Jacob in questa avventura riesce a vedere che dietro ad un amico c'era invece un nemico che voleva soltanto ucciderlo. Jacob si innamora di Emma,la ragazza di fuoco,ma è combattuto perchè da una parte Emma dall'altra la sua vita,la sua famiglia,i suoi amici. Ma non ha scelta se non rimane Miss Peregrine può morire perchè le continue minacce sono in agguato.
All'improvviso ci ritroviamo in una grande avventura,vorremmo aiutare Jacob quindi il libro si divora in un baleno e non si vede l'ora di sapere che fine hanno fatto questi bambini?Come hanno superato la loro tragedia?
Vale la pena di essere letto!!
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Finalmente
Finalmente un libro un po' diverso mi e' piaciuto molto e anche se non amo le classificazioni nel senso che ognuno può leggere quello che vuole lo considero un libro più rivolto ai ragazzi e credo che lo faro' leggere a mio figlio di 12 anni .
Questo romanzo racconta la storia di Jacop un ragazzo con un nonno che racconta un sacco di storie di quando era giovane e viveva in un istituto per bambini " speciali" accomunati dal fatto di possedere dei poteri ma ovviamente nessuno gli crede e viene considerato un uomo eccentrico e sull'orlo della pazzia.
Tutto normale finche' il nonno Abe muore nel bosco in circostanze misteriose e Jacob decide di andare in Inghilterra a cercare se la famosa casa x bambini di Miss Peregrine esista veramente .......da qui inizia una grande avventura che si alterna fra horror e fantasy documentata da molte fotografie e immagini degli anni '40 che aiutano a calarsi nei panni del protagonista.Un misto fra Harry Potter e il signore degli Anelli con accenni alla macchina del tempo .Lo consiglio a tutti
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in parte delusa, ma in parte sorpresa
Le aspettative erano veramente alte e quand'è così è inevitabile un sottile margine di delusione, in ogni caso. Il libro parte bene il primo capitolo è veramente eccellente. Poi oltre la coltre di nebbia inizia a diradarsi la vera intenzione dell'autore... una favoletta nera. Alcuni passi scontati e banali altri sorprendenti e avvincenti. L'errore è stato paragonarlo al tocco di David Lynch: assolutamente il povero Lynch non c'entra nulla in questo turbinio di idee ed intenzioni, spesso lasciate a metà. Può ispirare sicuramente una fiaba alla Tim Burton e infatti è quello che diverrà. Il discorso è che il potenziale creato dall'autore è veramente imponente, riesce a rispolverare le nostre fantasie ed affascina in molte occasioni, però non è quello che mi aspettavo! Questo non si deve tradurre in un giudizio negativo perchè bisogna essere capaci di giudicare l'opera non per quello che ci si aspettava ma per quel che realmente è. Molto probabilmente poteva trattare meglio la ricostruzione storica e l'impatto tra passato e presente.... ma io sono convinta che il prossimo capitolo sarà di gran lunga migliore. Il seguito ci sarà per forza, l'autore ci farà sapere che fine faranno dieci bambini speciali con un falco pellegrino che è la loro direttrice su tre barche a remi diretti verso un'altro anello con alle costole vacui e spettri e con la minaccia di essere rattrapiti dal tempo che scorre più velocemente fuori dall'anello... è impensabile non scrivere un seguito. Io mi auguro veramente che non diventi una saga alla harry potter (con tutto il rispetto per i fan) ma che mantenga la sua componente di originalità e che rafforzi gli aspetti cupi e i contorni nerissimi che proponeva all'inizio con un'altro corredo di foto ancora più da brivido. ORIGINALITA' INSIEME AL CORAGGIO DI OSARE RESTANDO FUORI DAGLI SCHEMI PRECOSTITUITI E' QUELLO CHE CI VUOLE INSIEME ALLA SPERANZA DI UN BUON PRODOTTO DI NICCHIA NON PER LA GRANDE DISTRUBUZIONE E NON PER TUTTI.
Inconsistente
Non so neanche da dove cominciare, per parlare di questo libro.
Non l'ho amato ma non l'ho neanche odiato, semplicemente mi sento come se non l'avessi mai letto.
La cosa che più mi ha indotto a sentirmi così, è stato il modo di scrivere dell'autore: troppo oggettivo, molto impersonale, assolutamente privo di emozione che, se c'è, si dissolve nel nulla come fumo.
Le descrizioni sono fatte senz'altro bene, ma sono eccessive, soffocano la trama e tutto il resto.
I personaggi o sono uno stereotipo unico, oppure semplici camei (per usare un gergo cinematografico) che dicono due cose e poi scompaiono, e non suscitano nè simpatia nè antipatia.
Devo dire che ho faticato molto a finirlo, perchè le prime centoventi pagine, ripiene di descrizioni infinite di luoghi, paesaggi o azioni, scorrono più lente di una lumaca e quando ci si aspetta un colpo di scena, questo non arriva mai e quando finalmente arriva, delude per la sua banalità e prevedibilità, perfino per la staticità contenuta in esso.
Le uniche cose che mi sono piaciute sono gli effetti vintage dati al libro e le foto praticamente onnipresenti nella storia: bizzarre, originali ma bellissime e indimenticabili (tra l'altro sono tutte vere), anche se mi hanno suscitato un po'di tristezza per il semplice fatto che mi sembra che Ransom Riggs abbia costruito la sua storia basandosi solo su queste, sforzandosi di trovare un collegamento tra tutte e buttando un po' a casaccio l'intreccio della vicenda. Ma questa ovviamente è solo una mia impressione.
Per concludere, non lo consiglio a quelli che cercano un fantasy carico di azione e suspence. Io, pur non amando questo genere e partendo con questo presupposto, sono rimasta delusa.
Non credo proprio che leggerò un ipotetico seguito.
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Credevo fosse un romanzo...invece era un fantasy.
Jacob è un adolescente a cui muore l'amato nonno sotto gli occhi.Memore delle mille storie narrate da quest'ultimo va alla ricerca del suo passato finendo per trovarsi in un mondo parallelo:magico,affascinante e pieno di sfide.
C’è un po’ di Harry Potter in questa storia dove troviamo una scuola piena di bambini dotati di poteri magici.
C’è un po’ de La bussola d’oro con una divisione tra gli Speciali e i Normali.
C’è un po’ di Stephen King e il suo 22/11/’63 con la buca del coniglio e i viaggi nel tempo.
C’è un po’ de Il Signore degli anelli con i nostri eroi che partono uniti per affrontare il nemico.
Ma soprattutto c’è un po’di stupore da parte mia che ignara della trama non mi aspettavo un fantasy!
In realtà il titolo e la copertina mi avevano lasciato credere che si trattasse di una sorta di romanzo di formazione e non mi sono nemmeno presa la briga di leggere la quarta .
Nelle pagine iniziali ancora non sospettavo nulla trovandomi di fronte questo nonno ebreo che parlava di mostri,appellativo che ritenevo si riferisse ai nazisti.
Solo all’incirca a un terzo della lettura ho compreso che si trattasse di un fantasy,ma,pur non essendo un genere che amo leggere,non sono rimasta delusa.
La trama scorre bene,la tensione è assimilabile a quella di thriller ben costruiti,i poteri speciali dei bambini godono di buona rappresentazione e non manca una tenera storia d’amore.
L’unica cosa che mi ha irritato sono le eccessive descrizione dei luoghi e degli oggetti,ma questo dipende da un mio gusto personale:odio le descrizioni.
Divertente invece l’inserimento di foto all’interno del testo:danno indicazioni alla nostra fantasia e sono gradevoli alla vista con la loro patina antiquata.
(Tra l’altro alla fine del libro ci viene spiegato che sono tutte foto reali prese in prestito da collezioni private.)
Tutto sommato un libro che tornando indietro non sceglierei nuovamente ma che ritengo invece molto valido per gli amanti del genere.
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Qualcosa di nuovo per i ragazzi
Quando ho deciso di leggere questo libro ero convinta che si trattasse di un romanzo fantasty dalle tinte fosche, raccappriccianti ed inquietanti ma non è stato esattamente così.
Originale l'idea di partire da alcune foto d'epoca per creare un romanzo per ragazzi e apprezzo anche l'inserimento delle suddette foto nel volume (un modo per dare l'opportunità al lettore di sentirsi ancora più coinvolto nella storia oltre ad arricchire il testo stesso).
Il protagonista è Jacob (E' l'unico punto di vista) un ragazzo senza amici, timido ma molto intelligente e con un dono molto particolare che ignora di possedere. Dalla morte del nonno soffre
di sensi di colpa perché è convinto che sia stata colpa sua.
Uno stile scorrevole, linguaggio semplice, buona capacità di rendere visive le descrizioni (davvero minuziose) e una trama diversa dalle solite ma avrei preferito una caratterizzazione più approfondita dei personaggi secondari.
E' sicuramente un romanzo con la giusta dose di mistero, suspence e avventura ma come sta accadendo negli ultimi tempi non si tratta di un libro autoconclusivo per cui aspettatevi un sequel (l'autore ha già trovato nuove foto).
Il volume è graficamente e fisicamente accattivante e lo consiglio soprattutto ai ragazzi che cercano una lettura insolita.
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Interessante ma forse si poteva fare di meglio
Fantasy con contenuti horror, a tratti emozionante e a tratti purtroppo scontato. Dai primi capitoli il lettore rimane sveglio fino a tardi per scoprire dettagli sulla trama. Ma ahimè i dettagli arrivano troppo presto e la maggior parte delle volte sono scontati e deludono. Ottima l'idea di fondo che ricorda molto un mix tra i film e i fumetti sugli x-men e big fish di tim burton..
Col passare delle pagine la storia è vero che si intensifica ma rimane quel dubbio e quella scontatezza che rende la lettura del libro un poco amara. Ciò nonostante il romano è scritto bene e la lettura rimane piacevole fino alla fine, con un finale aperto ad un possibile sequel. Conclusione: Romanzo che sembra più un intricata sceneggiatura di un film (che tra l'altro uscirà) che un romanzo vero e proprio, molte cose sanno di già visto ma rimane cmq un interessante alternativa a molte letture contemporanee che piu di quest'opera hanno della schifezza. Consigliatissimo ma non aspettatevi un qualcosa di innovativo e travolgente. Trama 7, svolgimento 6, Personaggi 9, Scrittura 8
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Si ritorna bambini
Non mi stupisce il fatto che questo libro sia subito stato oggetto di "aste" per i diritti cinematografici. Diciamo che sembra un romanzo scritto appositamente per essere ripreso su schermo. Da questo punto di vista appare in certi punti abbastanza frettoloso, fortunatamente però la suspence non è mai intaccata e le persone che hanno voglia del "tutto e subito" saranno sicuramente accontentate.
"La Casa Per Bambini Speciali Di Miss Peregrine" è una bella storia (su questo non ci piove), certo non è il massimo dell'innovazione ma con un piccolo sforzo si riesce a sorvolare su cose già lette o viste altrove.
Ci troveremo a percorrere un sentiero misto, dove la fantasia si mescola con l'horror, dove atmosfere gotiche si uniscono a quel senso di avventura che solo le storie adolescenziali riescono a fornire magicamente. Quello che rende particolare questo libro è senz'altro l'aspetto fotografico, le bellissime foto d'epoca diventano cosi un arma a doppio taglio per l'immaginazione. Possono fare comodo certo, ma da un lato impongono un immagine che frena leggermente la fantasia che invece dovrebbe girare libera a pieno ritmo (questo "esperimento" lo reputo riuscito a metà ecco). Però l'aspetto esteriore del tutto è davvero "figo", bella rilegatura, belle le pagine e belle le foto, un piccolo gioiello visivo insomma (e soldi sicuramente ben spesi).
Il ritmo non concede soste, la storia scorre liscia e i misteri vengono svelati in maniera quasi istantanea. Le idee ci sono e sono tante, soprattutto sono spesso vincenti. Probabilmente avrà uno o più sequel, quindi tenetevi pronti a questa evenienza con la speranza che il tutto non scada malamente e mantenga questo alto valore.
In poche parole: Meritevole, curioso, fulmineo.
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Un piccolo gioiello
Questo libro è qualcosa di veramente accattivante la prima cosa che salta agli occhi e la cura della rilegatura e dei caratteri utilizati, che gli conferiscono quel nonsochè di antico quasi come se fosse un diario anni '40; la presenza e il legame delle foto al testo è davvero originale e conferisce al libro un aurea onirica o meglio ancora di deja-vu.
La trama è sicuramente originale e si pone sicuramente all'incrocio di tre generi Thriller/Avventura/Fantasy con una prevalenza fantasy.
La storia narra di un adolescente introverso ,che cerca di scoprire chi veramente era suo nonno a seguito di una morte alquanto sconcertante e improvvisa di quest'ultimo.
La ricerca della verita ,riguardanti i racconti del nonno,e ben orchestrata e i personaggi volutamente lasciati nel ambiguità per un lungo tratto della storia.
Questo romanzo è solo l'inizio (e a mio modesto parere si percepisce palesemente) di una serie che vedrà presto la nascita dei suoi seguiti.
Mai in difficolta nella lettura l'autore scrive in modo semplice e accattivante senza generare confusioni, restano sicuramente un po di ombre sulla trama ma mi rifaccio a qualche riga piu su e sono convinto che i prossimi testi dipaneranno ogni dubbio.
Conclusione
La carne al fuoco messa da Riggs è tanta: speriamo che non si bruci o che il grasso della carne colando non lo spenga.
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UN LIBRO AFFASCINANTE E INNOVATIVO
Ragazzi!Ho appena finito di leggere questo libro e devo dire che mi dispiace un casino averlo finito...Mi ero praticamente ormai affezionata ad ogni personaggio, ognuno con la propria storia e le sue emozioni. Devo dire che ha un finale apertissimo(o ci sarà un seguito?).Un libro dove lo spazio e il tempo hanno una grande importanza, dove amore e amicizia la fanno da padrone. Anche il legame tra il nonno e il protagonista è molto emozionante, in alcuni parti del libro mi sono addirittura commossa, anche sul finale.Un libro innovativo dal mio punto di vista, anche per l'aggiunta di foto antiche che sono molto suggestive,un'idea che aiuta molto il lettore a farsi un'idea dei vari personaggi; forse è anche per questo che ci si lega molto a loro, alle loro avventure, perchè li si considera veri, reali, comunque vissuti in altre epoche!
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