Dettagli Recensione
Dimenticatevi la sirenetta della Disney
Il Silenzio dell'acqua è una rivisitazione in chiave femminista della fiaba de La Sirenetta di Andersen per cui dimenticatevi sole cuore e amore e vi ritroverete davanti a una storia triste, crudele e brutale. Il romanzo è classificato come uno YA ma lo vedo adatto a un pubblico più maturo.
La protagonista è Gaia (per il padre Muirgen) una sirena che compiuti i 15 anni ottiene dal padre (Re del mare) il permesso di salire in superficie. Quel giorno, a causa di una tempesta salva Oliver, un umano del quale s'innamora subito. Gaia desidera tanto stare con quell'umano tanto da rivolgersi alla Strega del mare, la quale la trasforma in un'umana ma a un prezzo molto alto (Le verrà tagliata la lingua e ogni volta che camminerà proverà dolori atroci). Nonostante questo Gaia accetta ma quando finalmente si ritroverà a vivere come un umana a casa di Oliver scoprirà che forse non è stata la scelta giusta.
La società in cui vive Gaia in fondo al mare è dominata dal suo tirannico padre. Interessato solo all'obbedienza e alla bellezza delle sue figlie (l'autrice tende a ripeterlo costantemente). Le donne sono considerate come proprietà e quindi usate come pedine per i propri scopi. Considerate come essere inferiori devono sottostare ai desideri degli uomini. Successivamente scopriremo che ciò è dovuto ad un senso di inferiorità e insicurezza.
Gaia è una sirena ingenua ed è assetata d'amore visto la situazione familiare non proprio rosea, in più si ritrova obbligata a sposare un uomo più vecchio e lascivo che non esita a ricattarla senza che nessuno possa aiutarla.
La figura, forse più interessante, è quella della Strega del Mare che viene presenta come un personaggio ambiguo. Non proprio un'eroina ma non completamente cattiva. La Regina del mare è una donna paladina delle Salke, donne annegate con dolore che hanno trasformato il loro odio verso gli uomini in vendetta diventando così delle creature che affondano le navi.
Personaggi maschili positivi non ci sono il che non è realistico: Il padre sembra un fumetto ma efficace per quello che deve rappresentare, Zale (fidanzato di Gaia) simile al padre se non peggio, Oliver anche se positivo viene comunque descritto come un tipo indeciso ed egocentrico. Insomma anche lui non ispira tanta simpatia nel lettore. Però bisogna considerare che è coerente come scelta visto che l'intento è quello di protestare contro il modo in cui la donna viene trattata e come la società lo consenta.
La costruzione del mondo del mare è ben descritta contrariamente a quello umano che sembra un po' superficiale. Per quanto riguarda l'epoca in cui viene narrata la storia non è per niente definita. E anche il posto potrebbe essere ovunque in base alle descrizioni.
Trattandosi di una rivisitazione in chiave femminista vengono inserite aggressioni sessuali (descritte in maniera implicita più che esplicita), abusi da parte di genitori, controllo sul cibo, il rispetto di determinati standard di bellezza, donne oggetto e via di seguito. E chi non rispetta le regole viene esiliato nelle terre dove a "governare" c'è la Strega del mare.
Lo stile di scrittura è scorrevole all'inizio poi diventa alquanto noioso e ripetitivo con le continue descrizioni dei dolori di Gaia quando cerca di camminare sulle gambe e i tentativi con cui cerca di attirare Oliver.
Non ha grandi colpi di scena e il finale è in linea con il contenuto del libro. Non mi è dispiaciuto anche se è decisamente amaro.
Non è un libro per tutti perché l'intento è più quello di riflettere sulle tematiche proposte che sulla storia in sé della sirenetta.
Indicazioni utili
- sì
- no