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Qual è la vera domanda? Quale la sua risposta?
Abbiamo lasciato Ofelia, la giovane animista attraversaspecchi, in attesa di conoscere sire Faruk, lo spirito del Polo, che potrebbe donarle protezione e tutela ora che a maggior ragione la sua posizione di straniera e futura sposa di Thorn si fa sempre più pericolosa. Tanti sono i nemici di quest’ultimo ma tanti sono anche i nemici che ella involontariamente – o per riflesso – si è creata. La protezione dello spirito è dunque di fondamentale importanza tanto quanto lo è per lui la lettura del Libro e la spiegazione di quell’enigma a cui cerca soluzione e che potrebbe essere risolto soltanto tramite la penetrazione nel testo sacro stesso. Nel mentre tra la zia Roseline e la zia Berenilde è nata una sincera amicizia, un’amicizia che si consolida ulteriormente in questi ultimi mesi di gravidanza e che le vede anche unirsi e spalleggiare i due protagonisti principali in quei giorni sempre più rischiosi e critici che si susseguono al Polo. La nomina di Ofelia viene a vice-narratrice della corte di Faruk, non favorisce la sua posizione, anzi, la aggrava, ma le rende anche possibile constatare con mano di quelle oscurità, di quella corruzione di anime e di quelle moltitudini di illusioni che regnano indiscusse a Città-cielo.
La stessa situazione di Thorn si fa sempre più delicata. Più di proteggere la sua compagna, più cerca di tutelarla dai pericoli, più lei riesce a cacciarsi nei guai. Più svolge i suoi doveri con lealtà e senso del dovere e della giustizia e più viene additato nel peggiore dei modi e screditato da chi lo circonda. Dovrà inoltre svolgere un’indagine dalla quale dipendono gli equilibri e che lo vedrà cercare di porre chiarezza su misteriose scomparse di uomini di alto rango della Corte che non saranno altro che il primo anello di una lunga catena che nasconde dietro la facciata un disegno più grande.
Tanti saranno gli avvenimenti che si susseguiranno tra Miraggi, Decaduti, minacce alla propria incolumità e un arcano affatto scontato – e che qui per ovvie ragioni non vi anticipo ma – che renderanno questo secondo capitolo tanto avvincente quanto appassionante è stato il primo. Se infatti con il precedente capitolo siamo rimasti colpiti da una trama ancora non completamente sviluppata, da protagonisti forti e ben caratterizzati e da atmosfere vivide e ben descritte (che ricordano alla lontana le potteriane), qui ci ritroviamo di fronte non solo a tutti questi elementi ma anche a quel qualcosa in più perché il disegno continua a prendere forma, a delinearsi, a maturare e con lui continua a svilupparsi l’intrigo che ci avvince e spinge e che ci conduce per mano nella sua riscoperta. La curiosità è tanta per una saga che per ora dimostra di essere costruita in modo molto solido. Dal punto di vista sentimentale qualche piccolo passo si muove tra i due eroi ma sempre restando nella purezza del sentimento e senza mai eccedere se non nel classico tira e molla di chi ancora non è certo del proprio cuore. E se nella prima parte resterete sorpresi delle molteplici vicende e dalla rapidità degli eventi, nell’ultima sezione sarà concentrata tutta l’adrenalina e tutta l’azione che porterà alla svolta. Passo al terzo. E ho già ordinato “Echi in tempesta”, il quarto e ultimo volume della saga, che uscirà il primo luglio.
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