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Jinn e folletti nei cieli di Londra
Scritto da Jonathan Stroud, "L'amuleto di Samarcanda" è il volume che continua (o forse, inizia?) la serie dedicata allo spassoso jinn Bartimeus.
La storia è ambientata questa volta nella Londra contemporanea, dove però maghi e demoni di vario ordine e grado non solo bazzicano tranquillamente per le strade della capitale britannica ma addirittura governano il Paese attraverso centinaia di ministeri. In una città divisa quindi tra maghi benestanti e i comuni (ossia i “babbani” potteriani) che loro disprezzano, il nostro Bartimeus si vede convocato controvoglia da un ragazzino di nome Nathaniel che subito gli ordina di rubare per lui un prezioso e potete artefatto magico; quella che era iniziata come una banale vendetta tra maghi assume ben presto dei contorni decisamente più ampi e pericolosi.
Nel complesso, ritengo questo volume nettamente superiore a "L'anello di Salomone". L’ambientazione è decisamente più interessante per la presenza di una società governata dai maghi nel mondo contemporaneo (si parla di auto, telefoni e computer), inoltre Nathaniel come coprotagonista si è dimostrano caratterizzato in modo ben più accurato rispetto ad Asmira. Lo stile di Stroud si riconferma estremamente piacevole ed il modo in cui ha unito alla trama di questo romanzo degli spunti per continuare la serie è brillante.
Relativamente alla sequenza di lettura, rimane sempre il dubbio se questo romanzo debba essere considerato il primo della serie; infatti “L’anello di Salomone” è un prequel a quanto succede in questo romanzo, seppur scritto diversi anni dopo. Credo che l’ordine di lettura sia abbastanza soggettivo, perché la trilogia che inizia con questo libro è completamente slegata dal precedente, con le eccezioni di Bartimeus e il suo collega Faquarl, nonché di Salomone che viene nominato in un paio di occasioni.
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Sono pienamente d'accordo con te che questo libro sia decisamente superiore a "L'anello di Salomone". Quest'ultimo volume, seppur carino, ha pur sempre il sapore di qualcosa scritto per sfruttare il successo della trilogia iniziale e manca della potenza (e della godibilità) che hanno i primi tre volumi.
Ti consiglio di leggere in rapida sequenza anche "L'occhio del Golem" e "La porta di Tolomeo" quando hai ancora fresche in mente le atmosfere incredibili di questa Londra "magica". Sono veramente ottimi libri.