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Tremate, tremate, gli emo son tornati
Black non è propriamente un'autrice nuova per me, dal momento che un paio di anni fa ho letto la pentalogia Magisterium, pubblicata in collaborazione con Clare. "I segreti di Coldtown" è però il primo romanzo che leggo scritto esclusivamente da lei, e basandomi su questa narrazione la vedrei bene a collaborare con A.G. Howard piuttosto che con la cara Cassandra: entrambe soffrono palesemente di una feroce nostalgia per i primi anni duemila, infatti tutti i loro personaggi sono abbigliati e si atteggiano come dei perfetti emo goth. In questa storia non si parla però di fatine arrivate dal Paese delle Meraviglie bensì di vampiri, in una versione decisamente aggiornata.
L'ambientazione fa infatti pensare ad una realtà quasi distopica, ma la premessa è puramente fantastica: i vampiri da sempre popolano il mondo in gran segreto, ma alcuni anni prima il neo vampiro Caspar Morales ha dato il via ad un infezione di massa che ha portato in poco tempo alla diffusione del vampirismo su tutto il pianeta. Ogni Paese reagisce come può a questa pandemia, e gli Stati Uniti in particolare istituiscono delle enormi zone di quarantena chiamate Coldtown, in cui rinchiudere vampiri, persone infette e qualunque cittadino abbia la sfortuna di trovarsi all'interno dei confini. Le reazioni dell'umanità alla scoperta del vampirismo sono estremamente varie: c'è chi vede i vampiri come una minaccia da distruggere e chi li venera neanche fossero delle celebrità, arrivando ad entrare spontaneamente nelle Coldtown per farsi mordere.
La diciassettenne Tara Bach invece cerca di ignorare il fenomeno che ha causato la morte di sua madre, ma non può più farlo quando una festa alla quale partecipa durante l'estate si trasforma nel ricco banchetto di un gruppo di vampiri. Convinta di essere infetta, la ragazza parte alla volta della Coldtown di Springfield assieme ad Aidan Marinos -amico da sempre, ex da poco e vampiro a breve- e al misterioso vampiro Gavriil "Gavriel". Durante il viaggio verso questa quarantena volontaria, al trio si uniscono i gemelli Jennifer "Midnight" e Jack "Winter", blogger e aspiranti vampiri; in scena entreranno poi molti altri personaggi sopra le righe tra cui l'antico vampiro Lucien Moreau, ora divenuto una sorta di star grazie al suo reality online.
Oltre alla scorrevolezza della narrazione, aiutata dalla brevità dei periodi, questo titolo ha pochi punti di forza che abbiano superato indenni la prova del tempo. Personalmente ho apprezzato come l'autrice abbia aggiornato la figura del vampiro, qui trasformato in celebrità del mondo contemporaneo; per chi ha letto i romanzi di Anne Rice non sarà nulla di inedito, ma nel target YA è sicuramente un elemento insolito. Molto ben scritte le descrizioni dei personaggi, con tanti dettagli e particolari che li rendono facili da identificare; mi sento di promuovere anche il tentativo di dare un background ai protagonisti tramite brevi capitoli di flashback.
Sull'altro piatto della bilancia troviamo però una narrazione resa confusa dal comportamento casuale dei protagonisti, soprattutto nelle prime scene che avranno dei chiarimenti poco convincenti solo molto più avanti; la stessa confusione caratterizza il world building, che pur essendo affascinante nella sua estetica decadente presenta parecchie incongruenze.
Per quanto riguarda la trama, sono presenti diverse svolte decisamente deboli e nessun colpo di scena degno di questo nome. Anche le relazioni interpersonali non mi hanno fatta impazzire: ad esclusione dell'amicizia pregressa con Aidan, tutti gli altri rapporti instaurati dalla protagonista sono molto forzati perché manca il tempo materiale per svilupparli degnamente.
Ma come anticipato il più grande difetto di questo romanzo è il suo rientrare in una tipologia di libri per ragazzi ormai superata: leggere di bellocci tenebrosi che si innamorano delle protagoniste senza motivo, personaggi che agiscono senza mai riflettere un attimo sulle conseguenze e ragazze che indossano abiti favolosi per andare ad inutili balli, penso abbia stufato un po' tutti.
Ovviamente anche questo titolo rientrava nella mia TBR halloweeniana, e su questo fronte devo purtroppo segnalare che non ci sono stati molti brividi, ma sicuramente tante risate.
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