Dettagli Recensione
Tempesta di confusione
Recita un vecchio luogo comune che più si sale in alto e più un'eventuale caduta rischia di essere rovinosa. Nulla di più vero nel caso in esame. La saga dell'Attraversaspecchi era iniziata bene, anzi, molto bene, e sembrava ci fossero tutte le premesse per una storia indimenticabile. Magari non ai livelli di saghe ormai "storiche", come "Harry Potter", ma aveva tutte le carte in regole per occupare un posto di tutto rispetto nel panorama del fantasy contemporaneo. Purtroppo già il terzo volume aveva iniziato a mostrare qualche cedimento per quanto riguarda la trama, la struttura, la caratterizzazione dei personaggi, ma credevo che fosse solo un inciampo lungo il percorso e confidavo che l'autrice si sarebbe brillantemente ripresa per il gran finale. "Echi in tempesta", invece, si rivela un deragliamento completo. Non si salva nulla. La recensione sarà del tutto priva di spoiler, semplicemente perché non ho capito nulla della trama e quindi svelare qualsiasi dettaglio sarebbe quasi impossibile. Un po' come in un brutto sogno, si succedono una dopo l'altra, a gran velocità, una serie di scene surreali, sconnesse, delle quali capire il senso e lo scopo nella storia è un'impresa non indifferente. Le due o tre idee di base che sono riuscita a comprendere non erano neanche male, anzi, avrebbero potuto essere molto interessanti. Peccato che la Dabos abbia dimenticato come si scrive. Come hanno potuto pensare, lei e il suo editor, di mandare in stampa questa roba, che definire "libro" è un insulto ai libri veri? Devono aver pensato che tanto i lettori lo avrebbero acquistato comunque, anche se fosse stato la peggior ciofeca della storia letteraria, perché dopo aver letto tre libri di una saga che fai, ti fermi sul più bello e non scopri come va a finire? E quindi non vale la pena di lavorare per dare ai fan un finale decente, basta pubblicare questa cosa assurda, incomprensibile, scritta da schifo, e intascare. Mi dispiace dover pensare questo di una scrittrice per la quale avevo tanta stima, ma in quale altro modo si può spiegare "Echi in tempesta"?
Neppure la storia d'amore tra Ofelia e Thorn ha uno sviluppo e una conclusione decenti e anche da questo punto di vista i problemi sono evidenti già nel terzo libro. I due personaggi hanno sempre mostrato, fin dal principio, evidenti problemi personali sia nel rapporto con se stessi sia nel modo di relazionarsi con gli altri e sarebbe stato interessante esplorare questi aspetti in profondità, assistere a un'evoluzione, vederli crescere e migliorare una pagina dopo l'altra. Purtroppo quello che vediamo è che quasi di punto in bianco diventano una coppia vera, non più unita soltanto da un matrimonio combinato, e si scoprono innamorati, ma non compiono nessun percorso come coppia. Tra i due Ofelia è l'unica che mostra un cambiamento personale, diventando più forte, autonoma, decisa rispetto all'inizio della saga, ma le ragioni profonde delle sue difficoltà, dei timori e dei blocchi psicologici che l'hanno tenuta lontana da Thorn per tanto tempo non sono mai indagate.
A essere del tutto onesta, questo libro avrebbe meritato una valutazione anche più bassa. Si salva per il bel ricordo lasciato dalla lettura dei primi due romanzi della saga e in parte del terzo.
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Federica