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Edward Cullen
«I chicchi della melagrana e il mio mondo infernale. Non ero appena stato testimone di un brutale esempio di quanto il mio mondo potesse essere sbagliato per lei? E lei giaceva lì, spezzata, per colpa di questo. Di certo, il più grande male possibile sarebbe stato tenerla con me.»
Sono trascorsi già quindici anni da quando “Twilight” ha fatto il suo ingresso nelle nostre librerie. In quegli anni Stephenie Meyer riuscì a portare tutti i lettori in un universo fatto di vampiri ma anche di amore e amicizia, destò l’interesse anche dei meno avvezzi alla lettura e si distinse nel panorama del fantasy grazie a una serie ben costruita che fece sognare e battere i cuori.
In questo 2020 torna tra gli scaffali con “Midnight Sun”, opera che non deve essere considerata uno spin-off del titolo che ha dato avvio alla saga ma che è al contrario un testo che torna a narrarne le vicende ma dal punto di vista del travagliato Edward Cullen. È lui, infatti, la voce narrante di questo componimento e noi ne ripercorriamo le tappe osservando da una diversa prospettiva.
La prima cosa che colpisce sin dalle prime battute è lo stile narrativo che si distingue per la grande eleganza della penna. Ciò consente a chi legge di immedesimarsi nei panni di un uomo che apparentemente ha solo diciassette anni ma che in realtà ha diversi decenni in più alle sue spalle, ciò permette di avvicinarsi con più facilità a quella realtà scolastica in cui egli conosce Isabella Swan insieme alle due sorelle e ai due fratelli nella grigia e piovosa Forks. Edward non solo è un vampiro ma legge anche nella mente di chi lo circonda. Di tutti, credeva. Perché l’incontro con Bella, la ragazza scoordinata, timida e minuta, suscita in lui sentimenti contrastanti di amore, odio, attrazione e desiderio di fuga e cambia quella che è sempre stata la consuetudine: può leggere i pensieri di tutti ma non i suoi. Per quale motivo? Cos’ha quella ragazza di diverso dalle altre? Perché la sua mente è inaccessibile?
«Bella Swan camminò nel flusso d’aria calda che soffiava verso di me dal condotto di aerazione. Il suo profumo mi colpì come un ariete, non c’era un’immagine abbastanza violenta per esprimere la forza di ciò che mi accadde in quel momento. Istantaneamente, mi trasformai […]
Io ero un predatore. Lei la mia preda. Non esisteva più niente in tutto il mondo, tranne quella verità.»
Brevi assunti, questi, che rappresenteranno soltanto l’inizio di quel che “Midnight Sun” è. L’effetto sul conoscitore sarà quello di sentirsi a casa, di sentirsi coccolato e cullato, di tornare indietro nel tempo, alla propria età della prima lettura. Il conoscitore sarà travolto dalle emozioni che si susseguiranno passando dalla gioia, al dolore, all’arrabbiatura, al cuore che batte. A differenza però del passato lo farà con una diversa maturità, la propria essendo trascorso un quindicennio, ma anche quella di Edward che proporrà un punto di vista che lo renderà più umano e tangibile. Arriveranno il suo tormento sia fisico che mentale, la sua indecisione, il suo combattere contro se stesso, il suo arrendersi all’evidenza.
Unica pecca che ho riscontrato è stata in un eccessivo dilungarsi su alcuni elementi secondari che tendono a rallentare a tratti un poco la lettura. Interessante il confronto naturale che scaturisce con “Twilight” e al tempo stesso con la trasposizione cinematografica. Alcune incongruenze non sfuggono all’occhio del lettore in relazione alla pellicola ma certamente sono dettate dall’esigenza della narrazione.
In ogni caso “Midnight Sun” è un libro che coinvolge e fa evadere, che conquista e regala ore liete. Non può mancare nella libreria di chi ha amato la serie.
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