Inheritance Inheritance

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FrancoAntonio Opinione inserita da FrancoAntonio    16 Novembre, 2017
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Eragon (e Paolini) alla resa dei conti

Inheritance è l’ultimo capitolo della torrenziale saga dedicata al giovane Cavaliere di Draghi Eragon ed alla sua dragonessa blu Saphira.
Il libro è tutto incentrato sulla lotta finale tra le forze ribelli di umani (Varden e del Sudra), elfi, nani ed Urgali, coalizzate e l’Impero del crudele Galbatorix che ha asservito sotto il suo dispotico potere magico quasi tutta Alagaësia.
L’esercito dei Varden prosegue la sua temeraria avanzata nei territori dell’Impero, conquistando le città ed i paesi che lo separano dalla capitare Urû’baen e dal perfido imperatore. Dopo numerose battaglie, che Eragon, Roran, Arya, Nasuada e gli altri protagonisti affrontano vittoriosamente contro gli eserciti lealisti, un drammatico colpo di scena rischia di mettere in forse la coalizione e di far crollare le già esili speranze di vittoria. Eragon, perciò, dovrà compiere un ennesimo pericoloso viaggio in solitaria che lo porterà a scoprire uno sconvolgente segreto che potrebbe far pendere a loro favore le sorti del conflitto. Nel frattempo Nasuada (capo dei Varden) sarà costretta ad affrontare una ancor più straziante e diretta lotta con l’oppressore.
Quando l’esercito Varden e quello degli elfi si riuniranno sotto l’imponente cinta muraria di Urû’baen per l’assalto finale, due distinte battaglie avranno luogo: una, tra i due eserciti contrapposti entro la cerchia cittadina, sanguinosissima e dagli esiti sempre incerti, e un’altra, soprattutto mentale e a colpi di magia, che Eragon dovrà sostenere contro Galbatorix ed il fratellastro Murthag nel palazzo imperiale, in un epico faccia a faccia che vedrà coinvolti anche tutti i draghi di Alagaësia, Arya e la piccola veggente Elva.
Nella prima battaglia, Roran, cugino di Eragon, riuscirà a ribaltare gli esiti della convulsa mischia con il suo coraggio e la sua tenacia. La seconda, ben più decisiva della prima, vedrà il giovane Cavaliere prevalere sulla smisurata potenza del tiranno e dei suoi servi solo grazie alla sua inventiva ed alla sua abnegazione e bontà d’animo.

Dopo una lunga pausa di riflessione, e, letteralmente, fattomi forza, ho ripreso in mano la tetralogia di Paolini per portarne a compimento la lettura, sempre più ponderosa e faticosa.
A differenza dei due volumi centrali, molto più meditativi, in questa quarta parte prevale l’azione: numerose sono le battaglie concitate e gli scontri sia fisici che mentali affrontati dai personaggi. Tuttavia il livello generale dell’opera si risolleva in modo appena tangibile. Infatti le descrizioni dei combattimenti, pur infarcite di continui colpi di scena, dopo un po’ risultano ripetitive e monotone, anche per colpa dell’insistito ripresentarsi delle medesime situazioni in cui i “buoni” sono costretti ad affrontare i “cattivi” in situazione di disperata inferiorità e i secondi sono così inverosimilmente superiori da sfiorare il ridicolo involontario. Dunque tutti questi lunghi capitoli zeppi di spadate, imboscate, fiammate draghesche e artifici magici prima o poi ingenerano solo noia e stanchezza. La sensazione generale è che Paolini abbia voluto diligentemente seguire quella che sarebbe stata la logica evoluzione di una campagna militare senza omettere alcun particolare, ma, così facendo, ha allungato il brodo della sua narrazione oltre il sopportabile.
Infine assolutamente superflui e defatiganti sono gli ultimi dieci capitoli in cui si pretende di riallacciare ogni filo narrativo restato pendente. Nei film, capita, a volte, che i titoli di coda siano preceduti da un “che accadde poi ai protagonisti?”. Idea a volte simpatica ed a volte solamente curiosa. Da un romanzo, però, non si pretende di apprendere tutti i futuri sviluppi: la storia deve essere autoconclusiva, altrimenti diviene la sceneggiatura di una telenovela!
Conclusivamente debbo osservare che sarebbe lecito aspettarsi che uno scrittore, acquisendo esperienza, migliori il proprio stile e produca opere progressivamente migliori. Non è avvenuto così con Paolini che, dopo il primo volume, di un certo pregio, ha imboccato una parabola discendente che non s’arresta neppure nella catarsi finale della sua storia.
Non c’è da sorprendersi, poi, se anche in quest’ultimo volume siano frequentissimi i “furti” più o meno consapevoli da autori più titolati di Paolini. Quindi ritroviamo gli infiniti “apporti” per i quali l’A. deve ringraziare Tolkien, il ciclo lucasiano di Star Wars, quello di Shannara di Brooks. Ritornano, poi, echi dal ciclo di Dune di Herbert e “ispirazioni” dalla Le Guin (in particolare dal ciclo di Earthsea). Il rapporto d’odio-amore tra torturatore e vittima richiama Goodkind (“La spada della verità”). Lo stesso stratagemma utilizzato da Eragon per sconfiggere Galbatorix ha avuto precedenti molto più illustri: a me, in particolare ha ricordato tanto (troppo!!) un racconto del 1939 di John Campbell: “Il mantello di Aesir”.
Conclusivamente Inheritance è un libro mediocre, forse lievemente superiore a Brisingr, ma certamente evitabile: io l’ho completato solamente per soddisfare la mia innata curiosità sul “come finirà” e perché l’edizione in mio possesso ricomprendeva tutti e quattro i romanzi assieme. Sicuramente non sarò tra i lettori del quinto volume che Paolini da anni minaccia di pubblicare.

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Consigliato solo a chi proprio non resiste e vuol sapere come finirà (prevedibilmente) la storia. Tutti gli altri possono tranquillamente astenersi dal leggerlo.
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Elisabetta.N Opinione inserita da Elisabetta.N    27 Mag, 2016
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La fine.. Finalmente

Quarto e ultimo libro de "Il ciclo dell'Eredità" di Christopher Paolini che doveva essere una trilogia... ma va beh...

Sono passati diversi anni da quanto ho letto il terzo libro e inizialmente non capivo il perché non avessi letto subito il quarto, già in mio possesso.
Ero forse rimasta turbata che ci fosse un altro malloppo di bel 834 pagine?
Ammettilo caro Christopher, hai un tantino esagerato. è inutile che dichiari di aver voluto il quarto libro perché gli intrecci della trama erano così complessi da risultare sacrificati in un unico libro, quello che ho trovato io sono troppe, numerose e noiose battaglie che alla lunga stancano!
Se vogliamo possiamo fare anche un paragone: il signore degli anelli (tutti e tre i libri ovviamente) sono circa 1400 pagine, la tua quadrilogia è lunga praticamente il doppio...
Soprassediamo poi sul vago sentore di "già letto" che aleggiava nella tua opera perché l'ispirazione può venire da diverse parti ed è pressoché impossibile stabilire se lo stile risente o meno delle varie letture nel corso degli anni... la sensazione però rimane.


Lo stile è semplice, lineare e scorrevole.. dubito che sarei arrivata alla fine se non fosse stato così.

In conclusione l'elemento che ho apprezzato maggiormente è stato il finale. Solitamente non amo le lungaggini alla conclusione della trama/scopo principale, ma ammetto che in questo caso avevano il loro perché, e il sentimento dolce/amaro che è traspirato dalle pagine me l'ha fatto apprezzare ancora di più.

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Erox Curry Opinione inserita da Erox Curry    25 Agosto, 2015
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Alla fine...è finito

Eh sì, è finito.
La saga migliore mai scritta è finita per davvero.
Come sempre colpi di scena inaspettati.
Come la battaglia finale. Semplicemente magnifica.
Ho sentito molti lamentarsi della mancanza di una battaglia epica alla fine, ma comunque ce n'erano già state tra Eragon e Murtagh. Senza contare spettri, ra'zac, ecc...
Se ci fosse stata anche qui, allora avrei capito le lamentele: come faceva un ragazzo che si allenava da non più di un paio d'anni a sconfiggere un uomo dall'esperienza secolare? Allora sì che non avrebbe avuto senso. Invece Paolini non si smentisce e mette su carta un finale epico e inaspettato.
Il bello è che la storia non finisce qui. Ci vorrà molto per risistemare tutto e sarebbe stato banale scrivere soltanto alla fine: e vissero felici e contenti.
Paolini ha senza dubbio dimostrato di essere il migliore: ha risolto le faccende che andavano risolte ma ha lasciato misteri che andavano bene così (Angela ed Elva).
Spesso ho sentito critiche verso Paolini su questo ultimo libro: oltre alla battaglia con Galbatorix, è stato criticato per aver fatto libri commerciali, allungando il brodo con cose inutili. Che critiche stupide!
Uno a quindici anni si mette a scrivere un libro commerciale? Quella è una delle età dove vengono fuori le idee più sincere.
Un altro tipo di critiche la visto affiancato a Tolkien, dicendo che non merita di essere il suo erede. Ma chi l'ha mai detto? Poi già solo il fatto che qualcuno l'abbia dichiarato, anche solo ironicamente, deve far comunque pensare.
Curioso poi il fatto che si chiami Christopher come il figlio di Tolkien che aveva finito il Silmarillion...ma queste sono soltanto mere coincidenze.
Tornando a Tolkien: a me è piaciuta molto la sua saga e non solo i libri dei film, ma anche il Silmarillion soprattutto per lo stile; ma secondo me Paolini lo ha superato.
Sì, sia nei dialoghi, sia nelle descrizioni meglio distribuite e meno pesanti, sia nello stile e soprattutto nella spiegazione della magia: Paolini l'ha spiegata a tal punto che quasi imparavo pure io i suoi incantesimi, mentre Tolkien parla solo di poteri innati, senza descriverli (per non parlare delle bacchette magiche di Harry Potter, di cui ho comunque più che apprezzato la saga). Insomma per me Paolini ha battuto sia Tolkien sia Rowling.

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Sam93 Opinione inserita da Sam93    01 Settembre, 2013
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Insomma!

E anche la saga dell'eredità è finita. Devo ammettere di essere rimasta parecchio delusa.

I personaggi non si sviluppano in alcun modo, restano gli stessi dalla fine del secondo libro (Eldest). Per quanto riguarda la trama, è l'epilogo della serie: mi aspettavo qualcosa di diverso. Tanto per cominciare, mi aspettavo una battaglia epica: diamine, ci sono ben tre cavalieri dei draghi, con tanto di enormi creature alate al seguito! Paolini poteva usarle meglio: poteva far combattere Galbatorix con Eragon, Galbatorix con Murtagh o Eragon e Murtagh; questi combattimenti potevano diventare qualcosa di veramente indimenticabile, mai visto prima. Invece, manca un vero e proprio combattimento, una battaglia mozzafiato che tenga incollato alle pagine. E poi, accidenti, erano anni che aspettavo questo scontro, è la prima volta che vediamo il cattivone! E muore in quel modo stupido alla Naruto? Davvero? Non ci voglio credere. Me lo immagino Paolini che si scervella su come far morire il cattivo mentre guarda Naruto; all'improvviso gli si accende la lampadina e comincia a canticchiare tutto esaltato "so come ucciderlo! so come ucciderlo!".

C'è un altro grande problema: manca quel qualcosa in più che tenga incollato il lettore alle pagine. Dopo aver letto Brisingr (che dal mio punto di vista è solo un modo per fare più soldi, con scene buttate lì per allungare la storia e aggiungere pagine), speravo che il finale fosse qualcosa di diverso, non fatto perchè è la fine e bisogna farlo. Insomma, speravo fosse qualcosa di bello. Invece, questo libro è esattamente come Brisingr: è pieno di scene che, sì, sono carine, ma che non hanno niente a che fare con la trama. La bambina che viene curata da Eragon è una scena buttata lì a caso, palesemente per allungare il brodo.

Inoltre, sono arrivata alla fine della battaglia finale, che mancavano ancora parecchie pagine: allora mi son detta "ok, adesso ci saranno tutte le spiegazioni del caso!". Indovinate? Non è stato così. Ne cito solo una di spiegazione, che mi era dovuta, accidenti! Angela. Non sappiamo chi sia, cosa abbia fatto prima, ma la troviamo ovunque... Era estremamente affascinante: cosa ci è stato svelato? Assolutamente niente.

Senza contare che manca completamente di originalità: dagli eldunarì, alla morte di Galbatorix, alla scena conclusiva del libro, è tutto completamente una copia da altri romanzi e film! Capisco che nel fantasy molti aspetti siano simili da un fantasy all'altro, ma un minimo di originalità è necessaria, non si può copiare cosi spudoratamente!

In definitiva: libro di cui si potevano tranquillamente tagliare 200/300 pagine per accorparlo a Brisingr. Una grandissima delusione, soprattutto per me che ero fan di Eragon sin da quando uscì il primo volume.

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Si, se volete vedere come finisce la saga, ma senza aspettarvi grandi cose, altrimenti non è davvero necessario
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saphi Opinione inserita da saphi    29 Agosto, 2013
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il ciclo dell'eredità

SPOILERS SULLA SAGA


Sarà una recensione su tutta la saga,farla solo su Inheritance mi sembra un pò poco.
Allora, è vero la saga,in particolare gli ultimi libri,non è perfetta,però non mi sento neanche di criticarla ferocemente.Ho scoperto Eragon da molto piccola avrò avuto 9-10 anni,me lo regalò mia madre ed è stato il mio primo libro' serio' ci sono molto affezionata come anche ad Harry Potter e li considero come i libri della mia infanzia;ricordo che portavo Eragon anche al mare per non interrompere la lettura e in generale me lo portavo sempre in giro..I personaggi mi sono subito piaciuti,Brom,Eragon,e soprattutto Saphira che è di sicuro la mia preferita;la storia dell'orfano Eragon e della sua dragonessa mi è subito rimasta nel cuore,mi è piaciuto tutto di questo libro,l'addestramento del cavaliere,le sue chiacchierate con Saphira,Brom,la mia parte preferita del libro è il capitolo della prima vera volta in cui Eragon e la dragonessa volano insieme e lui riesce a vedere con i suoi occhi,da piccola mi ero innamorata del capitolo,della sensazione di libertà e felicità che prova Saphira durante il volo e la sua gioia nel condividere ciò con il suo cavaliere.
Ecco è proprio questo che mi ha fatto amare il 1° libro e la saga in generale,lo stretto legame mentale e affettivo fra Eragon e Saphira,potrebbe accadere la fine del mondo ma il cavaliere ci sarà sempre per il suo drago e la dragonessa difenderà sempre fino alla morte il suo cavaliere.Mi ha poi commossa la morte del Cavaliere Brom e la morte del suo drago,Saphira,e anche la forza del vecchio cavaliere nell' andare avanti dopo la perdita del drago e quindi della metà della sua mente.
Poi Eldest anche mi è piaciuto molto ,si è dato molto spazio a Roran e finalmente Eragon intraprende il addestramento vero e proprio per diventare un Cavaliere,va,quindi, a Ellesmera dagli elfi e ho molto apprezzato questa parte,la parte centrale del romanzo;la vera identità del saggio dolente non è stata una grandissima e incredibile sorpresa,chi altri poteva contattare mentalmente il ragazzo alla parte opposta di Alagaesia se non un altro cavaliere?Quindi si,era capibile che il giovane cavaliere venisse addestrato da un altro della vecchia leva;le motivazioni che hanno portato Oromis a rimanere al sicuro fra gli elfi,da un lato possono essere viste come codardia,dall'altro possono essere viste come un voler assicurare la conoscenza per la futura generazione di Cavalieri,e infatti se il vecchio cavaliere fosse sceso in battaglia col suo compagno nelle loro condizioni sicuramente non sarebbero sopravvissuti e chi avrebbe dovuto aiutare Eragon?
L'addestramento per il giovane è all'inizio difficile a causa dello squarcio che ha sulla schiena che gli impedisce a causa del dolore di combattere e migliorare come dovrebbe,al contrario l'addestramento di Saphira va a gonfie vele e la dragonessa mostra un altro lato della sua personalità,giocosa e infantile quando ha a che fare con il suo mentore Gleadr;lei cresciuta con la convinzione di essere l'unica della sua specie libera,quando vede un altro drago rimane sconcertata e immensamente felice.
Durante una festività elfica il giovane cavaliere viene guarito dagli spiriti dei draghi dalla ferita e assume la forza e le fattezze degli elfi,per adempiere al suo destino,e la guarigione fa migliorare l'andamento dell'addestramento e fa ritornare fiducia in Eragon.
Alla fine il cavaliere deve abbandonare Ellesmera per recarsi in battaglia e qui scopre che il suo nemico è riuscito a far schiudere un altro drago e il suo cavaliere è l'amico creduto morto Murtagh che poi si scopre anche essere suo fratello.. ok a questo punto ho pensato che stessi leggendo Carramba che sorpresa ma comunque ho apprezzato questo risvolto.
Ora Brisingr ,si è vero è un libro di passaggio, che poteva essere integrato nelle sue parti essenziali nell'ultimo libro e allunga il brodo,ma mi è piaciuto lo stesso,sono l'unica che ha trovato interessanti le parti del viaggio di Eragon fra i nani e ho adorato quando torna a Ellesmera e costruisce la sua spada,Brisingr,la grande rivelazione su Brom padre del giovane cavaliere mi ha fatto ritornare in mente ancora una volta Carramba che sorpresa..però mi è piaciuto, e ho adorato il ricordo che Brom ha lasciato per il figlio..Finalmente non è più Eragon figlio di nessuno..
La morte di Oromis e Gleadr mi ha sorpresa, mi aspettavo che nel capitolo finale avrebbero aiutato con la loro saggezza ed esperienza il cavaliere e Saphira e invece no.. Poi tutta la faccenda del cuore dei cuori boh.. il nome è un pochino stupido e non mi ha convinto tanto, mi è sembrato un pò forzato.
Ricordo come fosse ieri quando ho preso Inheritance,era il 9 novembre non stavo più nella pelle di leggerlo,appena uscita da scuola alle 12 sono andata nell'edicolè per vedere se era già disponibile e lo stavano togliendo dagli scatoloni e mi sono fiondata a prenderlo..Leggo piuttosto velocemente e sono riuscita,presa com'ero anche dalla foga di scoprire la fine,a concluderlo la notte stessa,ho fatto una full immersion nel romanzo e quando l' ho finito non avevo più il contatto con la realtà per la stanchezza..Il libro mi ha un pò delusa,nelle sue parti più importanti, la scoperta della volta delle anime,la disfatta del cattivo e il finale.
Su questo libro ci sarebbe tanto da dire e criticare,come anche per Brisingr.
Il rapporto fra Arya e Eragon si smuove un po' finalmente ,complice il viaggio per il recupero del cavaliere..Non sono una fan della loro coppia,stranamente,e avrei preferito che nella saga non ci fosse nessun risvolto pseudo romantico ma non ho apprezzato neanche la conclusione del loro rapporto, mah.
Parliamo della volta delle anime,Eragon Saphira e il cuore di Gleadr vanno nell'isola dei cavalieri cercandola e la trovano,per schiuderla devono trovare i loro veri nomi e lo fanno e poi li dentro ci sono centinaia di cuori e di uova di drago..sono rimasta cosi O.o ,tutti quei problemi,saphira che si disperava perchè ultima della sua specie etc e poi la soluzione era tutta li?mah!mi è sembrato troppo facile..
La battaglia con Galbatorix non è che mi abbia fatto impazzire,il combattimento fra fratelli neanche,cioè per 4 libri Paolini ci dice quanto è cattivo il re,quanto è potente,che nessuno lo riesce a sconfiggere e poi muore cosi?mah come prima mi è sembrato troppo facile,ho apprezzato però la trovata di far provare al re tutto il dolore che ha causato al popolo e ai cavalieri..
Il finale in se mi ha irritata, è scopiazzato da Tolkien.Eragon ormai è il capo dei cavalieri e quindi deve decidere dove situare la base dell'ordine,pensa a varie soluzioni e alla fine decide di lasciare Alagaesia,e io qui mi sono irritata,perchè lasciare quella terra?Le motivazioni che tipo ladri o malviventi potevano di nuovo attentare all'ordine non mi hanno convinta del tutto,poteva ritornare nell'isola dei cavalieri,depurandola e facendo tornare tutto come ai gloriosi tempi dei cavalieri ma no, si doveva usare il finale triste e che non porta felicità ai protagonisti..Quando finalmente Eragon e saphira sono liberi di vivere felici naturalmente devono abbandonare tutto quello che amano e conosco per il loro dovere..Poi mi è oscuro il motivo per cui una volta che partono verso non si sa dove non possano mai più tornare;ma sono immortali,perchè non dovrebbero mai più tornare in alagaesia?mah Arya diventa un cavaliere con il suo drago Firnen ed è pure diventata regina degli elfi...quando ormai i loro sentimenti si sono svelati,devono passare il resta della loro IMMORTALE vita lontani..Ma per favore, non c'è motivo per cui Eragon se ne vada in capo al mondo e non possa mai più ritornare, se i futuri cavalieri possono andare e tornare dal centro di addestramento a alagaesia allora non c'è un motivo valido e sufficiente affinchè non possa farlo anche il capo cavaliere,magari non una volta a settimana ma ogni tanto si..
Il finale quindi mi ha lasciato fredda e insoddisfatta perchè non vi era una ragione,lo so che non ci può essere sempre il lieto fine ma neanche una conclusione cosi..
Altro difetto di Inheritance sono le parti non approfondite,dov'è la cintura di beloth?cosa/chi è Angela?Che fine farà murtagh? Sono domande lasciate in sospeso con l'intento da parte dell'autore di scriverci sopra più in la..
Christofer Paolini ha iniziato questa saga quando aveva 15 anni,non è perfetta,curata in ogni minimo dettaglio con una trama super complessa e articolata ma comunque non fa neanche cosi orrore,oggettivamente,per un ragazzo che a quell'età si cimenta nel fantasy non è cosi male,anzi;però avrebbe dovuto pensare meglio le parti cruciali dell'ultimo libro visto che ormai è bello adulto..
Altra cosa che adoro del libro sono le copertine,con i draghi cosi ben disegnati:Saphira in Eragon,Castigo in Eldest,Gleadr in Brisingr e Firnen in Inheritance.Ho apprezzato che anche cambiando casa editrice,i primi due libri infatti erano editi da fabbri editore mentre gli ultimi due dalla Rizzoli,non è cambiata l'impaginazione,le mappe etc..
Nonostante tutto la saga mi è piaciuta molto,Inheritance mi ha deluso ma non si può non leggerlo,lo avrei letto e finito anche se lo avesse scritto la mia gatta,Paolini come molti scrittori di saghe ha allungato il brodo,ma a me non è pesato,adoro le descrizioni dei paesi e delle vicende;il finale è quel che è ma non posso togliere dal mio cuoricino di lettrice questa saga solo per questo.

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Opinione inserita da Laura    29 Mag, 2013

SI POTEVA FAR MOLTO MEGLIO

CONTIENE SPOILER

INSOMMA... Ok, in generale mi è piaciuto più di Brisingr, e a parte qualche parte noiosissima è stata una lettura scorrevole. Vabbè la banalità dilagante, non tutti possono essere Tolkien, la Rowling e altri miti. Però un po' più di impegno lo pretendevo.
Questi sono, a mio parere, i problemi principali della saga:
- parti inutili sparse qua e là per allungare la saga e la nostra agonia... e far soldi (sì è così, Paolini l'ha fatto per questo di certo).
- dettagli e domande succose (es. su Angela, sulla cintura di Beloth il Savio, sulla Dauthdaert, sui Ra'zac, sul trio Brom/Selena/Morzan) seminati per 4 libri e alla fine NIENTE risposte, il NULLA assoluto!!! è inaccettabile. Allora perchè mettere certi personaggi, perchè darci la speranza di veder svelati certi misteri?! che poi sono stati il motivo per cui ho voluto finire sta saga... ed è stata una decisione sofferta in effetti... dopo Brisingr non ne volevo più sapere.
- finale commovente ma "LEGGERMENTE COPIATO" da Tolkien...
- la battaglia con Galbatorix: ok geniale l'idea dell'incantesimo per fargli provare il dolore che ha inflitto... ma è tutto qua??! due avversari potenti come Galbatorix e Shruikan finiti così? Paolini non ha reso giustizia a questi 2 formidabili nemici.
- però a onor del vero devo dire che ci sono stati personaggi positivi che ho amato tipo Roran, Murtagh, Nasuada :) tutti hanno avuto uno splendido percorso.
- e ringrazio Paolini per non aver fatto baciare i due protagonisti alla fine... sarebbe stato davvero l'apice dei luoghi comuni di cui è già troppo ricca questa saga. Insomma secondo me è stato giusto così :) non erano destinati a stare insieme, cos'è l'amore di 2 persone di fronte alle responsabilità di Eragon e Arya nei confronti dei draghi e dei loro popoli? almeno qua ci siamo.

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sì per finire la saga... ma prendete il libro dalla biblioteca. I miei stati 20 euro mal spesi.
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fbiitaly2013.@gmail.com Opinione inserita da fbiitaly2013.@gmail.com    29 Marzo, 2013
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Licia a stelle e strisce.

attenzione, contiene spoiler.

questa è l'eredità di Eragon?
questa?
colui che si è acquistato un posto d'onore sulla mia libreria e nel mio cuore mi lascia questo?
questa è la fine?
sembra che una macchina abbia preso il posto di Paolini e che sia stata programmata per scrivere un libro senza anima ne corpo in cui inutili frasi si accavallano l'una all'altra per arrivare ad uno scontro idiota in cui il re semi -divinità viene sconfitto così.... stupidamente.
sarebbe stata più credibile una morte per indigestione di ciambelle!
la figura dell'eroe viene smantellata. Eragon diviene uno stupido contadinotto che non riesce a fare niente se non è accompagnato e Saphira sembra l'unica che mantiene un po' del suo smalto originale, ma lo stesso appare spiazzata difronte a questo tripudio di banalità.
le tensioni romantiche sono smitizzate e non si risolvono e buona parte dei quesiti rimane.
è come se l'autore fosse divenuto l'equivalente americano della Troisi, quando si sono incontrati quei due?
perché ti sei così commercializzato?
perché non hai continuato ad essere quello che eri: una bravo scrittore?

bella eredità del cavolo!

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a chi ha letto gli altri, ma tanto per finire la saga (fatevelo prestare però)
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Opinione inserita da Cla    28 Dicembre, 2012

Una delusione immensa

CONTIENE SPOILER

Ammetto che i primi due libri (Eragon ed Eldest) mi sono piaciuti davvero molto. Ma Brisingr e quest’ultimo sono stati davvero scadenti come trama. Non posso dire nulla sullo stile, perché ammetto che Paolini descrive ogni cosa in modo chiaro e scorrevole. Ciò che non scorre più da due libri è proprio la storia in sé. Il succo della narrazione poteva essere tranquillamente ridotto a un unico libro conclusivo (anche perché effettivamente la saga era partita come una trilogia). Ma concentrandosi solo sull’ultimo romanzo, direi che ci sono vari punti da sottolineare.
- In primo luogo, cosa significa Inheritance? Non c’è scritto neanche sul dizionario delle lingue a fine capitoli.
- Chi sono i tipi incappucciati che Eragon vede a Vroengard durante la prima notte che trascorre lì?
- La Volta delle Anime che si apre con il Nome di Eragon ricorda un po’ tanto le Mura di Moria (il Signore degli Anelli) che si aprono con “Dite amici ed entrate”
- Eragon se ne va verso terre sconosciute su una barca bianca. Anche qui ho avuto un De Ja Vu. Non era Frodo (o Legolas e Gimli se lo preferite come paragone)?
- E la battaglia “epica” contro Galbatorix e il suo drago grosso quanto un palazzo? E’ durata meno della battaglia tra l’intero esercito e Lord Barst da solo.
- Murtagh che si innamora di Nasuada? Ma da quando? Dovrei ricontrollare sul primo libro, ma non mi risulta che prima di essere stato rapito dai gemelli e di diventare “il cattivo”, avesse parlato con lei tanto da innamorarsene. Colpo di fulmine utile per la situazione.
- L’uovo verde che fin dall’inizio speravo si schiudesse, fa la sua apparizione in veste di drago solo a storia conclusa. Inoltre il suo Cavaliere proprio non mi soddisfa, ma questa è un’opinione personale.
- Roran che tanto apprezzavo come personaggio è diventato un guerriero assetato di sangue e guerra.
- Solembum, nel primo libro tanto gentile e affabile, diventa scorbutico e insopportabile.
- Nasuada che si fa incoronare regina suprema e vuole che tutti gli altri le giurino lealtà è poi così diversa da Galbatorix?
- Almeno nel quarto libro mi aspettavo un piccolo bacio d’addio tra Eragon e Arya.
- La setta di sacerdoti mutilati che senso aveva ai fini della storia? E il capitolo (un intero capitolo!) in cui Eragon si ubriaca con Arya? Troppe parentesi insensate al solo scopo di allungare il romanzo di qualche pagina.
Paolini, ma che ti è successo?

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Bepps Opinione inserita da Bepps    10 Novembre, 2012
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Si è dimenticato il bacio finale!

Finalmente ce l'ho fatta! Ho trovato il tempo per leggere l'ultimo capitolo del “Ciclo dell'eredità”, ed ora posso recensire quello che a mio avviso è di gran lunga il più bello dei 4 romanzi scritti da Cristopher Paolini, giovane quindicenne sconosciuto quando iniziò la saga con “Eragon” ed autore di successo e famoso in tutto il mondo adesso che la conclude.

Riassumere in poche righe quello che succede in ”Inheritance” è impossibile e tentarci non renderebbe giustizia ad una storia che per la prima volta risulta finalmente poco dispersiva, senza più le disgiunzioni tra le storie dei personaggi secondari che risultavano alquanto noiose e quella centrale e portante di Eragon.
Mi sono ritrovato infatti a divorare capitoli interi per seguire le gesta Roran, cugino di Eragon, che si ritrova ad affrontare sfide al limite delle sue capacità.
O ancora le sofferenze inflitte a Nasuada, la condottiera dei Varden, dal suo acerrimo nemico Galbatorix che finalmente vedremo scendere in campo attivamente e combattere contro i nostri eroi.
Magistrale è stata, a mio avviso, la capacità dell'autore di dare un volto ed uno spessore al personaggio del Re, al pari della terribile fama che gli è stata attribuita fin dall'inizio, e che sarebbe potuta diventare un'arma a doppio taglio per lo stesso Paolini se non fossero state rispettate le aspettative.
E così in mezzo ad assedi disperati che mettono in evidenza la debolezza e lo sfinimento dell'esercito Varden rispetto a quello dell'Impero arriviamo alla battaglia finale, dove ognuno dovrà dare il massimo e anche di più per poter ancora tenere accesa la speranza della vittoria.
In tutto questo non ho ancora parlato di Eragon e della sua dragonessa Saphira, i quali come ci si aspetta dovranno fronteggiare il Re, e nel disperato tentativo di cercare un mezzo per poter avere quantomeno una minima possibilità di sconfiggerlo si ritroveranno ad intraprendere un viaggio che potrebbe rivelarsi una trappola abilmente preparata per catturarli.
Il ritmo è così frenetico e pieno di suspense che le ultime cento pagine potrebbero risultare per certi versi noiose, anche se personalmente ho apprezzato molto il finale in stile “Signore degli Anelli”, e l'esito della storia sentimentale tra Eragon e la bellissima elfa Arya.

Impressionante è, inoltre, la capacità di generare un' intero mondo con un'impressionante mole di creature, lingue, città, oggetti e di descrivere ogni dettaglio con accuratezza maniacale.

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Opinione inserita da debora s.    10 Settembre, 2012

cosa non si fa per il vil denaro!

CONTIENE SPOILER

quando lessi i primi due romanzi di paolini Eragon ed Eldest... che dire mi sono letteralmente innamorata della storia. giustificando qualche similitudine vista l'età dell'autore, mi ero proprio legata all'alagaesia e ai suoi personaggi... ho amato roran e la sua forza che attingeva dalla magia più grande di tutte, l'amore. ho amato eragon e le se paturnie da adolescente, la sua crescita e i suoi errori quasi imbarazzanti... e murtagh, il cui destino è sempre stato infame.

ma bando alle ciance... arriviamo al finale... zzzzzzzzzzzzzzz...
troppo lungo, troppe stupide digressioni (che me ne frega del labbro leporino della figlia di horst!).
e poi diamine mi aspettavo un po' di "gloria" per quei personaggi che paolini ha reso protagonisti e poi abbandonati quando non gli servivano più!
murtagh per esempio, meritava un lieto fine! dopo tutto il dolore sofferto.
roran si è letteralmente consumato... ma sì facciamolo duca, conte, marchese di che so io... mah
il piccolo drago firnen usato solo come animale da riproduzione.
Galbatorix e shurikan hanno fatto la fine dei polli, in 4 misere pagine.
non mi ha deluso tanto la storia d'amore tra arya e eragon... ci può stare che non sono destinati a stare insieme (ma diamine sono immortali... prima o poi...) ma mi ha davvero infastidito l'abbandono della terra dell'alagaesia da parte di eragon e saphira. avrei preferito un banale finale a vroengard, sarebbe stato più piacevole e meno triste (e meno scopiazzato).
ovviamente le 200 pagine dopo la morte di galbatorix hanno solo peggiorato la situazione.

sinceramente mi aspettavo questo declino già da quando ho saputo che la trilogia sarebbe diventata quadrilogia... maledetti soldi... questa saga doveva concludersi con 3 libri, paolini ha allungato talmente tanto il brodo che poi non è riuscito ha sbrogliare la matassa... che peccato... davvero.

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eleonor.b Opinione inserita da eleonor.b    23 Luglio, 2012
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un finale che ti smonta

chi non si era fatto tanti castelli leggendo tutta la saga? penso chiunque. non solo per quanto riguarda Eragon e Arya,ma anche su Angela l'erborista,su Galbatorix e Shruikan..insomma un po' su tutto!
devo dire che a me è piaciuto,non come i primi due libri,ma comunque l'ho divorato in tre giorni per sapere come andava a finire quella che si prospettava come una battaglia epica tra bene e male!
alla fine ci sono rimasta veramente male.. sia perchè non è sbocciato niente tra Eragon e Arya,ma questo probabilmente Paolini l'ha fatto per essere anticonvenzionale e tenere da parte il romanticismo e il finale felice per il protagonista.. sia per quanto riguarda Angela,mi aspetta chissà quali grandi cose da lei, e invece la fa sparire come un personaggio normale,e le sue scusa mi sono sembrate un pò banali! forse semplicemente non sapeva più cosa inventarsi per spiegare come mai ha così tanti poteri o perchè tutte le razze la rispettano tanto! anche il personaggio di Galbatorix mi ha delusa..sempre descritto come il più potente mago di sempre e la persona più crudele del mondo.. e alla fine le sue ragioni non erano tanto terribili e Eragon,che non riusciva nemmeno a sconfiggere Murtagh se l'è cavata con due chiacchiere e un trucchettino.. e quella che mi aspettavo dovesse essere una battaglia lunga 30 pagine è finita appunto in meno di un capitolo! l'autore l'avrà fatto perchè aveva fatto durare la pantomima anche troppo..con tante descrizioni e avvenimenti inutili,come la presa di Arughia!
insomma un finale che mi ha smontato tutti i castelli che mi ero fatta e che mi ha lasciato molto amaro in bocca!

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Eragon, Eldest, Brisingr
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Opinione inserita da Marco    06 Luglio, 2012

Lacrime per la fine di tutto e per la conclusione

Quando si arriva alla conclusione di una saga come questa o Harry Potter è difficile trattenere le lacrime sapendo che dopo l'ultimo libro non ci sarà più niente, queste straordinarie avventure rimarranno soltanto nel nostro cuore... Ma se in HP ci si lascia con un finale sereno in Inheritance il finale ti lascia quell'amaro in gola difficile da digerire e che macchierà per sempre la saga... Anche in Eldest e Brisingr trovavo la cura maniacale delle descrizioni e dei particolari di Paolini un po'noiosa, difetto reso ancora più evidente nel quarto libro, in cui le pagine potevano tranquillamente essere 600 tagliando parti inutili come l'assedio di Arughia! 3000 pagine di Galbatorix di qua Shurikan di là e poi i due muoiono in una ventina di pagine e, stesse errore di Harry Potter, con una morte assurda!! Subito dopo la morte del tiranno il libro doveva durare altre 20/30 pagine e basta, invece Paolini la tira lunga in pagine che sembrano non finire mai e spesso più inutili che altro! Olimpiadi per Urgali?!? Non parliamo poi delle storie "d'amore" tra Arya e Eragon e Murtagh e Nasuada... Murtagh che affianca Nasuada al trono e Arya ed Eragon che ricostruiscono Vroengard liberandola dal veleno e creando la nuova città dei draghi sarebbe stato forse chiedere troppo, ma a qualcosa di simile potevamo avvicinarci! Un momento, manca qualcosa... La cintura di Beloth il Savio?!? Che fine ha fatto?? E Angela, dopo che per tutti e 4 i libri si scopre aver potenzialità immense il personaggio non è per niente approfondito... Altro piccolo appunto, l'immortalità di Roran è clamorosa, farlo morire sarebbe stato eccessivo ma credo che una bella ferita ci poteva stare! Doveroso leggerlo, l'ho fatto in meno di un giorno, ma questo amaro in bocca non mi piace... Sto pensando di scrivere io il quinto capitolo della saga! Ahaha! Sé onr sverdar sitja hvass!

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Eragon Eldest Brisingr
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NobilisGughy Opinione inserita da NobilisGughy    03 Giugno, 2012
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COME GETTARE ALLE ORTICHE UNA SAGA

Di cose da dire ce ne sarebbero molte. Mi limito alle più eclatanti, di prolisso c'è già Inheritance!

- Iniziamo proprio dalla lunghezza del volume. Premetto che, tra le mie tante ambiguità, annovero quella di essere affascinato dai libri che si presentano come un mega ammasso di carta e colla. Tuttavia, la quantità di pagine deve essere giustificata, altrimenti m’inca**o. Per Inheritance non c’è giustificazione che regga: la trama è semplice e i personaggi non sono abbastanza tridimensionali.
La verità? Il romanzo è farcito di episodi inutili e ampollosi, che forse era il caso si tagliare.

- Roran è odioso. Un pollo tronfio che all’improvviso diventa uno stratega militare senza eguali, passando metà del suo tempo a imprecare e a sbattere i pugni. E poi non riesco a giustificare la sua forza e la sua garanzia di vittoria, indipendentemente dalla situazione. Insomma, posso in parte scagionare Eragon che è un Cavaliere dei Draghi e per giunta un mezzelfo, ma Roran non è nessuno! È un comune contadino, analfabeta e tracagnotto, strappato dai campi come una patata e armato di un martello… perché diavolo è imbattibile?!?

- Il fatto che tra Eragon e Arya non sia germogliata una relazione non mi ha disturbato. Piuttosto, avrei assolutamente approfondito il neonato legame tra Nasuada e Murtagh. Lui brusco e malinconico, lei sola e ferita, le fredde mura di una cella… la cosa prometteva proprio bene, ma poi Paolini ha buttato tutto alle ortiche! No, no, no, non si fa.

- Lo scontro finale contro Re Galbatorix è fin troppo lineare e deludente. Insomma, passi 800 pagine a rimarcare quanto sia immensamente potente il sovrano - ai limiti di un essere divino, che al minimo capriccio può torchiare tutto e tutti - e poi la questione si risolve in un duello da due soldi. La solita situazione di stallo iniziale, dove tutto sembra perduto, e poi - bim bum bam - la vittoria è nostra! E Shruikan??? Un drago smisurato, oscuro, dalla potenza devastante… e nonostante tutto se ne rimane beatamente sdraiato, lasciando che due draghi (grandi come il suo dito mignolo) gli zampettino sul collo fino ad ammazzarlo. Che delusione!

- Solo a me Galbatorix, alla fine della fiera, non sembrava nemmeno tanto male? Sicuramente lo biasimo nella scelta dei metodi per arrivare al potere, ma a conti fatti era davvero peggiore di Varden e compagnia? Per essere un tiranno, era piuttosto quieto e inoltre Nasuada, una volta salita al trono, ha portato avanti la medesima politica… e quindi? Mah…

- Concludo dicendo che non puoi, semplicemente NON PUOI, sbrodolare cento inutili pagine di racconto dopo che il maxi cattivone di turno è stato annientato. Morto Galbatorix, tutto doveva gloriosamente concludersi in tre, quattro facciate appaganti.

Ah, dimenticavo… il ragazzo che alla fine è partito sulla nave bianca, era Eragon Ammazzaspettri o Frodo Baggins??? Mmmm…

P.S.
Olimpiadi Urgali?!? No comment...

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Opinione inserita da valecant    01 Mag, 2012

iniziato a leggere con curiosità ma finito con...

appena si è liberato nella biblioteca lo ho noleggiato per curiosità per vedere come si era conclusa una saga che avevo iniziato per caso a leggere in prima media con l'uscita di eragon, pensavo di essermi dimenticato molte cose visto il tempo trascorso e la moltitudine di libri che ho letto in esso, ma piacevolmente mi sono accorto che nelle prime 50 pagine il libro riesce a farti rientrare come se avessi finito da poco il capitolo precedente.
l'autore è migliorato per certi versi nella narrazione, che risulta non estremamente immersiva ma comunque piacevole da leggere come se fosse una fiaba, e non quell'ammasso contorto che era brisingr, però paolini non riesce ad arrivare all'eccellenza rimanendo sempre nella mediocrità se dovessi riassumere il libro in due aggettivi direi assolutamente libro comunque piacevole ma mediocre, con questo non voglio dire che il libro fa schifo ma che semplicemente non è un capolavoro.

SPOILER parlando della trama e del mondo creato dalla penna di paolini, la mediocrità la si scorge ovunque, la trama è molto scontata e si aspetta un colpo di scena che però non viene mai, vi ritroverete a leggere il libro prevedendone gli eventi futuri con una facilità disarmante, purtroppo.
il problema più grande di questo libro sono le idee lasciate a metà, l'autore piuttosto di raggrupparle mentalmente e ragionare su quali fossero buone e quali meno, lascia tantissime cose a metà o appena abbozzate il problema e che alcune di queste idee vanno ad incastrarsi nella parte principale della trama è il risultato a volte sembra quello di un blocco grezzo a cui non hanno rifinito i dettagli.
L'autore tenta di descrivere i luoghi, gli oggetti e i personaggi ma alcune volte l'unico risultato sono righe messe a nel punto sbagliato al momento sbagliato che ostacolano la lettura, tra di esse si mischiano battute senza senso personaggi descritti solo per metà, eventi lasciati in sospeso, e per finire mega scopiazzature e disconferme dai libri precedenti oltre che eventi incoerenti (come i varden che percorrono grossissime distanze in un giorno ed eragon ce ne mette tre per arrivare poco più in là).
per quanto riguarda le scopiazzature è inutile dire del finale, e certi modi o costumi identico alla trilogia tolkieniana e dal film da esso tratto, e il duello finale è uscito magicamente da guerre stellari dove il supercattivo di turno sta a guardare due parenti stretti che se le danno di santa ragione.
per quando riguarda i personaggi l'autore ha fatto un lavoro decente,riuscendoci però in parte, eragon non ha cercato di farlo diventare l'eroe senza macchia, ha tentato riempirlo di dubbi e incertezze però con incoerenza creando un personaggio che si disconferma da solo.
un occasione sprecata a mio avviso murtagh, si sarebbero potute creare righe interessanti sulla sua depressione e schiavitù,oltre che i suoi pensieri e opinioni, appena accennati, ma che trovano disconferma nella parte finale del libro inspiegabilmente.
glaedr altra occasione sprecata si trasforma di punto in bianco di un vecchio e burbero maestro che a me non ha fatto che ricordarmi yoda.
ben riuscito roran anche se un po' più di profondità paolini poteva dargliela se non altro è il protagonista meglio riuscito.
ho trovato un po' anonime saphira e arya più la dragonessa che l'elfa su cui non sono stati aggiunti molti dettagli se non la conferma di quelli che si sapevano già.
il personaggio che mi ha deluso più di tutti,è il cattivo di turno,ovvero galbatorix definirlo piatto penso che sia il termine giusto, è lo stereotipo del cattivo,potente ma ingenuo e stupido, mi ha ricordato l'imperatore palpatine misto ai cattivi dei cartoni walt disney, ci mancava solo che dicesse :"passa al lato oscuro eragon...." xd, comunque viene sconfitto in 2 pagine (altra delusione).
un ottima idea a mio parere, il fatto che l'autore non abbia optato per una fine brusca, ma per un lento addio, che però non trova una conclusione degna con questo finale.
che dire un occasione sprecata.
Spero che paolini non si faccia prendere dal successo, e migliori il suo modo di scrivere e la sua inventiva, mi spiace un po' lasciare algaesia sperando che la penna dell' autore ritorni su questo mondo, magari con un po' più di esperienza, ma d'altra parte spero che non vada avanti per 20 libri con la stessa minestra riscaldata, come fanno molti autori fantasy (chi ha detto terry brooks)
mi scuso per la lunghezza del post e per gli eventuali errori grammaticali contenuti in esso

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lo consiglio a che vuole finire la saga
e per chi è in cerca di una lettura fantasy moolto leggera
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andorea.b Opinione inserita da andorea.b    01 Aprile, 2012
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Guida pratica per rovinare una saga!

Benvenuti alla guida pratica per rovinare una saga!
PUNTO 1. Tra la scrittura del terzo libro e la stesura del quarto fate passare un bel po' di tempo, in questo modo vi sarete scordati cosa avevate scritto nei primi 3 libri. Quando vi chiederanno perché i personaggi del terzo libro non sembrano gli stessi del quarto potrete rispondere: < Il libro è mio e lo gestisco io!>
Esempio pratico? Eragon nel terzo era un vegano amante della natura e della giustizia? Macché, ci siete cascati! In realtà celava una doppia personalità! Adesso uccide qualsiasi cosa si muove... tra stragi di soldati e padri di famiglia ha giusto qualche ripensamento ( ma giusto un momento eh) per delle mucche morenti.
Roran era un Leader che combatteva per il suo popolo pur disprezzando la guerra? Magari vi stava pure simpatico eh? Creduloni!! Adesso uccidere è bello!! La diplomazia poi è cosi semplice da quando ha capito che una minaccia di una martellata mette tutti d'accordo.
PUNTO 2. Rendete le battaglie stupide! Ebbene si! 500 uomini ne assediano 1500!! La migliore strategia per difendere una città? Far entrare in toto l'esercito nemico nel centro cittadino! Perché più si è meglio è!
PUNTO 3. Per tre libri e mezzo avete pensato che Galbatorix fosse potentissimo? (Il fatto che ogni capitolo ci ricordano che se arriva Galbatorix è la fine, che picchia tutti a destra e a manca, che non ce n'è per nessuno, che si salvi chi può e chi non può cavoli suoi e bla bla bla?) Ma allora ci siete o ci fate? Galbatorix è 'na mezza sega! Una pagina e mezzo ( ragazzi non sto scherzando!!) e via ci si toglie il dente, che mica poteva passare troppo tempo a pensare ad una battaglia seria eh! O cicci! Paolini è un tipo impegnato, sapete!

Via, ho scritto anche troppo. La concludo qui. Grazie per aver seguito la Prima ed Ultima puntata di " Come rovinare una Saga".

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Se avete letto i primi tre è logico che vorrete (dovrete) leggere anche quest ultimo.
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goggolo Opinione inserita da goggolo    05 Febbraio, 2012
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La peggior fine posibile.

Per giudicare al meglio questo libro cercando di essere obbiettivi bisognerebbe prenderlo come libro a se stante e non come conclusione di una "quadrilogia", se così si facesse risulterebbe un libro più che piacevole, Paolini ritrova in questo ultimo volume la freschezza dello scrivere che aveva accompagnato i primi due capitoli della saga, gli eventi si fondono in un intreccio che trasporta il lettore senza fatica fino alla fine, la caratterizzazione dei personaggi e i loro dialoghi risultano ben costruiti, sebbene resti sempre qualche sbavatura di troppo, ma questo è un problema di tutta la saga non del libro singolo, la psicologia delle razze a mio avviso è sempre stata troppo stereotipale.
La fine, questo è il vero problema di questo libro, dopo 2400 pagine in cui si accumulano teorie e speranze Paolini riesce a disattenderle tutte, non rispondendo come nel caso della cintura di Beloth il savio o di Angela, oppure descrivendo la peggior fine possibile, come nel caso di Murtagh e della storia d'amore Eragon-Arya. Si avverte leggendo,la fastidiosa sensazione che l'autore abbia lasciato così tanti punti interrogativi per incitarci a comprare altri suoi libri, quando secondo me il Paolini dei primi due libri non avrebbe avuto bisogno di certi mezzucci.
Paolini si perde in questo libro catturato dalla fretta di concludere un ciclo che ormai aveva tirato troppo per le lunghe e questa sua impazienza si mostra in tutta la sua insofferenza nello scontro finale con Galbatorix.
Il Nemico di sempre, lo stregone più potente mai esistito, Il Tiranno con la forza di 100 e più Draghi, L'unico conoscitore del vero nome della magia, trova la sua fine in meno di una pagina, perché ingannato da un ragazzino di 15 anni, lo stesso ragazzino del quale fino a un momento prima conosceva anche il numero di peli pubici che infestavano i suoi lombi, riesce a sorprenderlo e sconfiggerlo con un " trucchetto ", nessuno scontro epico, nessuna battaglia struggente, semplicemente chiacchierano cinque minuti e Galbatorix muore.
Dopo che ho letto della fine di Galbatorix avrei voluto buttare il libro, così tanto potenziale sprecato per due quattrini in più, che vergogna, che peccato.

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Eragon, Eldest, Brisingr
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Soileir Opinione inserita da Soileir    22 Gennaio, 2012
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E si conclude così...

E si conclude così il Ciclo dell'Eredità, con Inheritance, il libro più idiota e insulso che abbia mai letto. La saga poteva davvero essere grandiosa e i primi due libri (Eragon e Eldest) sono davvero belli. Paolini ha iniziato il declino con Brisingr e la decisione di far diventare la Trilogia appunto una Saga. Per circa 4000 pagine ho letto lo struggimento di Eragon nei confronti di Arya e come per farlo apposta nella penultima pagina li divide per sempre. Murtagh e Nasuada è un'altra coppia che l'autore decide di dividere, tra l'altro liberandosi di Murtagh quando non sapeva più che ruolo dargli e facendolo sparire chissà dove. Non si viene a sapere nulla sulle origini del personaggio più misterioso della Saga, Angela l'Erborista, come fa ad avere un potere eguagliabile ad un Cavaliere dei Draghi? Come fa ad avere la fiducia e il rispetti di tutte le razze di Alagaesia? Per quale motivo Arya principessa (e infine Regina) di Ellesméra si rivolge a lei con l'appellativo "Venerabile"? E poi, la cintura di Beloth il Savio (tanta ricercata a metà libro e alla fine) importante manufatto storico va persa, persa e non più ritrovata. Un'altra cosa che mi ha lasciato l'amaro in bocca è il duello contro Gabatorix, così patetico e quasi marginale a tutto lo scontro e la conquista di Uru'bean. Paolini ha descritto con precisione medica ogni muscolo e ogni osso rotto e squarciato nella battaglia però non ha spiegato come il Re sapesse già che Eragon aveva con se gli Eldunarì di Umaroth e degli altri Draghi. Ok va bene, l'idea di colpirlo con un incantesimo che lo costringesse a sentire in se stesso tutto il dolore che aveva causato in vita è stato geniale, ma basta, è stata l'unica parte inaspettata. L'incoronazione di Orik a Re dei Nani in Brisingr è stata più lunga dello scontro con Galbatorix. E se avete letto il libro, quanti di voi non avevano preso minimamente in considerazione l'idea che all'interno della Volta delle Anime ci fossero centinaia di Eldunarì segreti? Io l'ho pensato fin dal primo momento (ammetto che le uova sono state una sorpresa, ma i Cuori dei Cuori erano scontati). Una delle poche parti che mi è piaciuta è quando riscrivono il patto con i Draghi includendo anche Nani e Urgali, anche se devo dire che fin da Brisingr me lo aspettato prima o poi. E si arriva così al finale, carico di risentimento da parte di tutte le persone che conosco che l'hanno letto e da chi ha scritto delle belle recensioni colorite nei vari blog. La partenza di Eragon e Saphira assieme ai 5 Elfi è la copia sputata dell'ultimo capitolo de "Il ritorno del Re". Un fiume che si inoltra in una terra inesplorata lasciandosi alle spalle Alagaesia, una nave pronta a percorrerlo senza farvi più ritorno ed Eragon che come Frodo sale per lasciare la sua terra, la famiglia, gli amici e l'Elfa che ha amato fin dal primo libro. Ma anche Saphira lascia qualcuno, Fìrnen il Drago verde che magicamente è nato tra le braccia di Arya poco prima che Eragon e Saphira decidessero di partire. Una fine che fa piangere, io per primo non mi vergogno a dire che ho pianto, ma non per la felicità della fine, non perchè finivo un Ciclo sapendo che alla fine i protagonisti avrebbero vissuto il classico "Felici e Contenti" e che le due storie d'amore, sviluppatosi una dall'inizio della Saga e una durante lo svolgersi del libro, si sarebbero compiute. Un libro che veramente mi ha lasciato l'amaro in bocca e non posso dire di avere apprezzato. Per citare un vecchio nemico di Eragon "Mi aspettavo qualcosa di un pò più...beh più!".

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Eragon, Eldest e Brisingr
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Opinione inserita da giampo    03 Gennaio, 2012

che gran peccato...

CONTIENE SPOILER

"Devi imparare a vedere ciò che guardi": per quanto Paolini fosse distratto dagli zeri del suo conto in banca (e ne ha ben donde,non vi pare?) una sbirciatina al proprio lavoro non sarebbe stata inopportuna. Una superficiale,riluttante e sbrigativa riconsiderazione delle idee contenute in esso,tra l'altro espresse con notevole facondia se consideriamo l'età, lo avrebbe magari aiutato ad evitare un crollo di cui raramente mi sono travato, mio malgrado, testimone. Se avesse contemplato il proprio pensiero in maniera sistematica e razionale, ignorando i futili dettagli per non concentrarsi su niente, e quindi sul tutto, come al povero Eragon è stato insegnato, si sarebbe magari reso conto dell'inesorabile declino iniziato da Brisingr (che tuttavia vanta un inizio affascinante e qualche frammento di originalità) e terminato con Inheritance, la peggior "eredità" che potesse lasciarci.Entriamo nel dettaglio.
Fuori contesto,a mio parere, la mancata storia d'amore, che sebbene sia un elemento banale e stucchevole, piace sempre ai lettori, soprattutto nel momento in cui sono stati costretti a subirsi migliaia di pagine di struggimento e malinconia per la classica "gnocca dal cuore di ghiaccio", che a mio parere è il personaggio descritto peggio ed in maniera più incoerente.
Prima spirito libero, poi intrappolata dalla politica, che ha insistito "per una settimana" (sue testuali parole): ma non parlavamo della donna che ha resistito alle torture di uno Spettro e alle lusinghe di un Cavaliere innamorato (e da quel che si deduce ricambiato) per fiumi d'inchiostro?Per non parlare poi del personaggio di Angela (patetiche le scuse dell'autore a riguardo), un celebre sconosciuto; l'origine del fenomeno che fa avvampare la spada di Eragon; la cintura scomparsa di Beloth il Savio, menzionata continuamente; il tributo all'albero di Menoa; la morte di un cattivo che non conoscevamo nemmeno e che è intervenuto direttamente sulla storia qualche decina di pagina su 3200 circa; la prevedibilità di certi...ehm..."colpi di scena",come il ritrovamento "per magia" di un centinaio di Eldunarì, Murthagh che si pente, che cambia nome e se ne accorge solo quando lo dice ad alta voce, e che nonostante avesse detto che Galbatorix aveva lanciato un incantesimo che lo avrebbe avvertito di ciò, il re viene colto alla sprovvista e perde tutte le sue difese. Per non parlare del finale. Ritengo si sia già detto abbastanza a riguardo, sebbene sia rimasto molto colpito dal fatto che nessuno abbia gridato "Padron Frodo noooooooooo!!!!!".
Tuttavia, sarei molto più soddisfatto se si trattasse di errori involontari, ma temo che non sia così. Visto il successo, Paolini ha deciso non solo di allungare il brodo in maniera vegognosa (l'elezione del re dei nani dura più del duello con Galbatorix) ma di continuare con altre saghe collegate a questa, come ha fatto Licia Troisi, un altro grande esempio di commercializzazione della letteratura: a costoro manca solo il codice a barre e il prezzo attaccato ad un orecchio.
La gravità delle loro azioni è peggiorata dal fatto che questi grandi "artisti della penna" scrivono libri per ragazzi, come me,che magari trovano la voglia di staccarsi da Facebook o da Amici e attivare un paio di sinapsi.
La gente non capirà mai, come disse Hugo, che il successo è solo un sosia del talento...che gran peccato


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Opinione inserita da Fabrizio    19 Dicembre, 2011

ma che... :(

ho riletto i vostri commenti e finalmente ho placato il mio sconcerto: non credevo possibile che un tomo di 800 pagine potesse essere tanto brutto eppure tanto ben accolto (ai miei amici è perfino piaciuto)...
come molti hanno detto finale terribile per quasi tutte le sottotrame del lavoro di Paolini e ultime 150 pagine addirittura più noiose delle appendici del Signore degli Anelli...
stucchevole, banale, inutilmente contorto... bah!
mi associo a tutte le critiche (dialoghi che neanche un bimbominchia, assedi narrati nei più piccoli particolari senza nessuna attenzione al contesto, storie d'amor platonico, grandi ideali e duelli di due pagine -DUE PAGINE- per risolvere le sorti del mondo...)
avete notato che ogni volta che le cose si complicano esce dal cilindro una soluzione? possibile che in tutto il tempo in cui si svolge la narrazione dei 4 libri nessuno aveva pensato alla dimora dei draghi? o che Eragon avesse mai pensato a cosa fare a cospetto di Galbatorix? possibile?
a me pare che più che ai grandi Fantasy o all'epica Tolkieniana Paolini guardi più alla saga di Dragon Ball e al susseguirsi di mostri sembre più grandi, uccisi con un "buh" da dietro alla porta...

mi spiace di averlo comprato, se qualcuno lo vuole glielo regalo.

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Opinione inserita da Mauro    09 Dicembre, 2011

Paolini ce l'aveva quasi fatta!

ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER

Prima di iniziare con la mia opinione su questo libro, vorrei fare una premessa: io ho amato i primi 2 libri, erano scritti in modo fantastico, erano piacevoli e originali; poi è arrivato Brisingr... cosa dire... uno schifo totale, il terzo capitolo della saga aveva perso l'originalità dei primi 2, senza contare che Paolini ha tirato troppo sulle lunghe la parte dell'elezione del nuovo re dei nani...
Dopo tutto questo, quando ebbi finalmente (dopo molti anni di attesa) Inheritance tra le mani, devo ammettere che non mi aspettavo nulla da questo capitolo finale... invece mi sono dovuto ricredere...
Paolini parte subito a razzo tanto che nel primo capitolo ci ritroviamo già in mezzo a un assediamento.
Tralasciando l'assediamento di Arughia (non ho capito il metodo delle chiatte con cui Roran la assedia) le varie battaglie sono scritte in modo magnifico da un Paolini finalmente in forma. La volta delle anime (che è anche il secondo titolo di questo libro) è probabilmente la parte più bella e originale di tutta la saga, si viene finalmente a scoprire la storia di Murtagh e lo scrittore ha analizzato a fondo la parte psicologica del personaggio di Nasuada.
Tutto è perfetto fino alla battaglia finale. Una cosa orribile, lo scontro tra Galbatorix e Eragon mi ha deluso, tanto che lo definirei l'episodio peggiore di tutta la saga (alla pari con la parte dell'elezione del re dei nani in "Brisingr").
Finita la battaglia finale ci sono altre 150 pagine di libro dove speravo si rivelassero i segreti del personaggio più misterioso della saga, Angela. Naturalmente ciò non avviene, dato che Paolini preferisce farci sapere come viene riorganizzata politicamente Alagaësia. Senza contare che l'ultimo capitolo è una copia sputata del finale de "Il ritorno del re".
Insomma, Inheritance è un bel libro fino alla pagina 650 (ne ha circa 800), molto più bello del terzo, però non è paragonabile ai primi 2 capitoli.

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i primi 3, Il signore degli anelli, harry potter...
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FedeTRI Opinione inserita da FedeTRI    04 Dicembre, 2011
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This is the (SAD) end

(POTREBBE CONTENERE SPOILER)

Siamo arrivati alla fine di un ciclo durato quasi dieci anni. Purtroppo la fantasia, l'estro e la passione di un Paolini adolescente si sono pian piano ridotti, assopiti. E' stato un vero peccato. Sicuramente il povero Eragon si starà mangiando le mani, desideroso di lanciare un incantesimo contro il suo autore per destarlo dalle TROPPE e noiose parti ultra-descrittive, caratteristiche soprattutto delle scene di guerra (ossia per l'80% del racconto). La lettura è ovviamente obbligatoria per chi ha letto e apprezzato i tre tomi precedenti. Un conisiglio (un pò assurdo lo so) sarebbe quello di non leggere l'ultima parte (in particolare l'ultimo capitolo) immaginando una conclusione soggettiva e, permettetemelo, non difficilmente più degna (e meno frustrante) di quella dall'autore descritta.

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Eragon, Eldest, Brisingr
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Opinione inserita da Filippo    01 Dicembre, 2011

Un po deluso, però grande saga.

CONTIENE SPOILER

Finito ora di leggere il libro e in una parola lo descriverei... DELUSIONE.
Insomma come libro e linguaggio è carino (lo stile mi è piaciuto molto) però, come è stato già detto, ci sono pagine proprio inutili, tipo gli assedi, tagliarli a metà sarebbe stata una buona mossa. NON HO CAPITO NULLA dello stratagemma delle chiatte usato da Roran per assediare Arughia. Praticamente lui si butta giù da una collina sopra a delle imbarcazioni per sfondare un canale di scolo. Mah, vabbè. Il modo in cui fronteggia la cavalleria è... a dir poco insensato anche se originale, il che è una buona cosa. Era OVVIO che Murtagh avrebbe avuto una redenzione e una parte nello "SCONTRO" finale con Galbatorix, ma quella parte è stata descritta in una maniera fantastica e il carattere di Nasuada si è aperto al massimo lì, anche se per 3/4 la conoscevamo come il capo dei Varden che non si sarebbe mai arresa.
La storia delle uova è stata molto bella e inaspettata (Gli Eldunarì erano ovvi dai...). Ma vogliamo parlare della morte di Islanzadi? Sconvolto, un personaggio così strano che lascia la storia in un modo così... poco descritto... insomma dice "Tu devi morire" a Barst e poi crepa lei. Mi è dispiaciuto, come mi è dispiaciuto anche per Delwin, ma è ovvio che devono esserci perdite anche dalla parte del bene. ANGELA. Questo personaggio mi ha attratto un sacco (Il mio preferito) e alla fine almeno uno dei suoi maledetti segreti poteva dirlo, come poteva dire il nome dei nomi e i veri nomi di Eragon, Arya e Saphira.

ERAGON e ARYA. Questa parte mi ha lasciato di stucco. Insomma, 3 libri per aspettarsi un finale (magari banale e scontato) in cui i 2 avevano una storia e invece si lasciano piangendo, tenendosi per mano e con una promessa (Probabilmente inattuabile dato che Paolini ha fatto la cretinata di far andare via Eragon e Saphira da Alagaesia) E per parlare del Drago Verde.... Il personaggio è un po' inutile perchè appare alla fine, ma mi è piaciuta come cosa anche se mi aspettavo Roran lì sopra e non di certo Arya.

ERAGON e SAPHIRA. Partono via e ammettono che non torneranno più. COSA? Questo mi ha lasciato malissimo davvero. Cioè è un finale a dir poco...... TRISTISSIMO. Da lacrimare davvero.

No no. Il finale migliore per me sarebbe stato un "Vissero per sempre felici e contenti" del tipo Nasuada e Murtagh assieme con Murtagh affianco al trono della regina.
La capitale dell'ordine dei Cavalieri dei Draghi a Vroengard di nuovo dopo essere stata ricostruita da Eragon e Saphira e anche lì al trono Eragon insieme ad Arya come tutti avrebbero voluto. (Re degli Elfi avrei visto benissimo Lord Dathedr dato che mi è piaciuto come personaggio anche se gran poco descritto, dato che è un personaggio secpondario, se non di terzo piano... o al massimo avrei preferito Islanzadi ancora viva)

Mah. Davvero amareggiato. SPERO TANTO IN UN SEGUITO DAVVERO. SAREBBE DAVVERO INTERESSANTE, mette la vostra opinione magari dicendo se secondo voi ce ne sarà uno, anche perchè il finale lascia immaginare che ce ne sarà uno...

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I primi 3 della saga ma non aspettatevi un gran finale...
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Opinione inserita da Bianca    26 Novembre, 2011

Bel libro, ma si poteva fare di gran lunga qualcos

ATTENZIONE CONTIENE SPOILER

Ho appena finito il libro e per allontanare il groppo che ho in gola, la frustrazione e le lacrime devo assolutamente scrivere cosa ne penso.

Lo stile narrativo e il linguaggio sono davvero buoni, come in tutti gli altri libri del Ciclo, ma non vuol dire che il contenuto lo sia altrettanto.

Sorvoliamo le descrizioni in alcuni punti pesanti allo sfinimento dei momenti di battaglia e di assedio. Più di una volta sono stata tentata di saltarle senza pensarci due volte.
Inoltre secondo me le varie parti del libro non sono molto coese e in alcuni passaggi fanno fatica a relazionarsi con il filo narrativo. Per esempio vogliamo citare Jeod che sbuca dal nulla senza il minimo preavviso o la minima spiegazione avendo scoperto un tunnel sotteraneo sotto Dras-Leona? Tanto valeva dire che aveva trovato le chiavi della porta d'ingesso per terra mentre andava a cogliere funghi...
La linea degli eventi non è molto fluida e mi dà l'idea che Christopher Paolini si sia arrampicato sugli specchi per far quadrare le cose in alcuni punti.
La vicenda della Volta Delle Anime è ben congegnata anche se non è una gran sorpresa.
La prigionia di Nasuada invece (anche se un po' lunga ed eccessivamente sviscerata) è molto interessante e sviluppa in maniera interessante il personaggio ed il suo carattere.
La battaglia finale contro Galbatorix all'inizio cattura, ma poi lo sconfiggono troppo alla svelta, ed anche Shruikan viene messo al tappeto senza che abbia fatto una mossa.

Quello che lascia sconcertati è l'epilogo e non tanto la decisione di Eragon e Saphira di lasciare Alagaesia, ma l'addio tra lui e Arya.
La storia tra Roran e Katrina è stata approfondita fin nei più minimi dettagli e invece dopo tre libri e migliaia di pagine di attesa non succede nulla e addirittura si danno l'addio senza nemmeno un bacio? Nella paura di cadere nel banale Paolini ha finito per commettere una "violenza psicologica" gratuita e senza la minima profondità nei confronti di milioni di fan in trepidante attesa stroncando speranze e aspettative colitivate in Eldest e poi in Brisingr.
Non era necessario essere così estremisti per creare un finale profondo e non scontato, ma a quanto pare così non è stato.
Inoltre il finale oltre a lasciare l'amaro in bocca lascia pure molti punti in sospeso e non chiariti.
Quanto alla possibile scrittura di un seguito non c'è da farsi troppe illusioni, ma oltre ad essere un successo quasi assicurato potrebbe rendere giustizia al Ciclo riprendendo in mano un finale irrisolto che non meritava di terminare così.
Non mi aspetto che dopo aver faticato per dodici anni Paolini abbia voglia di ributtarsi in un altra impresa del genere, ma gli farebbe onore e riscuoterebbe sicuramente l'approvazione dei fan.

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Eragon, Eldest, Brisingr e vuole andare fino in fondo ad ogni costo
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Opinione inserita da francesca    23 Novembre, 2011

Lasciamo perdere...

ATTENZIONE SPOILER. LA RECENSIONE SVELA LO SVOLGIMENTO ED IL FINALE DELLA TRAMA.

C'è poco da dire, se se ne vuol parlare bene (ma i miei sono giudizi personalissimi, eh...).
Mi sono piaciute 3 cose:
1 - la cattura e la prigionia di Nasuada, un personaggio che fin dagli esordi in Eragon mi è piaciuto tantissimo perché è una donna, è giovane e soltanto umana, eppure ha il carattere più forte di tutti.
2 - la redenzione (scontata, per carità...) di Murtagh e il mezzo attraverso il quale è avvenuta. Con Murtagh Paolini ha perso una delle tante occasioni mancate di questa saga: aveva plasmato un personaggio intrigante, tormentato quanto basta per essere affascinante e utile per dei risvolti inattesi, invece l'ha sprecato facendolo scomparire quando non ha saputo più cosa fargli fare (Ah, e nessuno ha protestato per questo, neanche i nani!!).
3 - il modo in cui Eragon elimina Galbatorix. Penso che l'idea di riversagli addosso il dolore che ha provovato e gli orrori compiuti sia piuttosto originale, anche se rende lo scontro finale meno avvincente. Comunque sarebbe bastato rendere più interessante questo "cattivo" che Paolini ci ha fatto sospirare per quattro libri e che alla fine si è rivelato davvero logorroico e noioso!
Quello che invece non mi è piaciuto è molto di più e non mi perdo in dettagli: sono più o meno d'accordo con le altre recenzioni simili alla mia. Solo un paio di precisazioni: a parte la delusione di non sapere qualcosa di più su Angela (ma almeno a questo lo stesso Paolini accenna nei ringraziamenti) e le tante contraddizioni in cui l'autore è caduto, mi chiedo perché abbia scelto di farci stare col fiato sospeso per quasi 4000 pagine di saga riguardo al rapporto Eragon-Arya, per poi far finire tutto in una bolla di sapone... è irritante.
Credo che Paolini non abbia saputo dare il giusto peso, o meglio il giusto taglio, alle storie d'amore presenti nella trama. Le ha lasciate latenti (a parte Roran e Katrina, dove invece ha anche esagerato...) quando avrebbero potuto essere usate molto meglio. Sembra quasi che non sapesse come fare, come raccontarle, e abbia preferito evitarle, non farle concretizzare. Un peccato, perché quelle Eragon-Arya e Murtagh-Nasuada sarebbero state interessanti.
Vogliamo parlare, invece, della misteriosissima Volta delle Anime? Quanti di voi non sapevano che dentro c'erano gli eldunarì? Ammetto di non aver pensato alle uova di drago, ma i cuori li davo per scontati! E infatti eccolì là! E i veri nomi? Ma Paolini non poteva dirli anche a noi, visto che gli abbiamo comprato i libri???
Il finale, le lacune e le cose lasciate a metà sembrerebbero una finestra lasciata aperta per un quinto libro... tutto sommato: anche no. Lasciamo perdere, basta così.

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Eragon, Eldeste e Brisingr ma non ha pauira di rimanere deluso...
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Opinione inserita da Mattia    22 Novembre, 2011

Finale pessimo

ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER

Cosa dire dopo tanta attesa per l'ultimo capitolo?

DEMENZIALE...

Ho cominciato a leggere Eragon per l'amore per il fantasy nutrito con letture (e riletture) del Signore degli Anelli e trovavo francamente interessante l'idea e la trama della saga, anche se non nuovissima (tante cose ricordano altri libri, ma è in parte normale)

Per tre libri aspetti lo scontro finale aspettandoti cose dell'altro mondo, dragi che radono al suolo qualsiasi cosa, pensavo: Galbatorix descritto quasi come un dio sarà capace di lanciare montagne, fulmini con un dito.....
e invece non combatte, viene liquidato con una trovata indecente, permeata di un buonismo che neanche un bambino di 10 anni tollererebbe..

il drago nero, grande come e più di un palazzo viene tenuto in disparte e ammazzato nel giro di due minuti con una facilità sconcertante...

Paolini descrive alla nausea tutte le battaglie che precedono l'assedio alla capitale, molte delle quali la narrazione è superflua e non si inserisce fluidamente nel racconto..

l'assedio a di Roran ad Arughia è patetico come lo stratagemma usato per fermare la cavalleria avversaria il giorno prima..

il finale è forse addirittura la parte peggiore: dopo 500 pagine di nulla, con episodi che sono noiosi allo sfinimento (si salvano la prigionia di Nasuada con la redenzione di Murtagh e forse Vroengrad) altre 100 pagine di ancora più nulla, con discrepanze enormi, vedi Arya che accetta di essere regina pur essendo cavaliere, viva la neutralità, e per ragioni che cadono a picco con la partenza di eragon, il drago verde assegnato tanto per colmare il vuoto narrativo...

insomma un finale gestito malissimo per non dire peggio...
trama banale, noiosa e per di più scontata anche dove si vorrebbe creare il mistero o almeno un'attesa...

un libro inutile che rovina un ciclo che poteva essere interessante

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Opinione inserita da Alice    18 Novembre, 2011

Disillusione...

ATTENZIONE CONTIENE SPOILER

Diciamo che non si può non leggerlo, se si sono letti i primi 3 libri, ma sono rimasta piuttosto delusa da questo libro.

Intanto diciamo subito che alcune caratteristiche dei personaggi sono diverse rispetto al libro precedente, Brisingir. Non c'è salto temporale tra i due libri, eppure ho notato subito qualcosa che stonava. Lo stesso Eragon nei primi capitoli ad un certo punto si rimpinza con gusto di arrosto di maiale, mentre nel libro precedente era enfatizzato il fatto che faticasse a mangiare carne, a causa della sua "evoluzione". E questa non è l'unico momento in cui mangia carne senza rimpianti.

Ho trovato alcuni tratti noiosi, come le parti dove si descrivevano le avventure di Roran. Assolutamente superflue, mi sembra che siano state scritte solo per aggiungere pagine al libro. Soprattutto perchè le sue imprese sono a dir poco incredibili, nel senso che nonostante sia un libro fantasy, non si riescono a leggere, sono quasi imbarazzanti...

E' stato molto deludente non scoprire niente di più su Angela l'erborista; ed Elva! Doveva essere una chissà quale arma, e alla fine lo stesso Paolini non ha saputo come sfruttarla, infatti l'ha fatta tacere proprio quando poteva dimostrare cose stupefacenti.

Parliamo di Galbatorix; non mi ha trasmesso praticamente nulla, nè durante la prigionia di Nasuada, nè durante lo scontro finale (se scontro si può definire). Mi ha molto deluso il modo in cui lo hanno sconfitto, niente suspance, nessuna emozione... Bho! Mi aspettavo molto, ma moooolto di più, da lui.

E il finale poi? A parte che dopo la caduta del re ci sono qualcosa come 100 pagine di noia totale, ma la decisione di Eragon e Saphira di lasciare Alagaesia mi ha lasciata così: O_O
Non mi hanno convinto per niente le motivazioni che hanno dato, semplicemente Paolini voleva elaborare un finale lacrimoso, ma poteva sicuramente trovare qualcosa di meglio, anche se avrei comunque preferito un lieto fine.
Il drago di Araya? Inutile, soprattutto perchè non è servito a niente.
Araya regina degli elfi? Lei stessa aveva detto in precedenza che non avrebbe voluto quell'incarico!!! Ecco un'altra discrepanza, e non da poco.

Nel complesso inoltre mi sembra che troppi particolari siano stati ignorati dallo scrittore, mi ha dato l'impressione che abbia finito il libro solo per dovere, e non per piacere. Chissà, sono passati molti anni dal primo Eragon, e probabilmente Paolini è cambiato molto da allora, era poco più che un bambino, quindi forse non ha scritto questo libro con lo stesso spirito col quale ha scritto Eragon.

Mi è piaciuta l'idea della redenzione di Murthag, anche se non concepisco come abbiano potuto lasciarlo andare così, senza punizioni o condanne(in fondo aveva ucciso il re dei nani per suo diletto!) e soprattutto lasciandolo andare così, senza nemmeno tentare di inseguirlo. Almeno i nani avrebbero dovuto reclamare una sorta di giustizia.

La prigionia di Nasuada è la cosa che mi ha emozionato di più, adoro Nasuada, il suo temperamento e il suo carattere.

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Eragon, Eldest, Brisingir.
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Opinione inserita da Walrusman    16 Novembre, 2011

Che Delusione!

ATTENZIONE: DI SEGUITO SPOILER

Di solito non mi dispiacciono i libri lunghi anzi, a volte racchiudono chicche ... ma un libro di ottocento e spicce pagine che ne ha bisogno di almeno 500 per suscitare un interesse o per mostrare una scrittura scevra di problemi mi sembra troppo!
Il libro in sé non è male, anzi ha molti capitoli ben strutturati e anche interessanti, a Vroengard la lettura mi ha affascinato privandomi della possibilità di chiudere il libro, con Galbatorix presente non sono riuscito a tirare il fiato e ho letto tutti i capitoli d'un colpo, ma non basta, ci sono problemi profondi; ad Arughia ho letteralmente faticato a capire di che cosa Paolini stesse parlando: un assedio raffazzonato, mal descritto, mal interpretato, senza passione, suspence, il modo in cui Roran entra in città è a dir poco ridicolo, e il mondo in cui solo un giorno prima scampa ad una sortita degli assediati ancor di più ...
Queste comunque sono sottigliezze dopotutto: il peggio è sapere che 500 pagine lette erano inutili.
Elenchiamo le altre cose che mi hanno disturbato? Lo faccio: ma non lo amo!
Eragon ha promesso nell'antica lingua di uccidere l'assassino di Rothgar, non lo ha fatto, mi sembra un lacuna nel modo stesso in cui lo scrittore ha creato il suo mondo, per non parlare del fatto che per salvare Castigo e M. Paolini si dimentica un tratto distintivo dei nani, cioè memoria lunga e cocciutaggine, fino alla vendetta, insomma Orik che nemmeno chiede spiegazioni ad Eragon? mi sembra improbabile.
Galbatorix chiacchera come il cattivo dei film mal riusciti, affascinante come personaggio senza dubbio, ma quale persona si mette a discutere delle proprie strategie cosìe e secondo me la scusa che è pazzo non regge: falli schiavi e al diavolo, ma continuiamo; splendida l'idea della redenzione di Murthagh, soprattutto per come era stata orchestrata, inconcludente per come è portata avanti: falli scappare allora, dai pathos alla narrazione, fagli rubare l'uovo, ma niente si rivelano così anch'essi capitoli inutili, se non per giustificare il voltafaccia del cavaliere rosso contro il tiranno, ma anche quello piatto, inutile!
Arya diviene cavaliere ... a che serve per la storia? a niente, solo a dare un compagno a Saphira a questo punto il drago verde poteva essere di chiunque, ma non ci fermiamo qui, l'idiozia è massima! diviene anche regina come se fosse normale: un essere potentissimo che governa, mi sembra G., ma sorvoliamo questo aspetto, Arya ora è u cavaliere e non può essere super partes, ma allora che cavaliere è? Ma non solo: con Eragon che parte i motivi addotti da Arya per divenire regina, almeno quelli spiegati a Eragon, come i motivi per cui il cavaliere dovrà essere un elfo, beh non reggono più ... a questo punto l'irritazione mi faceva prudere ogni centimetro di pelle!
Insomma se P. voleva far si che per Eragon non ci fosse un vero e proprio lieto fine poteva scegliere un espediente migliore!
Ma andiamo pure avanti, l'idea di bloccare i maghi è ... stupida! il modo in cui viene raccontato il viaggio di Eragon con Roran e Katrina .. ecc. ecc. è a dir poco allucinante nella sua totale mancanza di lucidità narrativa!, ma non solo le 100 pagine dopo la morte di Galbatorix sono quasi inutili, come le prime 500,per non parlre delle scuse per non poter crescere i draghi ad alagaesia,insomma siamo al ridicolo, solo per far si che una profezia stupida possa avverarsi o un libro quinto arrivare ...
l'unica cosa degna di nota è stata l'idea di includere nani e urgali nel patto con i draghi, mi è piaciuta, ma non puoi aspettarti che il lettore sia stupido, insomma ho capito dove voleva andare a parare appena ha parlato con Nasuada di come risolvere il problema, si poteva strutturare meglio!
Non so che dire, sono deluso da questa fine, almeno in parte, preferisco decisamente libri di una qualità maggiore, capisco Eragon e lo accetto, un'opera prima non la si può giudicare troppo duramente, Eldest mi aveva compiaciuto nel mostrarmi i miglioramenti dello scrittore, anche se c'era ancora da lavorare, ma Brisingr, beh, che delusione, mi sono piaicuti solo due capitoli, quello in cui si forgia la spada e quello della morte di Oromis ... insomma deludente per un libro di 800 pagine, ma Inhertiance è anche peggio, a questo punto mi chiedo se non fosse stato meglio spezzettare i due capitoli finali in 4 lavorare bene sulle 4 parti e dare alle stampe invece di due 4 libri, ma con un respiro migliore e più attento,una trama meglio costruita, ma forse sto solo divagando ...

In conclusione il lavoro di Paolini è Sopravvalutato non serve entrare nel Guinness dei primati se poi non sai scrivere!

Ovviamente la copertina è forse una delle poche belle cose del libro, ma non è nemmeno azzeccata: il drago in questione è inutile per tutta la trama!

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Helena Opinione inserita da Helena    13 Novembre, 2011
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Ma cos'era successo prima?

Ho letto Eragon in seconda media, spinta dall'amore per il fantasy derivato dal Signore degli Anelli. Eldest e Brisingr li ho presi perchè il primo libro mi era in effetti piaciuto e ho cercato in loro (senza peraltro trovarla in egual misura) la piacevolezza del primo libro.
Ora che non sono più alle medie e nemmeno alle superiori, mi chiedo se non ho apprezzato questo ultimo capitolo così tanto atteso, perchè la mia passione per questo genere è sfumata assieme agli anni della scuola senza che me ne accorgessi.
Eppure l'ho voluto prendere perchè come va a finire una storia uno lo vuole sapere.
Inheritance è ... Bello.
Un libro che non manca di personaggi autentici, esaminati con minuzia nella loro personalità. Una trama stratificata e strutturata, precisa come preciso è lo stile che Paolini usa per scrivere.
La storia è fantasy e come fantasy inizia, si svolge e finisce, senza colpi di scena mozzafiato, ma dignitosamente e non senza una certa eleganza.
Paolini è di certo uno che di scrivere è capace, lo sa e lo dimostra (di saperlo).
Perchè le descrizioni, così attente e precise nei particolari, colme di termini più che adatti, sinonimi che scongiurano il rischio di antiestetiche ripetizioni, così minuzisne, così perfette, scadono nel prolisso.
Forse lo scrittore ama sentirsi parlare (o in questo caso scrivere) vista la sua insistenza nel non voler tralasciare neppure la descrizione di una venatura d'albero in un paesaggio. Forse desiderava che a nessuno sfuggisse che il suo personaggio scansava prima un nemico, poi faceva perdere l'equilibrio all'altro, poi ne colpiva uno sul mento con il gomito e poi ne accecava uno con il riflesso della spada, prima di scrollarsi i capelli di dosso come un fiero leone fa con la sua criniera.
Ecco il punto che a mio avviso era dolente: Inheritance è lungo ottocento pagine di cui almeno duecento sono una cronaca passo per passo delle varie battaglie dei protagonisti. La storia è certo basata sulla battaglia in gran parte ma ho trovato che narrare di quante volte l'eroe rotea l'arma sulla testa prima di colpire a morte l'avversario fosse piuttosto superfluo.
All'inizio la storia fatica ad ingranare proprio per questo motivo ma poi parte, con tutto il talento di Paolini a sostenerla e a farla proseguire con maestria fino alle note finali.
Il momento di massima tensione viene forse risolto frettolosamente ma bisogna tenere conto che il libro non termina certo dopo lo scontro con l'antagonista pricipale.
C'è un certo numero di capitoli che trascinano a fatica il racconto verso la fine e per allora io già non vedevo l'ora di giungere all'ultima pagina.
Tuttavia se non sono eccessivamente entusiasta, neppure sono delusa.
La saga è terminata e chi l'ha seguita dal principio forse converrà con me che al di là di scelte stilistiche che apprezza o meno, qui c'è stata una storia che ha retto senza barcollare dalla prima all'ultima pagina, segnando la crescita del protagonista, dello scrittore e magari anche del lettore.

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La lama dell'assassina
The Falconer. La trilogia
Tredici lame
La moglie del califfo
Redemptor
Il regno delle ceneri. I libri di Ambha
Arianna
La dea in fiamme
Shorefall
Se Mefistofele sbaglia Faust