Dettagli Recensione
Il profumo del deserto
Amani ha sedici anni, vive nell'ultimo paesino sperduto dell'ultima Contea nel regno desertico del Miraji ed è disposta a tutto per di scappare via da un posto che non le ha mai dato nulla e anzi le ha già tolto tutto quello che aveva. È abituata a sopravvivere a un'esistenza dura, non ha legami se non quello con il migliore amico Tamid, l'unica cosa che la fa andare avanti nel nulla polveroso di Dustwalk (un nome, una garanzia), dove la fonte principale di sostentamento per gli abitanti è una fabbrica di armi. Prima che morisse, sua madre le raccontava storie favolose di Izman, la splendente capitale del Miraji, un posto dove perfino una ragazza, che nel deserto è considerata poco più che un animale, può essere libera e creare il proprio destino ed è lì che Amani vuole andare. Per scappare, però, ha bisogno di denaro e l'unica cosa che può vendere è la sua eccezionale abilità con le pistole: a Dustwalk c'è abbondanza solo di due cose, sabbia e armi, e lei ha imparato insieme a sparare e a camminare.
Mentre partecipa a una gara di tiro travestita da ragazzo, incontra qualcuno che cambierà la sua esistenza in un modo tale che non sarà più possibile tornare indietro. Amani e il Serpente dell'Est, il suo nuovo compagno, vivranno insieme avventure incredibili in un mondo che coniuga un'ambientazione arabeggiante, fatta di deserto e creature della mitologia preislamica, con elementi dal sapore un po' Western. Anche se può sembrare una strana accoppiata, a conti fatti funziona alla grande e questi elementi si fondono tra loro con efficacia, dando vita a un mondo originale e ricco di fascino. Oggi i fantasy ambientati in Oriente e Medio Oriente non sono una novità, ma "Rebel of the sands" è uscito in lingua originale nel 2015, quando non erano così diffusi. Dal momento che è stato un best-seller, è altamente probabile che abbia contribuito a creare questo filone. Il magico deserto del Miraji accoglie personaggi dall'anima forte e dal carattere chiaro e ben delineato, che fanno venir voglia di combattere al loro fianco, di continuare a leggere la saga per scoprire quale sarà il loro destino e quello della loro missione, e avventure al cardiopalma che fanno voltare una pagina dopo l'altra praticamente senza interruzione.
"Il deserto in fiamme" è il primo volume di una trilogia, ma non è affatto un libro introduttivo, anzi: si entra nel vivo dall'azione quasi subito e la narrazione mantiene un livello altissimo, serrato e appassionante, in modo costante. I momenti di pausa, nei quali non succede nulla di rilevante, sono davvero pochissimi, a differenza della maggior parte delle saghe, in cui si tende sempre ad allungare il brodo per riempire almeno tre romanzi. Un'unica, lunga avventura, elettrizzante, divertente, originale, che non fa tirare il fiato neanche dopo l'ultima pagina. E anche se in alcuni punti si sente che la scrittura dell'autrice è ancora un po' acerba e si avvertirebbe il bisogno di un maggiore approfondimento, non si può fare a meno di lottare e sperare e rischiare la vita e ridere e amare con i personaggi, di sentire il profumo del deserto del Miraji, la sabbia tra i capelli e il sole ardente sulla pelle. Meraviglioso.