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La Beocra novella signorina Rottenmeier
"La porta di Liv" continua la Trilogia dei Sogni -com’è nota in Italia- della tedesca Kerstin Gier. Il volume racconta le nuove avventure della diciassettenne Olive "Liv" Silver, in particolare nel periodo prima ed immediatamente successivo al Natale; il mondo onirico nel quale si svolge la maggior parte dell’azione viene indagato ancor più a fondo ed il lettore scopre assieme alla protagonista ulteriori possibilità d’azione che vanno a fondere quasi questo luogo-non-luogo con la realtà quotidiana. Questo è stato senza dubbio la maggior voce a favore di questo secondo libro, assieme alla caratterizzazione dei personaggi principali.
Il nuovo antagonista invece non mi ha troppo convinto: anche al termine della lettura le sue motivazioni non sembrano abbastanza solide da giustificarne le azioni. Stesso dicasi per gli sviluppi della relazione tra Liv e Henry, che infatti rimangono irrisolti; non ci resta che sperare nel capitolo conclusivo della serie.
La narrazione della Gier si conferma estremamente piacevole e dotata di un ritmo ottimo, aiutato anche dalle innumerevoli battute che se possibile mi sembrano aumentate rispetto a "Silver". In generale è stata una lettura molto d’intrattenimento, che consiglierei anche a chi non ha letto il primo libro perché tutti concetti vengono spiegati nuovamente e, in generale, la serie non presenta dei veri cliffhanger.