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Trono di Ghiaccio
 
Trono di Ghiaccio 2024-02-09 13:20:10 La Lettrice Raffinata
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    09 Febbraio, 2024
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I segreti di Pulcinella

Ormai da qualche anno seleziono di volta in volta una serie particolarmente corposa e, anziché leggerne un capitolo ogni tre o quattro mesi come da mia abitudine, mi impegno per portarla a termine entro la fine dell'anno in corso. In questo modo riesco a seguire la storia in questione in modo meno dispersivo, nonché ad impormi di recuperare finalmente delle saghe che aspettano da eoni in libreria. In questo 2024 la scelta è ricaduta su Il trono di vetro, com'è stata recentemente ribattezzata la serie d'esordio della popolarissima Sarah J. Maas.

Dopo una valutazione dei diversi ordini di lettura proposti, ho optato per seguire la data di pubblicazione dei singoli volumi, cominciando quindi da "Il trono di ghiaccio". Un primo romanzo che fa forse sorgere un po' troppi quesiti in merito agli avvenimenti del passato (quesiti che quasi certamente trovano risposta nelle novelle), ma abbastanza solido da poter interessante il lettore e convincerlo a continuare la serie. La narrazione segue diversi POV, ma si concentra in particolare sulla diciottenne Celaena Sardothien, celeberrima assassina del regno fantastico di Adarlan; la ragazza è inizialmente costretta ai lavori forzati nelle miniere di Endovier per scontare i suoi crimini,e proprio qui riceve la visita inaspettata del principe ereditario Dorian Havilliard. Il giovane le offre una promessa di libertà se risulterà vincitrice in un torneo per individuare il nuovo paladino del sovrano, lavoro che dovrà poi svolgere per quattro anni.

Da questo spunto la trama si sposta definitivamente nella capitale Rifthold, dove assistiamo alle varie fasi della competizione, e al contempo iniziamo a scoprire due importanti sottotrame: da un lato viene raccontata la sete di conquista del re di Adarlan, impegnato a sottomettere tutte le nazioni vicine tra cui Eyllwe, regno della principessa Nehemia Ytgen; dall'altro una serie di misteriose morti tra i partecipanti al torneo lascia intendere che qualche bestia mostruosa possa aggirarsi per il castello. Devo ammettere che questi spunti, più della vicenda principale (il cui esito è scontato), hanno mantenuto viva la mia attenzione durante la lettura; una vera fortuna perché alcuni di questi elementi verranno di certo ripresi nei volumi successivi.

Un altro punto a favore del volume è rappresentato dal world building, che non sarà troppo originale né estremamente dettagliato, ma si dimostra sufficientemente solido per la storia che viene portata avanti, nonché ricco di potenzialità per il continuo della saga: sono genuinamente curiosa di scoprire nuovi angoli del continente di Erilea! Per quanto riguarda i personaggi principali, quelli che ho trovato più coerenti e interessanti sono il capitano delle guardie reali Chaol Westfall e la principessa ribelle Nehemia; entrambi hanno delle motivazioni credibili e si comportano di conseguenza.

Per contro, Celaena mi ha convinto decisamente meno nel suo ruolo di protagonista. Avrei voluto che Maas si soffermasse sul suo lato più risoluto e sfacciato, mettendo in chiaro come non si faccia problemi a pretendere ciò che vuole ed ignorando le opinioni altrui; Celaena invece vuole essere un po' troppe cose: esigente e cortese, sfrontata ed imbarazzata, sensuale e pudica, forte e debole. Oltre a renderla poco verosimile, ciò la porta a cambiare la propria scala di valori tra una pagina e l'altra (si dispiace per i carcerati suoi pari, definendoli perfino schiavi, e poi non si fa problemi a schioccare le dita perché le domestiche la assistano ad ogni ora del giorno e della notte) e a risultare poco coerente nel suo obiettivo: se vuole soltanto essere libera ed è davvero così talentuosa in tutto ciò che fa, perché non scappa quando ne avrebbe l'occasione?

Gli altri personaggi mi sono sembrati alquanto prevedibili (il duca cattivo, il rivale nerboruto, la rivale stronza, etc.), compreso il principe Dorian, che ricalca uno stereotipo decisamente fastidioso. Tutti dimostrano poi motivazioni e reazioni sproporzionate rispetto a ciò che le ha generate, specialmente quando si tratta di detestare la povera Celaena. Il testo è inoltre pregno di affermazioni contraddittorie, a distanza di poche righe l'una dall'altra, probabilmente perché la storia è nata in formato episodico. Qualunque sia la causa, alcuni passaggi risultano di certo poco chiari, non saprei se per colpa del testo originale o dell'edizione nostrana; di sicuro c'è solo che possiamo imputare alla traduzione italiana i passaggi immotivati dal tu, al Lei, al Voi all'interno dei dialoghi.

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