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E il genio di "Aladdin" muto!
Con "L'anello di Salomone" di Jonathan Stroud inizia la Tetralogia di Bartimeus, anche se fino all'ultimo sono rimasta combattuta se fosse il volume giusto dal quale cominciare: in teoria questo è un prequel alla trilogia originale scritto anni dopo la sua conclusione, ma nel volume unico edito da Salani viene messo all'inizio ed indicato come primo libro.
A conti fatti credo che entrambi gli ordini di lettura possano essere validi, perché la trama è comprensibilissima già da questo libro e non ho trovato nessun riferimento oscuro. La storia vede come protagonista Bartimeus, un jinn abbastanza forte ma soprattutto molto astuto che come molti suoi simili è al servizio di uno dei maghi supremi di Gerusalemme; la città è diventata il punto di convergenza per i più potenti stregoni degli Stati limitrofi in virtù dell’Anello indossato da re Salomone, capace di convocare in un attimo un esercito di spiriti ai suoi comandi.
Sebbene la trama sia uno dei punti deboli del libro a causa della sua prevedibilità, non voglio dire nulla di più per evitare spoiler; anticipo soltanto che il libro vede come coprotagonista Asmira, una guerriera proveniente dalla lontana Saba con la missione di proteggere il suo regno dalla minaccia dell’Anello. Lei è decisamente l’altro punto debole, perché ha una storia personale già letta decine di volte e perché il suo personaggio mantiene un comportamento detestabile per buona parte del volume, così che la sua svolta finale risulta troppo affrettata.
Ma veniamo agli aspetti positivo del romanzo. Innanzitutto il personaggio di Bartimeus è caratterizzato in modo geniale e assolutamente accattivante, con la giusta miscela di sarcasmo e sagacia: i suoi capitoli POV -gli unici ad essere narrati in prima persona- sono decisamente i più godibili. Un’altra nota positiva è data dall’interessante sistema magico collegato ad oggetti incantati e all’evocazione degli spiriti; promuovo a pieni voti anche la scelta di dare un taglio molto maturo a questo libro per ragazzi, affrontando anche tematiche come la perdita, la lotta spietata per il potere e lo sfruttamento degli schiavi.