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Il mio splendido (?) padre-padrone
Non ci vogliono certo le celluline grigie di Poirot per capire che l'autrice ha scelto Avril Lavigne come ispirazione per tratteggiare l'aspetto di Alyssa, la protagonista di questo romanzo. Peccato che, in confronto con la cantante -praticamente identica a vent'anni fa, tanto da diventare un meme- il libro non sia invecchiato altrettanto bene. Anzi a voler essere onesti risultava datato già nel 2013, all'epoca della sua prima pubblicazione, ma evidentemente l'autrice era troppo affezionata all'estetica pseudo-emo ed alla sua CE non hanno avuto il cuore di farle presente che nessuno canticchiava più Skater Boy da una decina d'anni ormai.
Il libro è fortemente collegato ai romanzi di Lewis Carroll con protagonista la curiosa Alice: parte dal presupposto che il Paese delle Meraviglie sia reale e Alice Liddell, la ragazzina che ispirò l'omonimo personaggio, lo abbia effettivamente visitato. La narrazione parte nel Texas dei giorni nostri dove l'adolescente Alyssa Gardner vive sola con il padre dopo che la madre è stata internata in un manicomio a seguito di una violenta aggressione verso la sua stessa figlia; la ragazza teme di aver ereditato la malattia della madre, ma alcuni eventi paranormali le faranno capire come questa situazione sia dovuta unicamente ad una connessione che la sua famiglia ha con il Paese delle Meraviglie. Per spezzare questo legame e salvare la madre, Alyssa ripercorre i passi fatti più di un secolo prima da Alice e scende nella Tana del Coniglio con il migliore amico Jebediah "Jeb" Holt ed il suo onnipresente piercing.
Infatti, se c'è un aspetto evidente fin da subito nella prosa di Howard è la sovrabbondanza di dettagli inutili, spesso ripetuti immotivatamente ogni due pagine oppure collegati all'abbigliamento dei personaggi, le cui descrizioni di mèches posticce e anfibi con la zeppa occupano intere pagine del romanzo. Informale e tutt'altro che pretenzioso, lo stile dell'autrice non mi ha sicuramente colpita, anche se si può dire che renda bene l'atmosfera assurda del classico di Carroll, ma soltanto perché la protagonista si comporta in maniera inspiegabile e tra le varie scene mancano spesso dei collegamenti logici.
Più in generale, la narrazione è ricchissima di avvenimenti ma si basa su una storia che copre soltanto una manciata di giorni, con il risultato di avere un ritmo eccessivamente frenetico. Questo va ad inficiare anche la verosimiglianza di quanto succede: l'autrice vorrebbe raccontare una vicenda dai toni avventurosi, eppure le prove vengono superate dai protagonisti troppo rapidamente, perdendo del tutto il senso di pericolo o di tensione. Neppure con il lato fantasy Howard brilla particolarmente perché non fornisce nessuna spiegazione su come funzionino i poteri dei personaggi e l'impressione è che utilizzi la magia per risolvere delle situazioni nelle quali altrimenti la missione di Alyssa si sarebbe arenata.
La parte romance occupa un terzo abbondante del libro, e riesce comunque a risultare perfettamente inutile. Alyssa è al centro di un tipico triangolo YA e viene contesa tra due ragazzi bellissimi e del tutto intercambiabili: lei propende per uno o per l'altro solo sulla base di chi le è più vicino in un dato momento. L'aspetto più fastidioso è però il comportamento dei due, che la trattano come fosse una bambola stupida da rigirare e comandare a loro piacimento; mi sembra quasi superfluo dire che questo atteggiamento -caratterizzato da gelosia e possessività- non viene etichettato come abusivo, bensì romanticizzato.
Ma non c'è proprio nulla da salvare in questa lettura? in realtà come retelling di "Alice nel Paese delle Meraviglie" funziona abbastanza bene e anche i dettagli inediti che aggiunge, come il vaso Tagliavoce oppure il linguaggio dei Giuramorte, risultano adatti a quell'immaginario. Promuovo anche l'ambientazione, più vicina a quella dell'adattamento di Tim Burton ma non troppo inquietante: potrebbe piacere a chi cerca una rivisitazione per ragazzi del classico, con qualche elemento horror.
Indicazioni utili
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