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Foundryside
 
Foundryside 2022-09-23 08:40:43 La Lettrice Raffinata
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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    23 Settembre, 2022
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Se V avesse preferito i furti all'anarchia

Appena terminato "City of Miracles" mi ero ripromessa di recuperare al prima possibile The Founders Trilogy, la più recente serie di Bennett; non è andata proprio così, visto che ho lasciato passare un anno intero prima di leggere "Foundryside", praticamente a ridosso dell'uscita in Italia per Mondadori. Da un lato mi mangerei le mani per il tempo perso, ma dall'altro mi consola pensare che per lo meno adesso la trilogia è completa, quindi potrò recuperare anche i seguiti senza aspettare la pubblicazione. Ma andiamo ad esplorare il nuovo mondo fantastico immaginato dal caro Robert, strappando subito un doloroso cerotto: i nomi di una buona parte dei personaggi ed alcuni dei termini inventati dall'autore sono in quello che potremmo definire fanta-italiano, e questo farà sicuramente cringare i lettori nostrani. A me è successo, però vi consiglio di chiudere un occhio a riguardo, perché la storia dietro guardie chiamate Nicolo e idiomi noti come lingai divina merita il vostro tempo.
La narrazione si concentra in una manciata di giorni ed ha come ambientazione la città di Tevanne, capitale di un impero commerciale gestito da quattro società familiari; queste devono il loro potere ad una forma di magia detta scrittura (scriving, in originale) che consiste nell'incidere dei simboli corrispondenti ad indicazioni sugli oggetti: in questo modo abbiamo travi in legno convinte di essere solide come colonne di pietra, cancelli ai quali si accede solo indossando determinati simboli di riconoscimento, o carrozze che si muovono in completa autonomia perché ingannate sulla reale pendenza del terreno. Questo concept permette di spaziare molto con la fantasia, ma l'autore è stato abbastanza accorto da porre delle restrizioni al suo sistema magico, come il limite di caratteri incidibili su un singolo oggetto o la necessità di avere vicino un lexicon, una sorta di data base che racchiude un gran numero di comandi complessi.
Attorno alle cittadelle dei ricchi mercanti e dei loro associati si trova la zona dei Commons, e qui si muova Sancia "San" Grado, una dei protagonisti, che incontriamo mentre è impegnata nel difficile furto di un particolare cofanetto. Capace di percepire la natura degli oggetti con un solo tocco, la ragazza ha bisogno dei soldi promessi dal committente per un'operazione che dovrebbe liberarla da questa dote ed avere finalmente una vita normale; questo non le impedisce di sbirciare il contenuto del cofanetto, dando così il via ad una serie di scoperte incredibili, bizzarre alleanze e delle ottime scene d'azione.
Avendo già letto alcuni romanzi di Bennett, ho potuto notare delle scelte narrative ricorrenti, in primis il fatto che pur facendo parte di una trilogia questo volume racconti un'avventura perfettamente fruibile come autoconclusiva, rendendosi appetibile a chi preferisce non doversi impegnare a priori con un'intera serie. Ho apprezzato molto anche la scelta di affrontare il tema della libertà dal punto di vista di più personaggi che, pur vivendo esistenze molto distanti, cercano di emanciparsi da un ruolo impostogli dagli altri. Abbiamo inoltre un world building molto complesso e ben sfruttato nello sviluppo della storia, un intreccio narrativo ricco di svolte sorprendenti ed un gruppo di protagonisti estremamente brillanti nonché capaci di dar vita a dialoghi davvero divertenti.
Proprio per questo mi è impossibile scegliere un preferito: a mio avviso Sancia, Gregor, Orso e Berenice riescono tutti a contribuire alla storia portando delle competenze ed un punto di vista personale, e questo rende molto piacevoli le scene in cui li vediamo interagire per orchestrare i diversi piani, ma anche lasciarci stupire quando agiscono alle spalle di noi lettori. Menzione speciale per Clef, del quale non voglio dire nulla per evitarvi spoiler, che con poche battute è riuscito da subito a conquistarsi la mia simpatia: sono sinceramente curiosa di scoprire cosa abbia in serbo per lui il caro Robert nei prossimi libri.


NB: Libro letto in lingua originale

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