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Magico
 
Magico 2020-02-29 11:32:24 La Lettrice Raffinata
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
3.0
La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    29 Febbraio, 2020
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Ma quindi Finley?

Con il volume spin-off "Magico" si completa la serie Prodigium di Rachel Hawkins. Questo libro è ambientato più di un anno dopo la conclusione di "Sortilegio" e si focalizza su uno dei personaggi secondari in quel volume, Isolde "Izzy" Brannick, una delle ultime cacciatrici di creature soprannaturali rimaste. Il romanzo inizia con due premesse, ovvero la scomparsa misteriosa di Finley "Finn", sorella di Izzy, e la promessa che sarà proprio la nostra eroina a liberare lo stregone Torin dal suo specchio-prigione; long story short: il libro finisce e su questi problemi non si fa nessun passo avanti. La mia impressione è che l’autrice avesse in mente di iniziare una nuova trilogia... peccato che, dopo ben sette anni, questo sia alquanto improbabile.
La storia principale in questo volume riguarda un fantasma che infesta la cittadina di Ideal, in particolare la scuola così che l’intervento di Izzy in qualità di nuova studentessa sia giustificato. Ovviamente non possono mancare un gruppo di amici-lampo e due ragazzi bellocci per creare l’inutile triangolo amoroso.
Il volume risente dei problemi riscontrati nei capitoli precedenti, come i refusi nella traduzione e la stupidità diffusa nell’intero cast, a partire dalla protagonista che a volte fa delle osservazioni pertinenti per poi scordarsene due righe dopo.


Di seguito, vado ad analizzare (con SPOILER) i dieci motivi per i quali sconsiglio questa serie.

1. HECATE "HEX" HALL
Partiamo con questa sorta di riformatorio per teppisti magici e dal primo paradosso: c'è bisogno anni di studio per saper mascherare la propria natura? A mio avviso basterebbe una bella strigliata a casa; se poi uno non riesce proprio a controllarsi (e penso ad esempio ai lupi mannari, che durante la luna piena non sono in grado di ragionare) è inutile perdere tempo in lezioni: dovranno vivere lontano dagli umani. Riflessione che varrebbe innanzitutto per le fate: come possono nascondere sempre delle enormi ali?
Se pensiamo invece alle materie di studio, sapendo che questa scuola è pensata per chi ha mostrato i propri poteri agli umani,

«"Perché siete approdati a Hecate Hall la prima volta?" [...]
"Perché abbiamo fatto qualcosa di sbagliato. Abbiamo rivelato i nostri poteri al mondo degli umano."»

che senso ha perdere ore ed ore con la storia dell'inquisizione o l'autodifesa? se ormai sei stato scoperto, tanto vale usare la magia per scappare!

2. IL CONSIGLIO DEI PRODIGIUM
Questo è l'organo amministrativo che dovrebbe tutelare la segretezza del mondo magico. E la prima domanda che mi pongo è: perché il ruolo di capo deve essere ereditario? non mi pare sia un'istituzione di stampo monarchico!
Anche perché questa persona deve rappresentare i Prodigium di tutto il mondo e deve avere delle competenze molto vaste, quindi non ha alcun senso che questo titolo passi di padre in figlio... soprattutto se il figlio in questione è Sophie che era all'oscuro di tutto fino al secondo libro. Non avrebbe dovuto preparasi, fin dall'infanzia, per le sue future responsabilità?
La parte più assurda? perfino dopo la fine di "Sortilegio", che riscrive in parte le regole di questo mondo, lei rimane il capo!
Altro aspetto decisamente bislacco collegato al Consiglio è l'affiliazione con le Brannick.

«Tanto per cominciare, non c’erano più Brannick a parte me e mia madre. Invece di cacciare le creature della notte, lavoravamo per il Consiglio. [...] Quindi le Brannick erano diventate più o meno gli agenti di polizia dei Prodigium.»

Quindi le sorti dei Prodigium sono nelle mani di Izzy e sua madre? E al Consiglio è sufficiente il loro intervento?
Sembrerebbe di sì, dal momento che in "Magico" le vediamo cercare dei lavori extra, in base alle soffiate di streghe limitate.

3. L’IMPRESCINDIBILE TRIANGOLO
In una serie young-adult scritta nei primi anni Dieci non può proprio mancare il cliché del triangolo amoroso.
Serve alla trama? Per niente. Ti fa dubitare su quale dei due ragazzi sarà il fortunato vincitore del cuore della nostra eroina? Neppure per un istante. Eppure c'è.
Non paga di aver fatto oscillare Sophie tra il bad boy e l'orsetto del cuore per tre libri, la cara Rachel ha rincarato la dose in "Magico".

«Mia madre si alzò. "Due ragazzi?", mi chiese. Non avrei saputo dire se era terrorizzata o impressionata.»

Purtroppo il personaggio di Adam (aka il Terzo Incomodo) si autoelimina da solo dopo pochi capitoli. Utilità: 0

4. STUPIDITÀ DIFFUSA
I personaggi questa serie sono stupidi. Punto.
Credo che, nella mente dell'autrice, questo dovesse rendere il tutto più divertente; personalmente mi sono trovata soltanto ad alzare gli occhi al cielo ogni tre righe. Ma vediamo qualche esempio chiarificatore.
Sophie è senza dubbio l'emblema della stupidità: ripete ciclicamente gli stessi errori, pur rendendosi conto delle inevitabili conseguenze:

«Mi chiedevo anche se avrei dovuto dirle del fantasma di Elodie. In effetti sapevo che sì, avrei dovuto. Se le avessi detto di Alice la prima volta che era apparsa, forse Elodie non sarebbe mai stata un fantasma.»

«Bene, quindi il mio primo esperimento con la negromanzia era stato un totale fallimento. Riproviamo.»

E se nei ragazzi la cretinaggine potrebbe anche essere sopportata, quando sono i personaggi adulti a dimostrarsi dei totali beoti, il rollamento degli occhi non è più sufficiente. Vediamo ad esempio per quale motivo le prodi Brannick, cacciatrici di creature soprannaturali dall'alba dei tempi, sono arrivate ad un passo dall'estinzione:

«"Tre mesi dopo, il nuovo capo condusse l’intera famiglia Brannick in un assalto nel più grande nido di vampiri dell’America del Nord. Devo scandirti parola per parola quello che è accaduto dopo?"»

Direi che non potrebbe esistere un miglior candidato per i Darwin Awards dell'anno prossimo.

5. NONSENSE
Abbiamo appena parlato della stupidità. Ora andiamo oltre parlando di puro nonsense, ovvero buchi di trama e banali dimenticanze che in un primo momento mi facevano corrucciare. Poi ho iniziato a ridere, tanto.
A tratti sembra non ci sia stato alcun lavoro di editing prima della pubblicazione. Prendiamo un esempio su tutti (altrimenti si fa notte) con l'Iitineris -il portale che permette di viaggiare in ogni luogo-, che fa la sua comparsa in "Maleficio"; durante la lettura capiamo che può essere usato anche nell'isola della Hex Hall,

«Solo quando raggiungemmo la spiaggia iniziamo a correre, e quando arrivammo agli arbusti tra cui era nascosto un Itineris, pensavo che i miei polmoni stessero per esplodere.»

quindi non c'è alcun motivo valido per cui non venga utilizzato anche per il viaggio di Sophie verso l'Inghilterra. Perché prendere l'aereo quando puoi arrivare in qualunque luogo tramite un varco magico?

6. SISTEMA MAGICO
Questo dovrebbe essere uno degli aspetti più importanti di una serie fantasy che si rispetti. Ma la Hawkins non si prende troppo sul serio, e anche il sistema magico di questo universo non va oltre le creature magiche random e qualche incantesimo SOLO nominato (guai a mostrare qualcosa!).
Quando Alexander "Cal" Callahan parla del poteri di guarigione, il massimo che sappiamo è che

«"Può farlo qualsiasi Prodigium, davvero, anche se magari non al mio stesso livello. Devi solo essere paziente"»

Quindi anche licantropi, vampiri o spettri? Da come vengono descritti, non si direbbe proprio.
Anche nello spin-off non ci vengono date spiegazione più esaustive:

«"Ed esistono modi per diluire i propri poteri. Un contro incantesimo, per esempio, o un amuleto vincolante"»

e tutto risulta approssimativo e spiegato genericamente, lasciando al povero lettore l'ingrato compito di dover immaginare come funzioni la magia in questo mondo.

7. UMORISMO FORZATO
Premetto che sono decisamente fuori dal target di riferimento per la serie, quindi forse è un problema soggettivo, ma davvero non sono riuscita a digerire l'umorismo di questi libri.
Entrambe le protagoniste fanno battute in continuazione, a prescindere dalla situazione nella quale si trovano. E magari su centinaia e centinaia di freddure, trovi anche una o due genuinamente divertenti, ma la maggior parte mi hanno lasciata al più scocciata.
Qui vi lascio solo una di queste perle dell'umorismo americano,

«"Mamma, chiunque alla Waffle Hut è sospetto. È per quello che va alla Waffle Hut. Per... essere sospetto. E mangiare dei waffle. In modo sospetto.»

ma vi assicuro che è sufficiente leggere uno degli estratti gratuiti su Amazon per uscirne nauseati dopo sole dieci pagine.

8. PLAG... ISPIRAZIONI ASSORTITE
Al giorno d'oggi è difficile essere originali nel mondo della letteratura. Questo non autorizza gli scrittori a copiare spudoratamente gli uni dagli altri. Se leggete questa descrizione:

«"Vediamo... capelli castani, lentiggini, atteggiamento da ragazza della porta accanto... Allie? Lacie? Di sicuro un bel nome grazioso che finisce in ie."»

non vi viene automatico usare la voce fastidiosa e supponente di un undicenne Draco Malfoy, mentre squadra dall'alto in basso il povero Ron?
"Incantesimo" poi è stato direttamente pubblicizzato come una versione fantasy del film "Mean Girls", ma per quelli che lo avessero dimenticato, provvede l'autrice a ricordarlo nel testo.

«Se c’era una cosa che sapevo gestire, erano le RAGAZZE CATTIVE.»

Per questi aspetti, la mia lamentela maggiore va però alle copertine. Nelle prime tre vediamo una modella, che rappresenta la nostra Sophie, vicino ad un gatto nero. Chiunque sia cresciuto negli anni Novanta avrà fatto subito il collegamento con Salem, stregone trasformato in felino parlante e amico della mezza-strega Sabrina Spellman. Ma oltre al danno abbiamo la beffa: non c'è nessun gatto in questi romanzi!

9. TRADUZIONE
La Newton Compton non delude mai. O meglio, delude sempre, quindi ormai so cosa mi devo aspettare.
La traduzione ha parecchie falle: da regionalismi come il termine ACCOLLO a parole stonate come FONDINA utilizzato al posto di FODERO, per una spada. Cosa dire poi di questa perla:

«La sua maglietta bianca e i jeans vennero sostituiti da una canottiera gialla e da un paio di pantaloni A LAVAGGIO ACIDO.»

cara traduttrice, il termine corretto sarebbe SLAVATI. Ho perso tre ore a capire cosa diamine fosse il lavaggio acido!
E non mancano i sempreverdi errori di mancata revisione; abbiamo per esempio questa frase

«Un gruppo di ragazzi esultò, ovviamente aspettandosi stelle filanti e CONFETTI, come aveva detto Romy.»

quando solo venti righe prima viene utilizzato il termine corretto, ossia CORIANDOLI.

10. UNA STORIA DIMENTICABILE
Forse per qualcuno sarà un pregio, ma per me è un terribile difetto.
Appena chiudevo un capitolo di questa serie, dimenticavo quasi istantaneamente quanto letto, fino all'ultima pagina; ciò rendeva poi difficile riprendere in mano la storia al volume successivo.
La parte più irritante è che dimenticavo anche i motivi per cui avevo odiato il libro, quindi spero di cuore che apprezziate ancora di più questa recensione!

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