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Vocine nella testa, eh? Molto conveniente...
Procedere nei meandri di questa saga sembra sempre più un'impresa improba, eppure eccomi a parlare di quello che tecnicamente è il penultimo capitolo, ossia "L'impero delle tempeste". Dico tecnicamente perché da brava completista quale riconosco di essere mi sorbirò anche "La torre dell'alba" prima di approdare all'epilogo della serie. Non che Chaol mi stia antipatico come personaggio principale, ma l'idea di leggere un libro lungo quanto questo soltanto sul suo viaggio nel Continente Meridionale mi entusiasma pochissimo.
Per ora rimaniamo su questo volume, nel quale la narrazione si divide inizialmente tra tre prospettive. Ritroviamo Manon ancora agli ordini delle Matrone, ma decisa ad opporsi come può alle direttive crudeli impartite da queste ultime e dal duca Perrington, mentre Elide -da lei lasciata nella foresta di Oakwald- incrocia la strada di Lorcan nel corso della sua missione per raggiungere Celaena. Capitanato da Aelin, il gruppo più numeroso di POV lascia invece l'appena ritrovata Terrasen per cercare nuovi alleati con i quali combattere l'imminente guerra contro le creazioni demoniache di Erawan.
In precario equilibrio sul confine tra chiarezza e spoiler, non credo di poter dire di più, ma di certo la trama risulta meglio strutturata rispetto ai primi capitoli; inoltre sono presenti delle svolte narrative degne di questo nome per una buona parte dei personaggi. Da una prospettiva soggettiva, ho apprezzato specialmente come si è evoluta la storyline di Manon, non a caso lei, Elide e Lysandra sono i caratteri che reputo meglio scritti e con dei percorsi più significativi. Mi piacerebbe includere in questo elenco anche Aelin (così da fare l'en plein delle personagge!), non fosse che l'autrice si ostina a non voler riconoscere i suoi difetti come tali: di conseguenza lei vince sempre, oppure viene sconfitta solo in virtù della scorrettezza degli antagonisti.
Proprio gli antagonisti rappresentano per l'ennesima volta una delle più grosse debolezze della saga, perché le loro blande motivazioni e gli ancor più blandi piani li rendono al meglio dimenticabili. Non ho troppi elogi da fare neppure nei confronti dei vari coprotagonisti, dal momento che si adoperano ben poco per portare avanti la trama e spesso sembrano ridotti al ruolo di mero interesse romantico. E per quanto mi riguarda i continui ringhi animaleschi non aiutano la loro causa!
Questo porta inevitabilmente a parlare del lato romance che, devo ammettere, temevo avrebbe preso il sopravvento sull'intreccio principale in modo definitivo. Invece, la cara Sarah riesce ancora a mantenere un accettabile bilanciamento, relegando dichiarazioni di amore eterno ed amplessi vari ai momenti di stasi della trama. Le mie riserve cominciano quando si arriva ad analizzare le singole coppie: Aelin e Rowan sono di una prevedibilità soporifera, Aedion e Lysandra andavano bene fino all'inspiegabile reazione di lui nel finale, Manon e Dorian mi sembrano un'accoppiata totalmente casuale. Temo che, nonostante finiscano assieme per colpa delle voci nella testa, Elide e Lorcan siano a conti fatti la mia coppia preferita del romanzo.
Per quanto riguarda il lato editoriale non ho purtroppo note positive, perché sul fronte statunitense ritengo ci sia stato un debolissimo lavoro per editare il testo -e lo provano le numerosissime ripetizioni di termini e dinamiche-, mentre su quello italiano ci troviamo davanti all'ennesima traduzione frettolosa e sprecisa. E concludo con un'osservazione circa le novità introdotte da Maas in questo volume; mi sembra chiaro che abbia tentato di correggere il tiro su certi temi per andare incontro alle critiche mosse dai lettori, e pur apprezzando sempre chi si impegna per migliorare, temo che questo sforzo non sia stato sufficiente. Non basta mettere un paio di slogan femministi in bocca ai personaggi maschili, non basta dire che qualche personaggio è molto abbronzato, non basta rendere randomicamente gay dei caratteri secondari! soprattutto quando si avrebbe dell'ottimo materiale per scrivere due coppie omosessuali, volendo. Purtroppo mi sembra chiaro che la cara Sarah è determinata pilotare i suoi personaggi principali unicamente verso relazioni etero.